Apre domani a Piacenza la mostra voluta per festeggiare il ritorno a casa del “Ritratto di Signora” di Klimt

In mostra ci sono 160 opere tra dipinti, sculture, grafica, manufatti d'arte decorativa provenienti dal Belvedere e dalla Klimt Foundation di Vienna e da molte prestigiose collezioni pubbliche e private

Il padre era di mestiere orafo e forse proprio per questo Gustav Klimt maturò una legame unico con questo prezioso colore, facendolo diventare protagonista di tante sue opere, alcune delle quali si possono ora eccezionalmente vedere a Piacenza nell’ambito della mostra “Klimt. L’uomo, l’artista e il suo mondo”, l’evento costruito per celebrare il ritorno a casa del “Ritratto di Signora” il quadro tanto misteriosamente trafugato dalla Galleria Ricci Oddi, successivamente ritrovato in maniera apparentemente fortuita. Finalmente dopo tanti rinvii dovuti al Covid la nostra città diventa, dal 12 aprile al 24 luglio, il luogo d’elezione per ammirare le opere del maestro della secessione viennese. In mostra ci sono 160 opere tra dipinti, sculture, grafica, manufatti d’arte decorativa provenienti dal Belvedere e dalla Klimt Foundation di Vienna e da molte prestigiose collezioni pubbliche e private (oltre 20).

Una mostra curata da Gabriella Belli ed Elena Pontiggia con il coordinamento di Lucia Pini, direttrice della Galleria Ricci Oddi che oltre a festeggiare degnamente il ritorno a casa del Ritratto di Signora racconta uno dei periodi più entusiasmanti della storia dell’arte dei primi del ‘900; aprirà domani, martedì 12 aprile, al pubblico (nel pomeriggio di oggi l’inaugurazione ufficiale) negli spazi di XNL – Piacenza Contemporanea, di fianco alla Ricci Oddi.

“Con quest’evento, Piacenza accoglie un artista e un pittore che ha segnato la storia tra Otto e Novecento, una personalità estremamente versatile, oggi più che mai apprezzata dal pubblico, che resta affascinato dalle sue opere, e non solo da quelle più ricche e preziose- ha commentato Mauro Felicori, assessore regionale alla Cultura-. Questa mostra, a cui abbiamo contribuito come Regione, consente di conoscere il mondo in cui Klimt si è formato, il movimento che lui ha creato e la sua eredità: un evento davvero unico e irripetibile”.

L’esposizione
Il percorso inizia con il simbolismo europeo, da cui Klimt inizia la sua avventura, per poi arrivare alla Secessione Viennese, da lui fondata con altri artisti nel 1897. Un’intera sezione della mostra è dedicata al Ritratto di Signora della Galleria Ricci Oddi di Piacenza e al racconto delle sue peripezie. Ancora, il mondo delle Wiener Werkstätte, i laboratori d’arte decorativa fondati a Vienna da Josef Hoffmann e da Kolo Moser, è raccontato al pubblico attraverso arredi, argenti, vetri e ceramiche. Sono esposti, inoltre, i Manifesti della Secessione, tra cui quello di Klimt Teseo e il Minotauro (1898). Presente anche un’importante sezione dedicata agli artisti italiani che si ispirarono a Klimt. La mostra si chiude con la ricostruzione del Fregio di Beethoven (copia del 2019 dell’originale del 1901).

Promossa dal Comune di Piacenza e dalla Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi, con la collaborazione del Belvedere, della Klimt Foundation e di XNL – Piacenza Contemporanea, la mostra “Klimt. L’uomo, l’artista, il suo mondo” si avvale del contributo della Regione Emilia-Romagna, della Fondazione Piacenza e Vigevano, della Camera di Commercio Piacenza, di Confindustria Piacenza e di Crédit Agricole, Generali Valore Cultura, Iren, Fornaroli Polymers e Steriltom, con il supporto di Art Projects. La mostra è prodotta e organizzata da Arthemisia.

Publicità

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il commento
Inserisci il tuo nome