Anche il cardinale Re alla consegna del “Premio Solidarietà per la Vita” alla Croce Rossa di Piacenza

Nel santuario sopra Nibbiano premiati i volontari della Croce Rossa per il loro impegno nell'emergenza. E' la prima volta in 30 edizioni che ad essere premiata è un'organizzazione e non un singolo

Una trentesima edizione del “Premio Solidarietà per la Vita” S. Maria del Monte fuori dalla norma per vari motivi. Innanzitutto perché condizionata dall’emergenza Covid e dalla necessità di seguire i protocolli di contenimento del virus.  In secondo luogo perché, per la prima volta nella storia del premio, a riceverlo non è stata un singola persona ma un’organizzazione, la Croce Rossa Italiana di Piacenza, proprio per l’impegno profuso in questi mesi di pandemia. Infine per la presenza del cardinale Giovanni Battista Re, decano del Collegio cardinalizio che, con la sua partecipazione ha reso ancora più solenne l’occasione.

Il cardinale ha presieduto la messa insieme a don Gianni Quartaroli e don Giuseppe Bertuzzi; poche le persone che vi hanno potuto prendere parte per rispettare le norme di distanziamento.

Al termine della celebrazione religiosa, all’esterno, ha avuto luogo la cerimonia di premiazione.

A fare gli onori di casa è stato il sindaco del comune Alta Val Tidone Franco Albertini «I mesi vissuti, segnati dal dolore per la pandemia – ha affermato il primo cittadino – hano fatto crescere germogli di speranza. L’impegno per altri se disinteressato trascina molti. I volontari si sono dedicati gratuitamente a sostituire lo Stato».

Parlando di quanto accaduto il sindaco ha sottolineato come «La globalizzazione senza regole ha mostrato tutti i suoi limiti. Occorre riscoprire valori profondi a partire dalla fede e da un servizio generoso agli altri oltre ogni burocrazia».

E’ poi seguito l’intervento del dottor Maurizio Falco che, nella sua veste di prefetto, è anche presidente del comitato che decide l’assegnazione del premio.

Il prefetto ha ribadito che la nostra provincia ce l’ha fatta a superare questa prima ondata del virus ma per farlo ha pagato un prezzo molto alto. Il dottor Falco ha ringraziato i volontari della Croce Rossa ma anche tutti quelli delle altre associazioni «Faremmo un torto a dimenticarle» ha affermato.

Il presidente dell’ordine dei medici Augusto Pagani si è detto «Felice di questa scelta che condivido fino in fondo. È la scelta migliore che si poteva fare. La loro carica di umanità sono sempre riusciti a metterla nei loro servizi. Siamo in un periodo di tregua di una guerra che non abbiamo vinto. Non bisogna avere paura ma non bisogna essere imprudenti».

Il microfono è passato a Giuliana Ceriati, ispettrice regionale delle crocerossine che ha letto le motivazioni ufficiali del premio consegnato dal prefetto all’avvocato Alessandro Guidotti, presidente della Croce Rossa di Piacenza.

«Grazie a tutti – ha detto Guidotti – il premio ci onora. Grazie a tutti gli uomini della Croce Rossa ma anche a tutti i volontari delle altre organizzazioni e agli uomini della sanità. Siamo stati di supporto ai veri protagonisti di questa emergenza, gli operatori sanitari, i medici ed infermieri».

Guidotti ha spiegato come la Croce Rossa, anche in questa emergenza non si sia occupata solo del trasporto di malati ama anche di servizi sociali a favore della comunità ed ha raccontato alcuni fra gli episodi più significativi avvenuti in questi mesi. Ha poi concluso ricordando come  per la CRI sia sempre fondamentale «avere l’individuo al centro del proprio operato»

Il Presidente del Consiglio di amministrazione della Banca di Piacenza dott. Giuseppe Nenna ha ricordato con soddisfazione «come ogni anno che passa la manifestazione diventa sempre più importante e sentita come dimostra la platea dei partecipanti odierni».

Il presidente del Comitato esecutivo della Banca di Piacenza, l’avv. Corrado Sforza Fogliani, ha voluto ringraziare il cardinale Re per aver tenuto fede all’impegno preso oltre un anno partecipando alla cerimonia nonostante l’emergenza Coronavirus.

Sforza ha peraltro reso noto che domani, a Roma, il cardinale riceverà dal Santo Padre il “pallio” un paramento liturgico di lana normalmente riservato agli Arcivescovi Metropoliti. Il Sacro Pallio è l’insegna liturgica d’onore e di giurisdizione, simbolo della pecora smarrita e del Buon Pastore che dà la vita per il suo gregge. Eccezionalmente viene concesso anche ad altre personalità della chiesa ad indicare il forte legame con il Papa, proprio come accadrà domani con il cardinale Re. Prima di lui era stato concesso da Papa Giovanni Paolo II a Joseph Ratzinger allora decano del Collegio cardinalizio. Divenuto papa, Benedetto XVI lo conferì al cardinale decano Angelo Sodano ed ora Papa Francesco lo concede al cardinale Re.

Alla cerimonia odierna erano presenti varie autorità fra cui l’on. Tommaso Foti, il brigadiere generale Sergio Santamaria,il colonnello Salvatore Tambè e vari sindaci della Val Tidone.

Publicità

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il commento
Inserisci il tuo nome