A Muradolo di Caorso nonna Ida ha festeggiato 111 anni

Compleanno da record per una delle donne più longeve d'Italia. opo l'alluvione del Polesine, con il marito e dieci figli si trasferì a vivere a Caorso.

Nonna Ida con alcuni dei suoi figli

Ci sono voluti tre tentativi ma alla fine, ieri, Ida Frazzon Visentin ha avuto la meglio sulle tre candeline che componevano l’impressionante cifra di 111 sulla sua torta di compleanno. Le è anche scappato un sorriso “birbante” mentre era impegnata in questa sua battaglia contro le fiammelle. Poi, dopo un istante di commozione, guidata dalla generosità che l’ha accompagnata per la sua lunga vita, si è subito preoccupata che la torta venisse distribuita fra tutti i presenti, fra cui i suoi figli, il sindaco di Caorso Roberta Battaglia, il vice sindaco Stefano Gandolfi ed il parroco don Jean De Dieu che l’ha omaggiata, come ogni anno, con un bel mazzo di fiori (vedi foto sotto).

«Abbiamo dovuto visitarla a scaglioni per via del Covid – ci ha raccontato il figlio Mario –. Eravamo in quattro, tre fratelli ed una sorella. Poi l’hanno visitata i nipoti e nemmeno tutti perché qualcuno è in quarantena per il virus. Ha fatto la terza dose una settimana fa, ma è comunque meglio essere prudenti».  

Originaria di Bellombra, frazione di Adria in provincia di Rovigo, era quinta di nove fratelli. Suo padre Casimiro, originario di Loreo (un vicino paese) era castaldo di corte Basadonna. Rimasta orfana di mamma (Romana Cesaretto) a 15 anni, giovanissima, ha dovuto rimboccarsi le maniche per prendersi cura dei fratelli più piccoli.

Successivamente si è sposata con Marino Visentin, vedovo con sette figli. Insieme hanno avuto altri due maschi (Giancarlo, 74 anni, Mario 71 anni ed una femmina morta a soli 22 anni). Un altro figlio, Piergiorgio Visentin, è stato per molti anni presidente provinciale del CSI (Centro Sportivo Italiano).

E’ ancora il figlio Mario a raccontarci questa sua mamma che si può davvero definire eccezionale.

«Mia sorella è morta di parto e questo è forse stato il dolore più grande che mia madre ha dovuto sopportare. E’ anche uno dei ricordi che più spesso riaffiorano nella sua memoria. Anche perché mentre la memoria a breve, quella delle cose recenti, a volte risente un po’ dell’età, sui fatti di una volta non perde un colpo».

Il bambino o bambina di sua sorella è sopravvissuto.

«Si anche se oggi non è più un bambino avendo più di quarant’anni. Abita nel parmense, dove ha sempre risieduto mio cognato. Viene spesso a trovare la nonna e ne approfitta anche per salutare al cimitero sua mamma».

Ida è divenuta il fulcro ed il motore di una famiglia davvero numerosa che ha saputo condurre con maestria. Negli anni sessanta il trasferimento a Roncarolo e poi a Muradolo di Caorso che è diventato il suo paese e che la circonda sempre di tanto affetto, nonostante il Covid abbia reso ogni cosa più complicata.

Quando vi trasferiste a Caorso?

«All’inizio degli anni sessanta siamo venuti qui dal dal Veneto, dal Polesine e siamo andati ad abitare nella frazione di Roncarolo di Caorso. Dopo un po’ di anni ci siamo trasferiti a Muradolo, mamma, papà e re figli. Da allora lei è sempre rimasta in paese, dove abita ancora oggi con una badante. Io, che abito vicino, vado ogni giorno a vedere come sta. Gran parte dei fratelli comunque è rimasta ad abitare in provincia di Piacenza e quindi la vengono a trovare spesso tutti. Una sorella invece abita in provincia di Torino».

Che mestiere faceva suo padre?

«Papà era contadino. Abbiamo anche subito il catastrofico alluvione del Polesine, nel 1951. Io avevo un anno e non mi ricordo niente ma la mamma mi ha raccontato che fummo evacuati con le barche. Siamo scesi dal secondo piano con l’aiuto di scale. Non è stato un periodo facile per mia mamma, con una famiglia così numerosa. Ci siamo trasferiti qui a Caorso e mio padre ha continuato a lavorare come contadino. Non è che la situazione fosse molto rosea. Diciamo che per un certo periodo i miei genitori “hanno tirato a campare”. Poi pian piano ci siamo risollevati economicamente e ciascuno di noi figli si è sistemato».  

Partendo da una base di dieci figli, i nipoti ed i pronipoti devono essere un esercito.

«I nipoti sono circa una ventina ed i pronipoti una quarantina. L’ultimo è nato pochi giorni fa»

La vita non le aveva dato la possibilità di studiare quanto avrebbe voluto ma questo non ha impedito alla signora Ida di costruirsi una personalissima istruzione, leggendo tanto: romanzi, libri di storia, Manzoni, Leopardi, Silvio Pellico e tanti altri classici. Una passione la lettura, compresa quella di quotidiani e stettimanali, che l’ha accompagnata per lungo tempo, anche se oggi fa sempre più fatica per via della vista che negli ultimi anni qualche problemino le sta dando. Lei comunque non si è fatta sconfiggere ed ha trovato un prezioso alleato in una lente di ingrandimento!

La signora Ida è ormai una delle donne più longeve d’Italia.

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Carlandrea Triscornia
Giornalista professionista si è laureato in giurisprudenza presso l’Università di Bologna. Ha inoltre ottenuto il Diploma in Legal Studies presso la Cardiff Law School - Università del Galles (UK). Ha iniziato la sua carriera come collaboratore del quotidiano di Piacenza Libertà. Dopo un corso di giornalismo radiotelevisivo ha svolto uno stage presso l’emittente Telereggio divenendone prima collaboratore e poi redattore. Successivamente ha accettato l’incarico di direttore generale e direttore editoriale di Telecittà emittente regionale ligure, dove ha lavorato per tre anni. E’stato quindi chiamato dalla genovese Videopiù ad assumere il ruolo di responsabile delle sedi regionali di SkyTG24 affidate in outsourcing alla stessa società. Trascorsi cinque anni è rientrato nella nativa Piacenza avviando una attività imprenditoriale che lo vede tuttora impegnato. Ha fondato PiacenzaOnline, quotidiano di Piacenza di cui è direttore responsabile. Ha collaborato con l’Espresso e con Avvenire oltre che con Telemontecarlo - TMC News come corrispondente dall’Emilia ed ha lavorato come redattore presso Dodici-Teleducato Parma. Appassionato di Internet e di nuove tecnologie parla correntemente inglese. Sposato, ha due figli.

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