Arrestati sei truffatori: operavano come finti addetti dell’acquedotto a danno di anziani

A San Nazzaro di Monticelli d’Ongina, scoperti dalla badante, per darsi alla fuga avevano fatto cadere una 83enne. Utilizzavano auto da 400 cavalli per commettere i furti

I carabinieri, nella giornata di martedì 16 maggio 2023, hanno messo le manette a 5 uomini tra i 22 e i 64 anni di età e ad una donna di 19anni, tutti componenti di una banda di truffatori seriali.

L’indagine ha permesso di smantellare l’organizzazione radicata sul territorio che ha compiuto 18 furti e rapine, a danno di anziani, tra gennaio e aprile 2023. I criminali si fingevano tecnici dell’acquedotto ed operavano in Piemonte, Lombardia ed in provincia di Piacenza.

Lo scorso 28 marzo 2023 due componenti dell’organizzazione erano entrati in casa di un’anziana signora di 83 anni, a San Nazzaro di Monticelli d’Ongina (PC). Non appena si erano accorti che nell’altra stanza dell’abitazione vi era anche la badante, si erano dati alla fuga e per guadagnare l’uscita avevano  spintonato violentemente l’anziana, facendola cadere rovinosamente a terra, per fortuna senza procurarle gravi ferite. Un vicino di casa, sentendo le grida d’aiuto provenienti dalla casa dell’anziana vicina, era uscito in strada e aveva notato due soggetti che a bordo di un’auto di colore scuro si allontanavano a tutta velocità.

Sul posto era intervenuta una pattuglia della Stazione Carabinieri di Monticelli d’Ongina, che raccolti i primi elementi aveva avviato le indagini, che – in stretta collaborazione con i colleghi dell’astigiano – hanno portato all’identificazione ed all’arresto dei due autori, che erano componenti di una banda di truffatori seriali.

I carabinieri attraverso servizi di pedinamento ed osservazione, l’analisi di numerosi filmati di videosorveglianza, vari riconoscimenti fotografici e intercettazioni, hanno identificato sei presunti componenti e autori dei reati commessi con la tecnica del “finto addetto dell’acquedotto”.

La banda utilizzava una Mercedes GLA AMG da 400 cavalli oppure un’Audi RS3 sempre da 400 cavalli con le veloci macchine aveva messo a segno numerosi colpi a partire dal gennaio 2023. Le auto erano nascoste in ricoveri dotati di porte corazzate. In alcuni dei 18 casi è contestato anche il delitto di rapina aggravata per aver utilizzato sostanze urticanti, ai danni delle vittime, durante i colpi.

Nel complesso, i proventi delle attività illecite si aggirano sui 100mila euro.

I carabinieri, oltre a dare esecuzione ai provvedimenti di custodia cautelare (3 in carcere e 3 agli arresti domiciliari) hanno effettuato diverse perquisizioni in abitazioni nella loro disponibilità ed utilizzate dagli indagati come ricovero “sicuro” delle autovetture e degli strumenti utilizzati per commettere i reati. Sono stati trovati e sottoposti a sequestro: diverse bombolette di spray urticante, materiale pirotecnico, attrezzature e dispositivi elettronici vari per simulare la misurazione delle contaminazioni idriche, un tesserino di riconoscimento per tecnico società acquedotto, pettorina catarifrangente, varie ricetrasmittenti e telefoni cellulari, un foglio manoscritto riportante l’elenco delle frequenze radio in uso alle centrali operative dell’Arma dei carabinieri su tutto il territorio nazionale, varie targhe di autovetture, arnesi atti allo scasso e indumenti per il travestimento. Sono state sequestrate le due autovetture, una Mercedes di colore grigio ed un’Audi di colore nero, intestate a prestanome ed esclusivamente utilizzate per la commissione dei delitti.

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