Baldino (Ausl) “Il numero di positivi è tornato a crescere. Nulla di drammatico ma un aumento c’è”

Dall'analisi dei dati di fine agosto emerge un netto aumento dei nuovi positivi: il 42% è composto da persone che rientrano dalle ferie ed in particolare dall’estero. Diminuisce l'età di chi contrae il virus che si diffonde anche a tra bambini e ragazzi. "Oggi siamo più preparati ad affrontar il virus. La situazione al momento non è preoccupante"

Il direttore generale Ausl Luca Baldino

«Siamo davanti ad un’evidente ripresa del numero di positivi in provincia di Piacenza anche se siamo lontanissimi, fortunatamente, dai dati di aprile».

E’ iniziata con questa constatazione la conferenza stampa indetta questa mattina del direttore generale dell’Ausl di Piacenza, ing. Luca Baldino, per fare il punto sull’emergenza Covid nella nostra provincia. Dopo una lunga “dieta di informazioni” finalmente l’azienda piacentina ha  offerto alla stampa un preciso quadro dell’andamento della pandemia.

Baldino ha premesso che, tanto più in questa fase, i bollettini quotidiani sul numero di positivi hanno scarso significato e che per fare qualche ragionamento utile ed individuare i trend occorre guardare almeno ad un arco temporale di una settimana. In sette giorni vengono analizzati circa 5 mila tamponi anche se ormai la nostra Ausl ha acquisito una capacità di elaborazione superiore e non deve più avvalersi di laboratori esterni.

Cresciuto il numero di nuovi positivi a Piacenza

Proprio da uno dei primi grafici che il direttore generale ha mostrato si vede chiaramente il trend di crescita registrato nelle ultime due settimane di agosto sul fronte dei nuovi positivi: 46 dal 17 al 23 agosto e 60 dal 24 al 30 agosto per un totale di 106.

«Una crescita è evidente – ha detto Baldino – non è una crescita esponenziale ma c’è. Siamo passati da una percentuale di nuovi positivi che fra giugno ed inizio agosto era mediamente dell0 0,5% a percentuali dell’1% e dell’1,2%».

«L’attuale situazione non è particolarmente allarmante, non ci preoccupa – ha detto il responsabile dell’azienda – ma restiamo in allerta anche perchè l’esperienza ci ha insegnato che ci possono essere evoluzioni molto rapide».

Baldino: “Non è una situazione allarmante ma restiamo in allerta”

«Non sono dati drammatici – ha voluto sottolineare il direttore generale dell’Ausl – ma è bene chiedere la massima collaborazione a tutti i cittadini. Davanti a sintomi Covid-like, para influenzali soprattutto in presenza di febbre, la raccomandazione è quella di contattare subito il medico curante perché possa decidere come agire».

Sarà proprio la similitudine fra i sintomi influenzali e quelli del Covid a rendere più difficile, nei mesi a venire, distinguere se si è contratto il virus oppure no. Per questo l’Auls sta predisponendo un piano d’azione che sarà illustrato a breve e che certamente vedrà fra i punti cardine anche la vaccinazione anti-influenzale.

Tornando all’oggi l’ing.Baldino ha ribadito come l’attuale situazione sia molto diversa rispetto a quella di marzo ed aprile. Innanzitutto si conosce meglio il nemico che si ha di fronte, si è più preparati ad affrontarlo. In secondo luogo oggi si fanno molti più tamponi. Inizialmente i tamponi venivano eseguiti solo sui sintomatici mentre ora ci sono in atto campagne di screening  assai più ampie. Dieci positivi scovati a fine agosto non equivalgono a dieci positivi degli inizi perché allora i tamponi erano pochissimi ed i positivi “sommersi” certamente molto numerosi.

Di nuovo in crecita i positivi sintomatici

Nelle ultime settimane è però nuovamente aumentato il numero di positivi sintomatici. Il 65% (69 persone) è composto da asintomatici ma è appunto tornato a crescere il numero dei sintomatici che si attesta al 35% (37 persone).

Allo stesso modo torna a salire la carica virale delle nuove diagnosi: il 62% risulta positivo mentre i “bassi positivi” sono calati al 38%. Questo vuol dire che calano i contagi derivanti dalla prima ondata (con bassa carica) ed aumentano i contagi “ex novo”.

Per fortuna invece continuano a non esservi pazienti ricoverati in terapia intensiva, non si sono più registrati decessi per Covid ed il numero di pazienti ricoverati con Covid in provincia di Piacenza è di 14 persone, di cui solo 5 “virologicamente attivi”.

Altro elemento che occorre evidenziare è l’identikit dei positivi che ci fornisce informazioni essenziali per capire come si sta evolvendo la malattia e da dove arriva gran parte dei nuovi infetti.

Gran parte dei nuovi contagi di rientro dalle vacanze

Il 24% dei nuovi positivi deriva da rientri dall’estero (da vari paesi). Un ulteriore 6% è dovuto a rientri da paesi europei come Grecia, Croazia, Malta, Serbia. Il 12% sono persone che rientrano da vacanze in altre regioni italiane.

Il 19% dei nuovi positivi viene individuato attraverso il contact tracing risalendo cioè la catena dei contatti, il 10% viene “scovato” attraverso screening nelle case di riposo, il 12% nei tamponi effettuati durante i ricoveri ospedalieri, il 9% sono sintomatici che emergono da controlli effettuati dalle USCA o da privati (attraverso laboratori autorizzati), il 3% da screening all’interno di aziende ed infine il 5% va sotto la voce altro. Gran parte dei nuovi positivi (42%) è dunque da ascriversi a rientri dalle ferie. Cambiano anche le fasce d’età. Se durante il picco dell’emergenza si infettavano soprattutto persone anziane oggi la fascia che in larga parte contrae il virus è quella compresa fra i 18 ed i 40 anni (44%) seguita da quella fra i 41 ed i 64 anni (28%). Molto più numerosi anche i positivi fra i bambini e ragazzi da 0 a 17 anni che sono ora pari al 9,5%.

Intanto è in corso lo screening degli insegnanti delle scuole piacentine. Su un numero complessivo di 5.518 sono già stato analizzato il 50% e non sarebbe emersa al momento nessuna positività.

Screening fra i lavoratori: nessun insegnante positivo, pochi anche i positivi nella logistica e nella lavorazione delle carni

Pochi anche i positivi emersi da precedenti campagne di controllo sui lavoratori, nello specifico sul settore carne e quello della logistica. Nel primo caso su 993 tamponi eseguiti solo 4 sono risultati positivi (pari al 0,4%). Nella logistica su 8.387 lavoratori sottoposti ad analisi sono risultati positive 29 persone (pari allo 0,3%).

Visite specialistiche riprese, ma attese lunghe

Visto che non c’è solo il Covid, ma le patologie sono purtroppo tante e che la pandemia ha di fatto costretto a chiudere i reparti per mesi abbiamo chiesto come è al momento la situazione. «Le visite specialistiche sono riprese in tutti i reparti – ci ha risposto Baldino-  anche se chiaramente dobbiamo tenere conto dei ritardi che si sono inevitabilmente generati. Questo vuol dire che le liste di attesa si sono allungate. Inoltre dobbiamo fare tutto nel più rigoroso rispetto delle norme anti Covid. Quindi bisogna garantire il distanziamento, la disinfezione delle macchine». Tutti elementi che, ha fatto capire il direttore generale dell’Ausl di Piacenza hanno un impatto sui tempi di attesa che, giocoforza, si dilatano. Anche perchè il nostro ospedale soffrirebbe di una cronaca mancanza di spazi.

In aggiornamento

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