A Natale le dimensioni (non) contano?

Dopo tanti anni torna l'albero di Natale in piazza Cavalli ma molti lo reputano troppo piccolo
Anzichè Engordio mi deve essere scappato Reducio!

Un imbianchino si divincola nel traffico milanese con un pennello gigante trasportato sulla schiena. Un agente che incrocia il suo tragitto e non può fare altro che notare il carico tanto ingombrante quanto stravagante.

Un fischio all’imbianchino che necessita del “pennellone” per dipingere una “parete grande” ed una frase che è entrata nella storia della pubblicità italiana.

«Non ci vuole un pennello grande, ma un grande pennello»

Chissà cosa avrebbe pensato lo stesso agente milanese, con tanto di “canun de stua” sul capo, vedendo l’albero di Natale sbarcato nottetempo in piazza Cavalli.

Non certo un albero grande ma probabilmente un grande albero.

Per festeggiare un Natale altrettanto grande e non disturbare così l’afflusso di turisti verso le vie del centro o le danze sfrenate del prossimo Capodanno targato Bagutti.

Del resto dopo la cura dimagrante riservata ai biscotti dello Stradone, che hanno perso qualche centimetro di giro vita, non poteva andare altrimenti per uno degli elementi cardine delle festività sotto il vischio. Dopo gli alberi di Reggi – voci narrano che fosse lui stesso armato di motosega a selezionare ed abbattere la pianta nei boschi di Cerignale – e il “non albero” metafisico composto da una sola fila di luminarie è ora il turno di un alberello di quattro metri di altezza.

Qualcuno ha gridato al “bonsai”, altri hanno ironizzato sostenendo che fosse all’altezza di Brunetta e della prossima campagna elettorale per le elezioni nazionali. Dove si stanno già toccando livelli piuttosto radenti al suolo. Probabilmente Renzi vedendolo lo battezzerebbe con il miglior albero mai visto nella storia repubblicana, Berlusconi lo tirerebbe in alto di almeno un paio di metri con un bel lifting.

Quel che è certo è che il nuovo alberello è del tutto coerente con il bilancio comunale, apparso improvvisamente ristretto dopo la vittoria alle ultime amministrative: per un bilancio piccolo del resto non serve un albero grande. Ma un grande albero. Che possa dare sfogo all’immaginazione. E che consentirà con un solo selfie di ritrarre il Gotico, le bancarelle e le palle del Cavallo. Le dimensioni contano fino ad un certo punto se lo sai usare bene, l’albero.

Del resto sotto l’abete appena arrivato in città ci sta proprio tutto. Tutto tranne l’incontro tra Amazon e sindacati previsto per il 27 novembre e rimandato a data da destinarsi: per quello, come si suol dire in questi giorni, «ne parleremo dopo le feste». Quando anche l’ultimo regalo sarà stato spacchettato e l’imbianchino sarà tornato a casa.

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