Anche il Consorzio di Bonifica contro il taglio della guardia medica a Ottone e Ferriere

Mentre l'ordinanza del sindaco di Ferriere che "vieta" di ammalarsi di note e nei festivi merita la ribalta nazionale si ingrossa il coro di voci contro la scelta dell'Ausl

L’ordinanza simbolica del sindaco di Ferriere che vieta di ammalarsi nei prefestivi e festivi e dalle 20 alle 8 dei giorni feriali ha ormai fatto il giro del web conquistantdo le prime pagine dei giornali nazionali.

L’Ausl di Piacenza è sempre più sola nel difendere la sua scelta di tagliare la guardia medica dei due comuni montani piacentini ed anche la giustificazione avanzata ieri in conferenza stampa dal direttore generale Luca Baldino (“O tagliamo le guardie mediche o tagliamo le Usca per il Covid”) sembra aver convinto davveo pochi. Oggi si unisce anche il consorzio di Bonifica che fa suo  l’appello di Coldiretti. che ha mostrato vicinanza e apprensione per le amministrazioni comunali e le popolazioni di Ferriere e Ottone private della guardia medica.

È il Presidente Luigi Bisi ad intervenire: «Il diritto alla salute è il primo elemento di una società solidale e che ha un tratto umano e non solo di visione a breve termine tipico delle miopie dei decenni passati. Senza servizi è inutile parlare di montagna e costruire modelli affinché questi territori siano vivi. Il Consorzio, con risorse proprie e fondi della Regione Emilia Romagna, agisce in un’ottica di prevenzione e di messa in sicurezza credendo fortemente che si debba lavorare in coesione per rispondere alle esigenze del territorio. Senza la garanzia dei servizi minimi, come la continuità assistenziale, si rischia di vanificare le risorse investite contribuendo allo spopolamento. Proprio ora, per altro, che in controtendenza a questo fenomeno, in molti si sono riavvicinanti ai paesi di origine e hanno deciso di riabitare le nostre bellissime vallate per migliorare la propria qualità della vita».

Il Consorzio di Bonifica di Piacenza è da sempre impegnato nella difesa del suolo. Complessivamente l’ente, in territorio montano- collinare, gestisce un comprensorio di circa 1.900 chilometri quadrati presidiando e intervenendo a manutenzione di 125 km di viabilità di bonifica e 47 acquedotti rurali. Funzioni che svolge in collaborazione con gli enti locali mettendo a disposizione i tecnici consortili, sia intervenendo direttamente con propri fondi sia provvedendo ad acquisire finanziamenti per interventi di prevenzione e messa in sicurezza.

«L’assistenza medica – conclude Luigi Bisi – deve essere una priorità, in epoca pandemica ancora di più. La speranza è che a questo appello rispondano tutte le associazioni che spesso parlano di montagna perché senza i servizi di base non è possibile fare nessun progetto a lungo termine per questi territori che tutti abbiamo a cuore. Bisogna trovare una soluzione il prima possibile».

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