“Assalto” (elettorale) alla Bonifica di Piacenza

Nove associazioni piacentine hanno presentato la lista “Equità e trasparenza per tutti” per cercare di conquistare la maggioranza del consorzio piacentino ed amministrarlo in assoluta discontinuità rispetto al passato

Sono nove le associazioni piacentine che hanno deciso di tentare l’intentato, ovvero lottare fino all’ultimo voto per conquistare il controllo del Consorzio di Bonifica di Piacenza e per rivoluzionare l’ente fin qui governato, tramite rappresentanti eletti, dalle principali associazioni di categoria (Cia, Cna, Coldiretti, Confagricoltura, Confapi, Confcommercio, Confcooperative, Confesercenti, Confindustria, Legacoop Emilia Ovest, Libera Artigiani Piacenza, Upa Federimpresa).

Un’avventura che – ispirandosi liberamente alla cinematografia – si potrebbe intitolare “Assalto alla Bonifica”,  perché quella tentata da Adiconsum, Amici del Nure, Associazione Proprietari Casa-Confedilizia, Assoutenti, Domusconsumatori, Edilconf Imprese, Italia Nostra, Legambiente e Sindacato della Proprietà Fondiaria ha un po’ il gusto epico di un western, dove un manipolo di “ribelli” si batte per uno scopo comune, tentando di sovvertire l’ordine prestabilito delle cose.

Qui ovviamente non ci sono né indiani né cow-boy, né buoni né cattivi, ma semplicemente due schieramenti che hanno una visione diametralmente opposta dello scopo a cui dovrebbe servire il Consorzio. In attesa di conoscere il finale (per nulla scontato) assistiamo ad una battaglia che si è fatta incandescente ancora prima del voto di metà dicembre.

Secondo “gli sfidanti” visto il periodo e le restrizioni legate al Covid queste elezioni avrebbero dovuto tenersi per via telematica o ancora meglio essere rinviate ad emergenza terminata. Anche perché – come è stato raccontato oggi in conferenza stampa – la possibilità di spostamento fuori dal proprio comune di residenza è stata limitata dal Dpcm e dall’essere in zona arancione. Conseguenza di ciò l’impossibilità di raccogliere le firme necessarie per presentare la lista in tutte e quattro le sezioni previste. I maggiori problemi hanno riguardato la terza sezione, quella degli agricoltori che non sono concentrati nel capoluogo ma sparsi sul territorio. «Un vero e proprio vulnus – è stato detto – che ci toglierebbe la possibilità di godere del premio di maggioranza in caso di nostra vittoria». Il premio infatti viene attribuito solo alle liste vincitrici presenti in tutte e quattro le sezioni.

La lista “Equità e trasparenza per tutti” è riuscita a raccogliere più firme di quelle necessarie per le altre tre sezioni, la prima (che è quella che sostanzialmente include tutti i proprietari di casa sottoposti alla tassa consortile), la seconda e la quarta (che comprende le grandi proprietà). Se basteranno queste tre sezioni a conquistare il comando del consorzio saranno le urne a stabilirlo.

Certo è che tutto si gioca attorno ad “un pugno di voti”. Gli aventi diritto sono sulla carta poco meno di 150 mila ma nella scorsa tornata votò, come è stato ricordato in conferenza stampa, una percentuale “da prefisso telefonico”. Poche preferenze sufficienti però a controllare un consorzio che ha bilanci intorno ai 14 milioni di euro, in larga parte derivanti dalla tassa imposta ai cittadini senza che questi, spesso, capiscano e vedano i reali benefici derivanti dal loro esborso.

Proprio questo è uno dei cardini su cui si basa la proposta di questa lista alternativa che preannuncia, in caso di vittoria, un forte ridimensionamento della platea dei contribuenti.

La tassa insomma, nelle loro intenzioni (leggi allegato) dovrebbe essere chiesta solo quando le opere della Bonifica abbiano determinato un effettivo incremento del valore di un’immobile, secondo il principio del “ciascuno paga in ragione dei vantaggi avuti”. Dunque i maggiori beneficiari dei servizi erogati dalla Bonifica, gli agricoltori, dovrebbero, in base a tale visione, essere anche coloro che più contribuiscono ai bilanci dell’ente.

Il proprietario di un appartamento in centro città invece dovrebbe essere esentato da qualunque pagamento, salvo sia dimostrato il vantaggio effettivo che gli è derivato dalla Bonifica.

I candidati della lista non si limitano però a questa promessa di “riforma” ma vogliono anche “togliere ossigeno al gigantismo” che secondo loro ha caratterizzato la gestione dell’ente negli ultimi quindici anni: dalle paginate pubblicitarie ed autocelebrative sui giornali, ai gadget, alle inaugurazioni faraoniche (vedi Diga di Mignano), dall’idea, definita malsana, di costruire una diga in Val Nure od uno sbarramento su Trebbia per deviare le acque a scopo irriguo.

Forti le critiche anche all’opera di cementificazione effettuata sui secolari canali, opere storiche che – secondo le critiche dei candidati – sono state snaturate.

A giudizio della lista “Equità e trasparenza per tutti” bisogna «riportare il Consorzio alla sua funzione originaria al servizio della collettività, eliminando le innumerevoli sovrapposizioni dello stesso con le attività e responsabilità di altri Enti, in primis la Regione, nell’ambito degli interventi sul territorio e la sua salvaguardia e messa in sicurezza».

Ridurre le spese e ridurre gli sprechi sono il mantra degli “sfidanti” che si ripromettono anche di dare piena attuazione a quanto già prevedono legge Regionale e Statuto del Consorzio ossia il famoso voto online che secondo l’assessore regionale Manni in questa tornata non garantirebbe sufficientemente sicurezza. Per questo tanti aventi diritto dovranno recarsi personalmente alle urne per esprimere la propria preferenza nonostante il Covid che ha indotto, per esempio, a cancellare le elezioni provinciali in alcune parti d’Italia.

Curioso tra l’altro il fatto che controllante e controllore, in materia di voto, in tutti i consorzi di bonifica emiliano-romagnoli, siano grossomodo le stessa entità. Secondo statuto a vagliare la validità delle liste che si presentano alla tornata elettorale non è un organismo terzo, magari scelto dalla regione, ma una commissione dello stesso consorzio.

La scorsa volta una lista alternativa venne esclusa dalla competizione elettorale per insufficienti requisiti ma oggi i candidati si sono detti convinti che «nessuno giocherà brutti scherzi e che tutte le liste saranno ammesse, anche perché abbiamo raccolto firme in abbondanza, più di quelle richieste».

Sembra tra l’altro certo che le liste saranno tre: una espressione dell’attuale gruppo di controllo, una quella presentata oggi ed una terza che dovrebbe sempre far riferimento alle associazioni agricole e che quindi viene vista come una “lista civetta”. La conferma si avrà quando verrà ufficializzata l’ammissione (o l’esclusione) delle stesse e comunque entro il 4 dicembre.

Infine si passerà alla fase delle elezioni vere e proprie, anche queste gestite dal Consorzio stesso, così come lo spoglio delle schede. Il tutto è rigorosamente previsto e codificato negli statuti delle bonifiche regionali.

Indubbiamente l’avvento delle elezioni online, che sarebbero necessariamente gestite da società informatiche esterne, non potrebbe che giocare a favore di una trasparenza rafforzata.

Purtroppo i consorzi e la Regione, in circa dieci anni, non sono stati in grado di implementare quanto loro stesse avevano previsto.

Nel frattempo la richiesta di rinviare queste elezioni irrimediabilmente condizionate dal Covid (sia per la parte della raccolta firme, sia per quella delle votazioni) resta sospesa nell’aria. L’hanno avanzata le associazioni che sostengono la lista presentata oggi e la sostengono, ognuno secondo le proprie competenze, almeno due parlamentari ed almeno tre consiglieri regionali.

La Regione, con una scelta “ponzio-pilatesca”  dice che non spetta a lei rinviarle (ma volendolo potrebbe fare un’efficace azione di “moral-suasion” sui consorzi).

I consorzi dicono che deve essere la regione a decidere non i consigli dei consorzi che si auto-prolungherebbero il mandato (cosa in realtà giustificabile stante l’emergenza).

Alla fine tutti si passano la palla, fanno “melina” mentre il cronometro scorre … e le elezioni si avvicinano. Una trama apparentemente già scritta. Le soprese però, in ogni “telenovela” che si rispetti, sono sempre dietro l’angolo!

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Carlandrea Triscornia
Giornalista professionista si è laureato in giurisprudenza presso l’Università di Bologna. Ha inoltre ottenuto il Diploma in Legal Studies presso la Cardiff Law School - Università del Galles (UK). Ha iniziato la sua carriera come collaboratore del quotidiano di Piacenza Libertà. Dopo un corso di giornalismo radiotelevisivo ha svolto uno stage presso l’emittente Telereggio divenendone prima collaboratore e poi redattore. Successivamente ha accettato l’incarico di direttore generale e direttore editoriale di Telecittà emittente regionale ligure, dove ha lavorato per tre anni. E’stato quindi chiamato dalla genovese Videopiù ad assumere il ruolo di responsabile delle sedi regionali di SkyTG24 affidate in outsourcing alla stessa società. Trascorsi cinque anni è rientrato nella nativa Piacenza avviando una attività imprenditoriale che lo vede tuttora impegnato. Ha fondato PiacenzaOnline, quotidiano di Piacenza di cui è direttore responsabile. Ha collaborato con l’Espresso e con Avvenire oltre che con Telemontecarlo - TMC News come corrispondente dall’Emilia ed ha lavorato come redattore presso Dodici-Teleducato Parma. Appassionato di Internet e di nuove tecnologie parla correntemente inglese. Sposato, ha due figli.

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