A scuola suona la prima campanella ma fra Parma e Piacenza mancano mille insegnanti

In attesa che arrivino le nomine per i supplenti la scuola, a Piacenza, inizia con oltre 500 insegnanti in meno. Ed una classe serale del Romagnosi "scompare" come rende noto il sindacato Gilda

Prima campanella oggi per tutte le scuole piacentine di ogni ordine e grado. Secondo le dichiarazioni del ministro Azzolina tutto va bene ma la realtà dei fatti è molto diversa. Non tutti gli istituti hanno iniziato a pieno regime e ci sono classi che rientreranno solo nei prossimi giorni, un po’ perché l’emergenza Covid ha complicato la ripresa dell’anno, un po’ perché i provvedimenti varati dal dicastero dell’istruzione anziché migliorare la situazione l’hanno ulteriormente complicata, a partire dalle nomine dei supplenti. Nella nostra città – al momento – sono iniziate le convocazioni solo per i docenti delle primarie e per quelli di sostegno mentre mancano all’appello quelli delle medie e superiori. Considerando che fra convocazione ed assegnazione della cattedra passano alcuni giorni è presumibile che fino alla prossima settimana larga parte delle scuole restino ancora a corto di insegnanti.
A conferma di questo dato arriva anche la presa di posizione di Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza.

«La confusione che l’incapacità della politica – afferma Pizzo – ha creato nella gestione delle operazioni ordinarie di avvio dell’anno scolastico, sommata alle inefficienze gestionali di certi “tecnici” di cui essa si avvale, ha avuto come risultato che oggi gli istituti del nostro territorio hanno aperto con pesantissimi vuoti di organico, ciò esula dall’emergenza Coronavirus.

Nelle scuole Parmensi devono essere nominati ancora centinaia di docenti, almeno 500 mentre  nelle scuole Piacentine il numero è numero addirittura superiore, con picchi altissimi che riguardano gli insegnanti di sostegno, chi dice che sta andando tutto bene sostiene semplicemente il falso.

A Piacenza addirittura una classe che prima esisteva non è stata nemmeno autorizzata, una prima del corso serale dell’Istituto Romagnosi – Casali, una perdita  ingiusta inflitta al territorio.

Parlano di risorse aggiuntive assegnate alle scuole per far fronte al particolare periodo emergenziale, eppure fino ad oggi nelle province di Parma e Piacenza nessuno ha reso noto alle rappresentanze dei docenti come intendono usare queste risorse economiche, per adesso si è appreso di esse solo grazie alla diffusione di comunicati stampa.

L’emergenza sanitaria in atto ha fatto saltare agli occhi un antico problema che affligge il sistema scolastico del nostro territorio – sottolinea Salvatore Pizzoancora una volta rappresenta il problema della gestione fallace dell’ufficio scolastico dell’Emilia Romagna, in particolare dell’articolazione che dovrebbe coordinare i dirigenti scolastici, ognuno di loro ha dato direttive diverse in merito ai protocolli di sicurezza, generando negli operatori e nei cittadini ulteriore incertezza che contribuisce alla maggiore confusione».

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