Al Liceo Gioia lo scientifico sperimentale “mette al bando” i cellulari

Si è parlato molto dell'iniziativa del Liceo San Benedetto di Piacenza che ha adottato apposite custodie per impedire l'uso dei cellulari. Ma anche al Gioia i professori hanno adottato misure anti-smartphone

Liceo Melchiorre Gioia di Piacenza

Le scuole di Piacenza sono sempre più libere dai telefonini. Nei giorni scorsi è balzata agli onori della cronaca la scelta del liceo privato San Benedetto di far riporre agli studenti i cellulari dentro apposite tasche che schermano gli apparati, impedendone l’utilizzo durante le lezioni. Queste custodie vengono poi sbloccate all’uscita da scuola. Proprio stamattina il sistema che si chiama Yondr ha fatto il suo debutto al San Benedetto. Alcuni ragazzi hanno raccontato di essersi trovati spiazzati dall’iniziativa, ma in generale l’hanno accettata senza troppe proteste e c’è chi – come una studentessa quindicenne-  si è detto sollevato perché “così i compagni non faranno più foto”.

In realtà ci sono anche numerose altre scuole statali che hanno adottato soluzioni similari seppure meno tecnologiche e senza suscitare tanto clamore.

Al Liceo Gioia ad esempio tutte le classi del liceo scientifico sperimentale (le cosiddette flipped classroms) hanno da questa mattina una sorta di mensola deposito dove gli studenti devono lasciare il cellulare ad inizio lezione.

Una novità che i ragazzi forse non si aspettavano e che ha suscitato anche qualche malumore, come è normale che sia per una generazione che fatica a sopravvivere anche soli pochi minuti senza stringere uno smartphone fra le mani.

Peraltro le flipped class del Gioia sono un esperimento all’avanguardia in Italia, tutto basato sulla tecnologia, sulla rete e sull’uso costante, sia in aula sia a casa, dei computer attraverso i quali gli studenti scaricano ed ascoltano le lezioni precedentemente registrate dai professori.

I docenti devono aver giustamente pensato la tecnologia presente in aula era sufficiente … anche senza i cellulari.

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