Baldino (Ausl) sulla ristrutturazione della terapia intensiva: “agenda dei lavori concordata con la Regione”

Il direttore dell'azienda Usl di Piacenza risponde al consigliere regionale Rancan e dice "La Terapia intensiva è nel pieno delle proprie capacità di prendersi cura dei pazienti"

Nel primo pomeriggio di oggi il capogruppo regionale della Lega Matteo Rancan aveva evidenziato, in una nota, come non siano ancora terminati i lavori di ristrutturazione della terapia intensiva presso l’ospedale di Piacenza e come il reparto sia “al momento provvisoriamente trasferito (dopo un trasloco a giugno) negli spazi delle sale operatorie”.

A stretto giro arriva la risposta dell’azienda Usl di Piacenza attraverso una dichiarazione del direttore generale Luca Baldino.

“La Rianimazione dell’ospedale Guglielmo da Saliceto non è affatto inagibile, ma solo temporaneamente trasferita al terzo piano. La Terapia intensiva è nel pieno delle proprie capacità di prendersi cura dei pazienti, siano essi Covid o affetti da altre patologie per cui sia indicato il ricovero in quel reparto. L’agenda dei lavori di cantiere, concordata con la Regione, è stata quella corretta per poter disporre di posti letto di terapia intensiva in ogni periodo”. Luca Baldino, direttore generale dell’Ausl di Piacenza, interviene in seguito alle dichiarazioni del consigliere Matteo Rancan: “Voglio rassicurare tutti i nostri cittadini, l’ospedale di Piacenza – così come tutti gli ospedali della provincia – è pronto ad affrontare ogni necessità derivante dalla cosiddetta seconda ondata”.

“Proprio in vista di un aumento della diffusione del virus, sono stati fatti in tempi record lavori di ristrutturazione di tale entità da portare la capacità complessiva di terapia intensiva e l’area di cure subintensive a 55 posti letto. È del tutto evidente che – durante la sistemazione del terzo piano del blocco A, fatta proprio per ospitare pazienti in area intensiva e terminata la prima settimana di questo mese – non si potesse contemporaneamente ristrutturare l’attuale reparto, pena la indisponibilità per i 3 mesi estivi di posti letto di cura intensiva. Solo ora che i pazienti di terapia intensiva possono essere accolti nel reparto appena strutturato, l’azienda può agire con rapidità negli ambienti del piano terra. E se non avessimo fatto così saremmo ora senza UTIR e un intero piano del blocco A inadatto a cure intensive e semintensive”.

“Prive di fondamento sono anche le considerazioni che mettono in dubbio la sicurezza dei percorsi di accesso ai posti letto del terzo piano: gli stessi si trovano di fianco alla Terapia intensiva respiratoria affidata al reparto di Pneumologia, tra l’altro destinati ad accogliere la stessa tipologia di pazienti, anche se con necessità di assistenza di diversa entità.  Va precisato infatti che l’attuale provvisoria sistemazione della Terapia intensiva è posizionata nello stesso blocco dell’ospedale che occupavano fino a una settimana fa”.

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