Ad Eicma il mondo delle moto torna a volare ma parla sempre più cinese

Mentre si assottiglia il numero di aziende a controllo italiano, cresce la fetta di mercato in mano a giganti con gli occhi a mandorla che hanno ridato vita a marchi storici e dominano il mercato elettrico

Un ritorno alla normalità questa edizione 2022 di Eicma che si è chiusa oggi alla fiera di Milano Rho con un notevole successo di pubblico. Come succedeva prima del Covid sono stati migliaia i giovani che hanno visitato i padiglioni della fiera alla caccia di un adesivo, alla ricerca di un selfie accanto alla moto dei sogni o che si sono accalcati davanti agli stand nella speranza di afferrare un qualche gadget talvolta proposto da avvenenti hostess, talaltra lanciato dall’alto fosse un cappellino, un portachiavi, una t-shirt o, perché no, un casco autografato. A calamitare soprattutto i teenagers sono stati anche quest’anno i nuovi divi, gli youtuber che ormai contribuiscono in maniera determinante all’imposi di marchi e mode con il rischio talvolta di rubare la scena alle stesse aziende che dovrebbero promuovere.

Altra nota distintiva di questa edizione 2022 di Eicma è la presenza sempre più massiccia di aziende “con gli occhi a mandorla”. Non più solo le tradizionali case motociclistiche del Sol Levante come Yamaha, Suzuki ed Honda (presente con uno spazio gigantesco) ma anche i tanti marchi di tradizione italiani in gran rispolvero dopo essere stati acquisiti da giganti dell’automotive cinese, a partire dalla Benelli acquisita dalla Qianjiang Motor (società cinese che a sua volta è controllata da gruppo Geely) presente anche con il marchio Keeway.

Cinese dal 2018 è anche la bolognese Moto Morini interamente controllata dal Zhongneng Vehicle Group così come la SWM, fondata nel 1971 da due piloti milanesi e risorta grazie ai capitali di Daxing Gong a capo del colosso Shineray Group che spazia dalle due alle quattro ruote. Non per nulla nello stand a fianco delle moto del marchio varesino era presente anche un Suv che verrà presto commercializzato anche in Italia proprio con ul marchio SWM e che dovrebbe avere un prezzo molto competitivo per il segmento (si dice fra i 20 ed i 30 mila euro).

Aston Martin superbike e hyper-car

A proposito de connubio auto-moto, come tre anni fa, la Aston Martin è tornata a presentare un’altra superbike, la AMB 001 PRO, sempre prodotta dalla Brough Superior. Una moto da da 997 cc con 225 CV ed un rapporto peso-potenza di 1,28 CV/kg, similare a a quello di un’auto di Formula Uno. I progettisti si sono ispirati alla hyper-car Valkyrie AMR Pro della stessa casa inglese. Due mezzi da sogno che sono stati esposti l’una a fianco dell’altra nello stand della casa inglese ad Eicma.

La AMB 001 PRO , tirata in edizione limitata e pensata per la pista andrà presto esaurita. Sarà costruita interamente a mano presso lo stabilimento della Brough Superior a Tolosa, in Francia. Le prime consegne sono previste per il quarto trimestre del 2023. La Valkyrie AMR Pro è una hypercar, non omologabile su strada, dotata di un motore da circa 1.000 CV (senza la parte ibrida per questioni di peso). Prodotta in 40 esemplari costa circa 3 milioni di euro  tasse escluse.

Davinci la moto robot che sta in piedi da sola

La forte presenza orientale nelle moto tradizionali diventa un vero e proprio predominio nelle moto elettriche che, seppure ancora minoritarie rispetto a quelle con motore endotermico, stanno crescendo in numero ed appetibilità grazie a design avveniristici. Come la cinese Davinci che ha presentato la moto robot DC100 (in grado di stare in piedi da sola) o la sino australiana Vmoto Soco che ha presentato un concept sviluppato con Pininfarina e che punta alla massima efficienza aerodinamica; una moto elettrica che nelle forme assomiglia ad un acquascooter.

Horwin Senmenti, le moto elettriche che arrivano dal futuro

Altre moto cinesi che sembra arrivare direttamente dal futuro sono le Horwin Senmenti O e X, un progetto di assoluta avanguardia. Horwin ha inserito più di 30 sensori in Senmenti e utilizza una tecnologia di controllo di sistema di livello automobilistico per elaborare ad alta velocità l’analisi delle informazioni e il processo decisionale, formando una piattaforma intelligente che integra la raccolta e l’analisi dei dati insieme al processo decisionale automatico. Una vera e propria piattaforma di intelligenza artificiale che affianca il pilota per garantire una guida ottimale.

Cuore luminoso per la Xcol Unit 00

Design tutto da ammirare quello della Xcol Unit 00, un prototipo di moto elettrica spettacolare con un design uscito da un film di fantascienza e con il cuore elettrico illuminato. Il motore da 5/12 kW permette una velocità massima di 120 km/h ed un’autonomia di 180 km. mentre occorrono tr ore per una ricarica completa. Il prezzo dovrebbe essere di 6.799 euro.

Tornando alle due ruote con motore a scoppio i marchi ancora in mani italiane sono sempre meno ed anche la Ducati, sebbene basata a Borgo Panigale, è da anni di proprietà del gruppo Volkswagen.

Tricolori sono la Cagiva e la sua controllante MV Agusta Motor S.p.A. di proprietà di Giovanni Castiglioni (con socia di minoranza la famiglia Sardarov) e soprattutto la Piaggio di Colaninno con i marchi Aprilia, Gilera, Moto Guzzi oltre a Laverda e Derbi. Italiana anche la Beta Motor e la veneta Fantic Motor che produce anche il mitico Caballero mentre la Bimota dal 2013 è sotto il controllo svizzero (dal 2019 Kawasaki ne ha acquisito il 49,9%).

C’è anche un altro marchio italiano che sta traguardando ad un nuovo futuro dopo l’acquisizione, quattro anni fa, da parte del Gruppo Austriaco KSR. La Malaguti quest’anno si è presentata ad Eicma con una gamma di veicoli più moderna che mai ed al contempo vicina alle sue origini.

La nuova generazione Malaguti

Il produttore italiano di San Lazzaro di Savena vanta una lunga storia: nel 1930, Antonio Malaguti fondò una società nel sobborgo di Bologna come rivenditore di biciclette e officina di riparazione; poco dopo, l’appassionato ciclista Antonio avrebbe iniziato a produrre anche le sue biciclette. Nel 1949 furono costruite per la prima volta biciclette con motore ausiliario e, poco dopo, moto leggere e scooter. A differenza di altri produttori, Malaguti rifiuta di iniziare a produrre moto sempre più grandi e costose. La dinamicità sportiva non doveva essere appannaggio del piccolo ed esclusivo mondo delle corse, ma piuttosto divenire l’elemento unificante di tutti i modelli Malaguti – un approccio che dimostrava anche un impegno nei confronti del pubblico più giovane.

Malaguti e KSR
Quando nel 2018 è subentrato il gruppo austriaco KSR, il primo passo è stato quello di riportare il tradizionale marchio italiano nel mondo delle due ruote, restituendogli solide basi su cui costruire la storia futura. In occasione della fiera EICMA di Milano, è stato possibile vedere come lo “Spirito di Bologna”, di cui è pervasa la gamma di modelli 2023, abbia ridato vita al marchio mantenendo i valori del suo fondatore Antonio.

DRAKON125, la punta di diamante
La DRAKON125, disponibile da poche settimane solo sul mercato europeo, è la nuova punta di diamante di Malaguti. Il motore da 125 cc raffreddato a liquido eroga 13,5 CV (10 kW) a 9.500 giri/min e 11,4 Nm a 7.500 giri/min.; è dotato di iniezione elettronica Bosch, ABS, luci a LED su tutto il perimetro e display TFT ad alta risoluzione. Gli pneumatici montati (100/80-17 anteriori, 130/70-17 posteriori) sono MAXXIS. Con i suoi 145 kg in ordine di marcia, il manubrio largo e la forcella a steli rovesciati, la DRAKON è estremamente reattiva e agile: peso ridotto, sportività e dinamicità continueranno a essere le principali priorità di Malaguti in futuro.

Dal punto di vista del design, La DRAKON stabilisce il nuovo linguaggio stilistico di Malaguti definito da linee fluide ma decise. Il team di progettazione e sviluppo interno ha raccontato in una serie di 4 episodi brevi, il nuovo animo di Malaguti Unstoppable Series – il risultato del lungo lavoro è la reinterpretazione, in chiave moderna ma fedele alla tradizione, dello Spirito di Bologna di Malaguti. Disponibile nei colori Neve White and Spirito Grey.

Upgrade del MADISON125, XSM e XTM125
I modelli XSM e XTM125 esistenti, sono stati potenziati con un aggiornamento del modello e saranno disponibili all’inizio della stagione 2023. L’ XTM125, orientato al fuoristrada, e la supermoto leggera XSM125, richiamano il design della DRAKON. L’impianto di scarico, la sella e l’ABS sono nuovi. Inoltre, entrambi i modelli sono dotati di un equipaggiamento completo a LED, comprese le luci diurne. Anche le linee del MADISON125 sono state ridisegnate. Questo scooter dinamico è il primo modello sviluppato in collaborazione con GPX in Thailandia. Per il 2023, sarà disponibile nei colori Neve White, Toro Black and Albero Green.

Il prototipo XAM colma il divario tra bicicletta e moto
Probabilmente la sorpresa più grande di Malaguti è stata la presentazione del prototipo XAM. Non è indicata alcuna cilindrata in quanto si tratta del primo modello elettrico off-road di Malaguti. Il peso del veicolo ha attirato l’attenzione in fiera: Malaguti ha puntato a non superare i 70 kg per il modello di serie. Alla presentazione non è stato ancora rivelato quando il veicolo, omologato per uso stradale, sarà disponibile con le sospensioni e non è stato possibile indicare un prezzo preciso. Malaguti ha comunque rimarcato la sua volontà nel voler andare incontro alle esigenze del pubblico più giovane, offrendo un veicolo performante con un eccellente rapporto qualità-prezzo. Inoltre, l’XAM colma il divario tra bicicletta e moto, custodendo la tradizione di Malaguti ma ridisegnandone il futuro con nuovi orizzonti.

Italmoto e la nuova bike La Trionfale

Si chiama la Trionfale il nuovo veicolo elettrico biposto progettato e realizzato da Italmoto, che scommette su look distintivo e tecnologia. Una due ruote sostenibile, avveniristica ed anche potente.

“Back to bike” è l’obiettivo visionario di Italmoto che vuole riavvicinare i giovani al mondo del “make”, invitandoli a sporcarsi le mani in officine, cantine e garage, proprio come si faceva qualche anno fa. La Trionfale è stata presentata in anteprima ad EICMA. Le ruote Fat da 24 pollici, l’ammortizzazione full anteriore e posteriore, la sella biposto interamente in pelle e il telaio in alluminio a tralicci a culla ispirato al mondo motociclistico sono alcuni dei tratti distintivi della Trionfale: un mix di bellezza, passione e tecnologia madeinitaly. Batterie che garantiscono un’autonomia fino a 80 km e un motore potente la rendono ideale sia per andare al lavoro che per scappare dalla città appena se ne ha voglia e possibilità. Il tutto con la massima consapevolezza: il computer di bordo consente in ogni momento di controllare la velocità, l’autonomia, i chilometri percorsi, segnalando anche eventuali anomalie.

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