Baseball: finisce a Gara4 la corsa del Piacenza nei play-off

Piacenza ce la mette tutta, rende vita dura al Reggio Emilia fino all’ultimo respiro ma alla fine deve arrendersi all’eliminazione perchè al Caselli arrivano due sconfitte ( 3-1 al pomeriggio e 6-5 alla sera) che permettono ai padroni di casa di chiudere la serie sul 3-1 e andare in finale dove trovano Milano.

GARA 3

PIACENZA     0-0-0-1-0-0-0-0-0      1                                                                                                                                                                                                          REGGIO        1-0-1-1-0-0-0-0-X      3

Formazione: Chacon ss, Schiavoni 3b, Calderon es, Minoia ec, Gibson ed, Perez 2b, Capra 1b, Casana dh (Cufrè ph), Gardenghi ric. Lanciatore: Cufrè (rl8 bv10 bb1 k4 pgl3)

Si riparte dall’1-1 del De Benedetti e da subito si capisce che Fabio Riccò, sul monte di casa, intende fare sul serio. Da riscattare c’è l’incerta prestazione di sette giorni prima che Piacenza aveva sfruttato nel migliore dei modi. L’ex-biancorosso sfodera un’ottima prova, anche aiutato dai compagni che portano il parziale sull’1-0 al primo attacco. E meno male che Piacenza limita i danni per il difficoltoso approccio al match di Cufrè. Sette uomini affrontati, due valide, due basi, un lancio pazzo ma tutto si chiude col male minore rappresentato come detto da un punto solo. L’italo-argentino si ritrova già dal secondo inning e riuscirà a completare la partita subendo altri due punti al 3° e 4° inning che potevano essere anche recuperati se l’attacco piacentino avesse risposto alla chiamata nei momenti decisivi della partita. Ma Riccò non permetteva tutto questo consentendo al line-up di Marenghi la miseria di tre singoli (due di Minoia e l’altro di Schiavoni), due dei quali concentrati al quarto inning quando il Piacenza, sul 2-0, dava la sensazione di poter riaprire il match segnando l’unico suo punto. Ma Reggio rispondeva subito ristabilendo le distanze ( 3-1) e da lì alla fine Piacenza era costretto ad accontentarsi di timidi arrivi in prima sui quali non riusciva a costruire di più. Unico momento palpitante giusto all’ultimo inning quando, con due out, Riccò dava la base a Calderon e subito dopo veniva colpito da un singolo al centro di Minoia. Potenziale pareggio in diamante ma tutto sfumava sulla sfortunata volata in foul di Gibson.

GARA4

PIACENZA   0-1-0-0-0-1-2-0-1   5                                                                                                                                                                                                              REGGIO      0-3-0-2-0-0-1-0-X   6

Formazione: Chacon ss, Schiavoni 3b, Calderon es, Minoia ec, Gibson ed, Perez 2b, Capra 1b, Molina dh, Gardenghi ric. Lanciatori: Dall’Agnese (rl7 bv8 bb4 k7 pgl6), Nodari (rl1 bv1 bb1 k0 pgl0).

Il rammarico cresceva anche dopo la sconfitta serale, quella che decretava l’uscita di Piacenza dai play-off. Si perde col minimo scarto lasciando undici uomini in base. Dall’Agnese subisce l’aggressività dell’attacco di casa che nei primi quattro inning produce sei valide tra cui tre doppi. Ne scaturiscono 5 punti che comunque non scoraggiano i biancorossi. Si risponde con un punto al 2° (singolo di Minoia, rubata  e difesa reggiana che sbaglia due volte), un altro al 6° ( e poteva andare molto meglio perchè Minoia e Schiavoni aprono con due singoli ma purtroppo un doppio gioco stronca la grande occasione di trovarsi con basi cariche senza out). e soprattutto 2 al 7° che riducono il parziale sul 5-4. Reggio se la vede brutta perchè il rilievo Gasparini, su otto battitori visti, concede un singolo (Schiavoni), due basi e due colpiti. Quando a sua volta viene rilevato il match è riaperto e le speranze dei nostri di tornare a Reggio il giorno dopo si fanno plausibili. Ma l’opera non viene completata e ancora l’amarezza è per aver lasciato basi piene sprecando la chance del sorpasso. I padroni di casa rispondono riportandosi sul 6-4 ma Piacenza è vivo anche perchè Dall’Agnese tiene sul monte e Nodari gli completa il lavoro nel finale. L’ultimo assalto biancorosso è rabbioso. Il Caselli si ammutolisce dopo il doppio di Gibson, il singolo di Perez e la volata di sacrificio di Capra (6-5). Non è finita perchè Molina firma un’altra valida e Gardenghi gode di una base per balls. Per la terza volta nel match il Piacenza si trova a basi piene ma per la terza volta spreca. Stavolta a pesare è la dubbia eliminazione al piatto di Chacon che spedisce Reggio in finale. Tra qualche protesta si finisce per accettare l’amaro epilogo di una serie nel corso della quale la squadra di Marenghi ha lottato ad armi pari contro probabilmente l’avversario più forte della categoria. Una soddisfazione non indifferente alla quale fanno da contraltare le troppe occasioni sciupate, specialmente sul diamante reggiano.

 

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