L’addio a Sforza, in Santa Maria di Campagna, sulle note de “La vie en rose”

L'ingresso del feretro in Basilica è stato accompagnato dalla celebre canzone di Édith Piaf. Tantissime persone per l'estremo saluto all'avvocato

Nella Basilica di Santa Maria di Campagna, tante volte, Corrado Sforza Fogliani aveva assistito a concerti promossi dalla sua Banca, da quelli per gli auguri a quello della scorsa estate con Patti Smith. Ecco dunque che la musica lo ha accompagnato anche in questo suo ultimo saluto a parenti, amici, dipendenti dell’istituto di via Mazzini, autorità e semplici conoscenti. Il feretro è entrato in una chiesa gremita di persone sulle note de “La vie en rose” di Édith Piaf. eseguita dal vivo secondo la volontà espressa dallo stesso avvocato. Il presidente non voleva che la funzione fosse accompagnata dalla musica e che i brani scelti fossero tristi. La “colonna sonora” è stata curata da Carlo Ponzini con la collaborazione di Fabio Torrembini. All’organo c’erano Giovanni Chiapponi, organista del Duomo di Fidenza e Giuseppe Soavi. Al clarinetto Claudio Tamborlani di Cortemaggiore. Cantante Paola Quagliata. Fra gli altri sono stati eseguiti brani tratti dalla “Vita è Bella”.

La funzione religiosa è stata presieduta dal vescovo emerito di Piacenza Gianni Ambrosio, dal  vicario generale del Vescovo Cevolotto, don Giuseppe Basini e da padre Secondo Ballati rettore dei frati minori di Santa Maria di Campagna ed amico di lunga data di Sforza.

Tante come si dicevano persone che hanno voluto tributargli un ultimo omaggio. Nella Basilica fra le autorità l’amico Vittorio Sgarbi, sottosegretario al Ministero della Cultura, il sindaco di Piacenza Katia Tarasconi, il presidente della Provincia Monica Patelli, il prefetto Daniela Lupo, l’on. Paola De Micheli, il presidente della Fondazione di Parma e Vigevano Roberto Reggi, il presidente di Confindustria Piacenza Francesco Rolleri, svariati sindaci della provincia e consiglieri comunali di Piacenza, oltre ai vertici della Banca di Piacenza ed ai consiglieri dell’istituto.

Alla cerimonia ha preso parte anche Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia, associazione di cui Sforza era stato presidente per un quarto di secolo per divenirne poi presidente del Centro Studi.

«Oggi – ha dichiarato Spaziani – abbiamo salutato, nella sua amata Piacenza, un uomo che ha fatto la storia della Confedilizia. La sua memoria rimarrà viva nella mente e nel cuore di tutti noi, il suo esempio sarà un faro per la nostra azione».

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