Apre domenica la grande mostra “Giacomo Bertucci tra Ghittoni e De Pisis”

In esposizione a Palazzo Galli della Banca di Piacenza ci saranno un centinaio di opere. Il presidente Sforza ha annunciato anche l'evento del prossimo autunno con una mostra dedicata ad altri due illustri artisti piacentini Felice Boselli e Bartolomeo Arbotori

Si è parlato dell’impegno culturale presente ma anche di quello futuro nell’odierna conferenza stampa indetta dalla Banca di Piacenza nella Sala Ricchetti. L’occasione era quella legata alla presentazione della grande mostra, organizzata a Palazzo Galli (“Giacomo Bertucci tra Ghittoni e de Pisis”) che rimarrà aperta al pubblico dal 15 dicembre 2019 al 19 gennaio 2020.

Il presidente del comitato esecutivo, l’avvocato Corrado Sforza Fogliani, ha infatti colto l’occasione per annunciare l’evento del prossimo autunno, un’altra anteprima assoluta che vedrà insieme dipinti di Felice Boselli e Bartolomeo Arbotori. Un tributo a due pittori piacentini. Boselli fu scolaro di Giuseppe Nuvoloni,  nato nel 1650, specializzato in nature morte ed in particolare nel fotografare con il suo pennello pesci e volatili. Una sua opera è nella cappella del Crocifisso in Santa Brigida mentre un altro quadro è ospitato su una parete della stessa Banca di Piacenza. Fu artista prolifico e uomo molto longevo per quei tempi: visse fino ad 82 anni. Con questa futura esposizione si riparerà anche un torto della storia, quello di non aver mai dedicato una mostra a Boselli nella sua terrà d’origine.

«In una stagione nella quale la natura morta sta rifiorendo – ha spiegato il presidente Sforza Fogliani – vogliamo dare lustro a due artisti che meritano più visibilità: Boselli (1650-1732), colui che ha avviato il filone delle nature morte a Piacenza, e Arbotori (1594-1676), che pur non avendo frequentato Boselli a lui si è molto rifatto a livello stilistico». Il presidente Sforza ha quindi citato uno dei capolavori di Boselli – Il Redentore trascinato davanti a Pilato – che si trova in Santa Brigida e il bell’esemplare esposto nella sede centrale della Banca (Natura morta con cacciagione, volatili e verdura) e l’ultima opera acquistata dall’Istituto, Natura morta con Pavone femmina di Arbotori, ricordando infine quello che del Boselli diceva il Carasi (il Vasari piacentino): “Pittore impareggiabile di pesci e volatili, scolaro del Nuvoloni…”.

Ma torniamo al presente ed alla mostra che apre nei prossimi giorni

Giacomo Bertucci tra Ghittoni e de Pisis

La mostra di quest’anno è stata presentata dal presidente del Cda della Banca Giuseppe Nenna («Bertucci è un pittore molto amato a Piacenza, allievo di Ghittoni; con questa iniziativa la Banca prosegue nell’opera di valorizzazione degli artisti piacentini che meritano di essere valorizzati»), dalla curatrice della mostra Valeria Poli («Siamo in presenza di un pittore fedele alle tradizioni dei suoi punti di riferimento, Ghittoni e Carpi, con aperture verso de Pisis, che aveva avuto legami con Piacenza attraverso la famiglia Pallastrelli»), da Laura Bonfanti, che ha ricordato le principali opere dell’artista, e da Carlo Ponzini, responsabile dell’allestimento e della grafica («Definisco Bertucci il pittore delle geometrie, che utilizza i colori tipici della Pianura Padana. Nell’allestimento ho cercato di valorizzare il rapporto costruito dall’artista con il territorio; un legame forte, come quello che, con il territorio, ha la Banca»).

Le opere di Giacomo Bertucci (1903-1982) – il pittore di cui sono noti i legami con il Brera di Milano, dove fu insegnante di figura – esposte a Palazzo Galli dal 15 dicembre 2019 al 19 gennaio 2020, saranno un centinaio e sono il frutto di una rigorosa selezione su un ben più ampio numero di opere di molti piacentini che hanno risposto all’invito della Banca a mettere a disposizione lavori del noto artista, di cui sono particolarmente apprezzate le nature morte e i soggetti floreali. La produzione artistica di Bertucci, proveniente da collezioni private, sarà integrata da opere che permettono di dare conto dei debiti culturali riscontrabili nella sua opera, a partire dai maestri (Francesco Ghittoni e Aldo Carpi), passando per i coetanei compagni di studi che hanno percorso strade diverse (Luciano Ricchetti e Bruno Cassinari), arrivando a Filippo de Pisis, con il quale condivise l’autonomia rispetto alle principali scuole artistiche, le scelte tecniche e di genere.

Manifestazioni collaterali

Durante il periodo di svolgimento della mostra, sono previste manifestazioni collaterali con il seguente programma: conferenza sul tema “Artista e pubblico: il caso Bertucci”, con Valeria Poli, martedì 17 dicembre ore 18, Sala Panini; “Filippo de Pisis al Museo del Novecento a Milano”, conversazione con Valeria  Poli, venerdì 10 gennaio ore 18, Sala Panini; ; tavola rotonda con gli allievi di Bertucci, mercoledì 8 gennaio ore 17.30, Sala Panini; conferenza su “Giacomo Bertucci in collezione tra musei e istituzioni”, con Laura Bonfanti, venerdì 17 gennaio ore 18, Sala Panini; sono previste anche visite guidate, su prenotazione (0523 542357 – [email protected]) all’Orto botanico di Brera e al Museo del Novecento per Mostra “de Pisis” a Milano (data da stabilire) e all’Istituto d’arte Gazzola (Bertucci allievo, Bertucci insegnante, il suo dipinto) lunedì 13 gennaio alle ore 17.

L’evento è sostenuto dalla sola Banca, non grava sulla comunità

 

 

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