A Piacenza arriva l’Università di Medicina in inglese

La novità annunciata dal sindaco Patrizia Barbieri e dal direttore dell'Ausl Luca Baldino. Il Senato Accademico di Parma ha già approvato il progetto, ora al vaglio dei ministeri competenti. I primi 100 studenti potrebbero arrivare già a settembre 2021

A Piacenza arriva un corso di laurea in medicina in inglese. E’ questa la novità presentata, a sorpresa, questa mattina in conferenza stampa remota dal sindaco di Piacenza Patrizia Barbieri e dal direttore generale dell’Azienda Usl di Piacenza Luca Baldino. Il nosocomio piacentino diventerà dunque ospedale universitario e sede di ricerca.

Davvero una bella notizia per il nostro territorio anche perché vedrà arrivare, in città, cento studenti per ogni anno di corso e quindi, a regime, saranno 600 gli studenti di medicina che vivranno nella nostra città, con evidenti benefici sull’economia locale.

In sostanza come già avviene per altre università italiane (ad esempio Miliano Bicocca e Bergamo) mentre il corso di medicina in italiano resterà presso l’università madre (quella di Parma) il corso in lingua sarà ubicato a Piacenza. Le università in inglese in Italia sono al momento poche, per l’esattezza 12 (Bari, Bologna, Messina, Milano Statale, Milano Bicocca presso Bergamo, Napoli Federico II°, Napoli Vanvitelli, Padova, Pavia, Sapienza Roma “Policlinico”, Roma Tor Vergata, Torino). Il corso di laurea dura sempre sei anni, vi si accede con un concorso ad hoc (simile ma non identico a quello di medicina in italiano) e tutte le lezioni sono in inglese. Piacenza, stando ad i  numeri attuali, con 100 posti, diventerebbe l’Università di medicina in inglese più grande d’Italia (Bologna, Pavia e Torino hanno 70 posti ed a seguire le altre).

Le cattedre di medicina previste a Piacenza saranno trenta. Ancora in fase di valutazione la sede definitiva. E’ probabile però che per il primo anno venga utilizzata una sede provvisoria adatta ad ospitare i primi cento studenti per avere il tempo di strutturare la sede finale. Su dove sarà collocata al momento sia il sindaco Barbieri sia Baldino non si sono lasciati sfuggire anticipazioni.

Non si tratta di un progetto “futuribile” ma di un percorso iniziato da tempo e che è stato già approvato dal Senato accademico dell’Università di Parma, quindi in fase molto avanzata. Al momento è al vaglio di due ministeri quello della Saule e quello dell’università e ricerca per l’approvazione finale.

Il rettore di Parma Paolo Andrei, la settimana prossima dovrebbe essere a Piacenza per illustrare la novità alla Conferenza territoriale. Andrei punterebbe a far partire il corso già dal prossimo anno accademico, ossia dal settembre 2021. Se questa data, soprattutto a causa della pandemia, non risultasse praticabile la partenza slitterebbe al settembre 2022.

Come si diceva è da tempo che l’Azienda sanitaria piacentina e le istituzioni territoriali lavorano al progetto con l’Università di Parma. Avrebbe dovuto essere reso noto lo scorso marzo ma il Covid ha “rovinato i piani”.

II sindaco Barbieri ha tra l’altro sottolineato che il reparto di ortopedia del nostro ospedale è già diventato Universitario e che, nei prossimi 6/8 mesi, altri reparti seguiranno.

«E’ un grande riconoscimento per nostri medici – ha detto il sindaco – per la loro capacità e la loro professionalità. La possibilità di ospitare 600 studenti provenienti da tutta Italia ed anche dall’estero sarà un0occasione territoriale molto importante».

«Questo non è un traguardo ma un punto di partenza – ha affermato Luca Baldino. – Essere sede universitaria dà la possibilità di formare medici che poi rimarranno collegati a questo territorio. Renderà il nostro ospedale molto attrattivo nei confronti dei professionisti (medici, infermieri, etc)».

I ministeri al momento stanno valutando il progetto sotto il profilo della sostenibilità economica e sotto quello della qualità del percorso accademico.

Il corso universitario in medicina avrà anche un impatto sulla progettazione del nuovo ospedale. La sede dell’Università sarà probabilmente in centro, in uno dei vari edifici storici disponibili, e non presso il nuovo nosocomio che comunque non sarà pronto prima di alcuni anni. Nella progettazione dello stesso però si dovrà tenere conto di questo sviluppo e predisporre spazi per laboratori didattici e di ricerca della neonata facoltà di medicina.

L’università comporterà un capitolo di spesa importante per l’Azienda sanitaria piacentina e per il territorio ma sui dati economici Baldino non si è voluto sbilanciare ed ha lasciato intendere che comunque i benefici saranno notevoli.

Il sindaco Barbieri ha fatto presente come con questo nuovo tassello si arricchisca il panorama di eccellenze universitarie che già sono collocate nella nostra città, dalla Cattolica al Politecnico, dal corso di Infermieristica al Conservatorio.

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