A Palazzo Farnese convegno dei Lions sul tema dell’affido

L'evento si è svolto presso la Cappella Ducale di palazzo Farnese a Piacenza. Intervista al governatore del distretto 108 IB3 Raffaella Fiori

Si è tenuto nei giorni scorsi, presso la Cappella Ducale di palazzo Farnese un convegno intitolato “L’affido, una scelta d’amore” tema di studio Lions 2021/2022 e che ha per oggetto la sensibilizzazione e la promozione dell’affido familiare.

I lavori sono stati aperti dall’avv. Francesca Beoni, officer Lions che dopo aver salutato i numerosi intervenuti ha ceduto la parola al governatore del distretto 108 IB3 Raffaella Fiori. L’assessore ai Servizi sociali Federica Sgorbati ha portato i saluti del sindaco e parlato dell’importanza dell’istituto dell’affido. Dopo i saluti del presidente dell’ordine degli avvocati, Giovanni Giuffrida, l’incontro è entrato nel vico con le relazioni della dottoressa Paola Poggi (Resp. U.O. Minori del Comune di Piacenza), della dottoressa Elena Abbruzzese (Referente Affido U.O. Minori del Comune di Piacenza), della dottoressa Cinzia Sgarbi (Giudice del Tribunale per i Minorenni Bologna), di Enrica Pavesi (Presidente dell’Associazione Dalla Parte dei Bambini) e della dottoressa Mariagrazia Veneziani (Responsabile Servizi Sociali Distretto di Ponente). E’ stato anche presentato il libro “Un fratello per un po’” con la storia di un0’affido raccontata da Morgana Tonoli ed illustrata da Ilaria Goggi. Sono seguite alcune testimonianze di storie di affido da parte famiglie affidatarie ed ex bambini affidati.

Scopo del convegno e del tema nazionale Lions è quello di far conoscere l’affido, sensibilizzare le potenziali famiglie affidatarie, promuovere il dialogo tra le parti coinvolte. L’istituto dell’affido è infatti poco conosciuto, spesso confuso con le adozioni, ma è di fondamentale importanza per il benessere dei bambini. L’affido mette quindi al centro il minore e si pone come obiettivo il perseguimento di un maggiore equilibrio sociale.

Poiché non sempre le famiglie riescono a prendersi cura dei propri figli, il legislatore ha istituito questa misura temporanea (della durata massima di due anni, eventualmente prorogabile in base alle necessità del minore) in virtù della quale famiglie, coppie anche conviventi, single – senza vincoli di età se non l’avere compiuto diciotto anni, possono prendersi cura di un minore la cui famiglia stia attraversando un periodo di difficoltà.

Il compito fondamentale degli affidatari è quello di dare un aiuto al minore la cui famiglia non sia in grado di occuparsene, contribuendo a educarlo, infondergli serenità e affetto e così permettendogli di crescere quanto più serenamente possibile.

La particolarità dell’affido è che la legge prevede continuità nei rapporti tra il minore e la famiglia d’origine il cui legame, salvo casi eccezionali, deve essere stimolato e promosso dalla famiglia affidataria.

 

 

 

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