A Piacenza mai nominata la Commissione comunale per la sicurezza dei pubblici spettacoli

L'associazione Liberali Piacentini interviene sul tema della sicurezza nei locali pubblici, dopo la strage di Ancona. A Piacenza non si è mai insediata (né con la Giunta Dosi, né con quella Barbieri) la commissione prevista dalla legge regionale

A Piacenza nonsi è mai insediata una importante commissione che dovrebbe occuparsi della sicurezza nei locali pubblici. Lo fanno presente i Liberali piacentini con una nota, sottolineando l’importanza dell’organismo tanto più dopo la tragedia di Corinaldo.

L’Associazione liberali piacentini Luigi Einaudi, preoccupata per quanto successo a Corinaldo, ritiene che ogni mezzo debba essere utilizzato per scongiurare che eventi del genere si ripetano, e ciò anzitutto rimediando ad ogni carenza eventuale delle normative sia regionali che locali ed eliminando ogni falla tanto normativa che nell’applicazione della stessa.
Rileva con preoccupazione che la passata Amministrazione, così come l’attuale (pur ad un anno dal suo insediamento), non hanno provveduto ad insediare la Commissione comunale per la sicurezza dei pubblici spettacoli ed intrattenimenti prevista dalla legge regionale, così dimostrando scarsa attenzione alle delicate problematiche in parola. Sottolinea la necessità di uscire al più presto dalla pericolosa situazione in atto, per cui la Commissione provinciale deve esprimersi come organo di primo grado in ragione di una funzione sussidiaria prevista in via eccezionale dalla normativa regionale e divenuta via ordinaria nell’indifferenza degli organi regionali e di qualsivoglia altro organismo preposto alla tutela della sicurezza.
Al fine di rimediare alla grave carenza sopra denunciata e di non continuare a privare gli imprenditori locali, ed ogni interessato del settore, della possibilità di avere il riscontro dalla legge individuato da parte di un organo di secondo grado, impegna l’Amministrazione comunale ad insediare la Commissione dalla legge regionale prevista, invitando i Consiglieri a rappresentare nelle forme dovute l’esigenza in parola, anche a scanso di ogni responsabilità legale e, soprattutto, morale. Con invito a dare contezza dell’invito in parola al Signor Sindaco, alla Giunta (con particolare riferimento all’Assessore di competenza), alla Prefettura ed alla Regione.

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