Arrestata per peculato la presidente di una Pubblica Assistenza della provincia di Piacenza

Usava i soldi dell'associazione per comprarsi cibo, profumi, creme di bellezza, cibo per animali, vestiti, e giochi per bambini. Sequestrati beni per 100 mila euro. Indagati il vice presidente ed un dipendente

E’ finita agli arresti domiciliari la presidente di un’associazione di Pubblica Assistenza della provincia di Piacenza, indagata per i reati di falso in atto pubblico e peculato ai danni della stessa Pubblica Assistenza. Ad eseguire la misura cautelare i militari della guardia di Finanza di Piacenza, che hanno condotto le indagini coordinate dalla locale procura della Repubblica. Secondo quanto emerso “la presidente in questione aveva l’esclusivo possesso della “cassa” dell’associazione ed utilizzava le carte di credito intestate all’organizzazione di volontariato principalmente per usi personali”.

Ad essere accusata dei gravi reati è Katia Sartori, presidente della Pubblica Assistenza Sant’Agata di Rivergaro, che sarà ascoltata lunedì nell’interrogatorio di garanzia e fornirà la sua versione dei fatti, cercando con ogni probabilità di smontare l’impianto accusatorio e dimostrare la liceità dei suoi comportamenti.

Da parte loro i finanzieri hanno eseguito perquisizioni, acquisito documenti bancari e raccolto la testimonianza di oltre 30 persone impiegate in istituti di credito, negozi e centri commerciali cittadini dove risultavano effettuate spese con le carte di credito intestate all’associazione.

Tutto questo – secondo  quanto scrivono le Fiamme Gialle in una nota –  avrebbe fatto emergere il metodico utilizzo dei fondi dell’associazione per spese personali, come l’acquisto di generi alimentari, prodotti per la casa, prodotti di profumeria, creme di bellezza, cibo per animali domestici, abbigliamento e giochi per bambini.

Secondo l’accusa per “giustificare le uscite” la presidente avrebbe creato false “note di rimborso spese” a nome degli ignari volontari. “L’assenza di fatto di organismi di controllo, come il “collegio dei revisori” o “dei probiviri” – esistenti solo sulla carta – secondo i finanzieri – avrebbe facilitato questo meccanismo predatorio.

 La Procura della Repubblica ha disposto il sequestro di beni per circa 100.000 euro, pari al valore delle distrazioni sinora accertate ed ha indagato altre 2 persone: il vice presidente ed un dipendente.

Le Fiamme Gialle sono costantemente impegnate nella repressione dei reati commessi ai danni della pubblica amministrazione e degli Enti, anche volontari, ad essa collegati considerato che le Associazioni di Pubblica Assistenza nazionali – aderenti all’ANPAS – rientrano tra gli organismi di “protezione civile”.

Publicità

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il commento
Inserisci il tuo nome