Baldino (Ausl) commenta i dati Covid (+177,7% positivi) e dice “Numeri destinati a salire ulteriormente”

Aumentano ma restano contenuti i ricoveri. Il direttore generale spiega perchè si è chiuso il pronto soccorso di Castel San Giovanni e si sono cancellate le guardie mediche della montagna "Non troviamo personale sanitario e diamo priorità alle Usca"

Come era prevedibile, visti i numeri quotidiani, il report settimanale dell’Ausl di Piacenza fotografa un quadro di contagi senza precedenti con 2.291 nuovi positivi pari a +177,7%, numeri mai raggiunti nemmeno nel novembre 2020 come ha sottolineato l’ingegner Luca Baldino, direttore generale dell’azienda sanitaria piacentina  e come ben evidenzia il grafico che confronta la situazione attuale confrontandola con quella di un anno fa. «Un tampone su otto ormai è positivo. Numeri impressionanti».

Aumenta anche il rapporto tamponi positivi che sale al 12,1%, oltre il doppio rispetto a quello della scorsa settimana (5,3%). Le quarantene da 1.815 diventano 4.855.

Per fortuna però, a differenza del 2020, la situazione dei ricoveri in ospedale e quella dei ricoveri in terapia intensiva resta contenuta. Una differenza spiegabile con l’alto numero dei vaccinati. Baldino ha infatti sottolineato come l’incidenza più contenuta dei nuovi casi si registri nelle fasce più anziane, quelle over 80 ed over 65 che in larga parte hanno già ricevuto la terza dose booster.

«L’esperienza insegna comunque – ha detto Baldino – che il numero dei ricoveri sale circa dieci, dodici giorni dopo l’innalzamento dei casi. Per questo al momento non c’è lo stessa accelerazione».

L’Ausl piacentina per fronteggiare la situazione sta rimodulando una serie di servizi potenziando in particolare le Usca che portano assistenza domiciliare a casa dei pazienti Covid. Se gli interventi settimanali erano stati 567 tre settimane fa e 1.029 una settimana fa, negli ulti sette giorni sono diventati 2.752.

Impossibile invece continuare, con i numeri dei positivi, il contact che è di fatto saltato. Altra area di grande criticità quella dei tamponi.

Da dopodomani tornerà in funzione il drive-trough che sarà collocato vicino ai campi da calcio di via Anguissola e sarà dedicato prevalentemente ai tamponi di controllo per la fine quarantena. Si accederà esclusivamente via appuntamento. Gli appuntamenti, così come la comunicazione di inizio quarantena, avverrà solo attraverso sms. Questo perché l’Ausl sta cercando di automatizzare il più possibile i processi.

Il direttore dell’Ausl Baldino ha anche nuovamente risposto alle polemiche di questi giorni nate dopo la notizia della chiusura del pronto soccorso di Castel San Giovanni e della soppressione delle guardie mediche di Ottone e Ferriere.

«Un’altra vera emergenza è la carenza medici ed infermieri: è impossibile trovare personale da assumere perché non c’è. Non siamo in grado di trovare altri medici. Non ce ne sono né a Piacenza né a livello nazionale. Abbiamo dovuto fare delle scelte. Abbiamo dovuto decidere se scoprire le Usca o se lasciare attive delle guardie mediche che effettuavano magari una visita ogni due giorni. Avremmo potuto decidere di chiudere quella di Bobbio ma abbiamo deciso per Ottone e Ferriere perché Bobbio è più centrale rispetto alla montagna. Si tratta di chiusure temporanee, fino a che la situazione resterà critica. Così come è temporanea la chiusura del pronto soccorso di Castel San Giovanni. La priorità era quella di tenere pulito l’ospedale della Vl D’Arda che per noi svolge un’importantissima attività chirurgica.  Con questi numeri di positivi sono possibili ulteriori impatti e nel caso concentreremo i casi Covid sull’ospedale di Piacenza ed eventualmente sulle cliniche private».

«Le ragioni di queste scelte – ha continuato il direttore dell’Ausl sono evidenti. Non c’è nessuna volontà programmatoria ma sono dovute alla necessità contingente, alla neecessità di sostare personale sulle Usca e mantenere pulito Castel San Giovanni. Saranno misure temporanee anche se ora come ora mi è impossibile fare previsioni, dire fino a quando dureranno.  Non faccio previsioni temporali, Con questo virus è difficile fare previsioni. Non ci si attendeva nemmeno un incremento dei numeri come questo. Posso capire la preoccupazione ma sono scelte che si rifanno ad un criterio di razionalità. Si è cercato di agire dove i numeri erano bassi, come Ferriere ed Ottone. Non appena sarà possibile riprenderemo i servizi interrotti».

L’esplosione dei contagi sta toccando anche i sanitari anche se (al momento) con numeri contenuti, visto che tutto il personale in servizio ha già ricevuto la terza dose. «Qualche operatore positivo a casa in quarantena c’è. In ospedale a Fiorenzuola sono saltate alcune visite programmate perché il  medico che doveva farle è risultato positivo».

Baldino ha infine dato uno sguardo al fronte vaccinazione.

«La minor incidenza di positivi nella fascia over 80 dimostra che la terza dose funziona. Si finisce meno in ospedale ma ci si infetta anche meno. Anche la scorsa settimana nelle RSA ci sono stati solo 3 casi, due operatori ed un anziano. Vorrei ricordare che chi non si è vaccinato corre gli stessi rischi del marzo 2020 du finire in terapia intensiva e di morire. Anche il 72enne deceduto la scorsa settimana a Piacenza non era vaccinato».

Probabilmente è proprio grazie ai vaccini se, nonostante il numero di positivi da record, gli accessi al pronto soccorso sono aumentati passando da una media di 5 a giorno a 20 ma restando ancora molto contenuti rispetto alla pandemia del 2020 quando erano centinaia. «Son quadruplicati ma sono ancora ampiamente gestibili per il nostro ospedale. E’ proprio grazie al lavoro delle Usca se il nostro pronto soccorso è quello con gli accessi più bassi di tutta la regione».

Pur non lasciandosi andare a previsioni Luca Baldino immagina che i numeri possano continuare a salire almeno fino al 15 gennaio quando la curva potrebbe aver raggiunto l’apice e potrebbe iniziare a abbassarsi «Nell’immediato aspettatevi ancora numeri crescita anche se speriamo di non trovarci davanti ad un ulteriore raddoppio».

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