Anche rappresentanti della Cgil di Piacenza a Roma contro la manovra

Un momento della conferenza stampa sulla manifestazione di Roma @photoMTT - Cgil PC

Cgil di Piacenza: «Pensioni: giovani, donne e Legge di Bilancio. Ecco perché i conti non tornano  e siamo costretti a tornare in piazza»

«I conti non tornano. Perché la manovra di bilancio non dà risposte sui temi delle pensioni, del lavoro e dei giovani. Perché il Governo ha totalmente disatteso la piattaforma sulla previdenza, senza dare risposte ai giovani che hanno carriere precarie e discontinue, alle donne che ancora oggi svolgono un lavoro di cura determinante per la nostra società, e perché non si fa redistribuzione lasciando l’onere del debito pubblico sulle spalle di pensionati e lavoratori».

E’ una Segreteria della Camera del Lavoro di Piacenza “battagliera” quella che ha presentato la mobilitazione che vedrà sabato 2 dicembre diverse manifestazioni in tutta Italia, con pullman da Piacenza in partenza per piazza San Giovanni per dire che sulle pensioni – e non solo – i “conti non tornano”, come recitano gli striscioni che la Camera del Lavoro sta preparando per la mobilitazione chiamata dopo che il Governo ha disatteso la piattaforma con i sindacati sulla previdenza.

Il 2 dicembre, mentre i pullman partiti alla mezzanotte da Piacenza saranno in procinto di arrivare a Roma, tutte le strutture della Camera del Lavoro resteranno chiuse. Per prenotazioni delle pratiche o appuntamenti, come ha spiegato il segretario organizzativo della Camera del Lavoro di Piacenza Ivo Bussacchini in conferenza stampa, sono disponibili i canali digitali del sito www.cgilpiacenza.it o le pagine sociale della Cgil di Piacenza.

“Si può fare di più per i giovani, per le donne e per evitare l’assurdo meccanismo dell’innalzamento automatico dell’età pensionabile – ha spiegato Gianluca Zilocchi, segretario della Camera del Lavoro – ma i conti non tornano nemmeno per una manovra che non prende risorse dove ci sono, e che con la sua impostazione impedisce a questo Paese di essere più giusto e agganciare una ripresa che faccia quello che c’è bisogno: redistribuire in favore di chi ha pagato la crisi in questi anni. Ai pensionati che hanno vissuto un ingiusto blocco degli adeguamenti, e i giovani che pagano una precarietà che li impoverisce ora, e soprattutto “domani”.

Un ultima parola del segretario Cgil va agli ammortizzatori sociali. “sono stati tagliati e questa mobilitazione si è resa necessaria per le mancate risposte, ma soprattutto – sottolinea Zilocchi –  questa manifestazione è l’ultima possibilità per incidere prima che la legge di bilancio venga approvata”.

 

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