Bonaccini visita la provincia di Piacenza e “porta in dote” 12,5 milioni di euro

Il Piano straordinario di investimenti della Regione. Il nodo sanità ( cui andranno altri 20 milioni) e il futuro degli ospedali piacentini. Video-Intervista

Un tour su e giù per le valli piacentine a bordo di un pulmino.  La giunta regionale dell’Emilia-Romagna, guidata da Stefano Bonaccini (e spesso accusata di essere distante dalla nostra provincia) ha voluto toccare con mano il territorio più settentrionale dell’Emilia ed incontrarne i sindaci.

Gli assessori ed il presidente si sono poi in una riunione di giunta ospitata nell’inconsueta cornice di Palazzo Gotico.

La Cittadella della salute di Fiorenzuola d’Arda

La mattinata era cominciata con la tappa di Fiorenzuola D’Arda per il sopralluogo al Blocco A dell’Ospedale unico della Val D’Arda, alla futura sede della Casa della Salute e alla Cittadella della Salute (in progetto), insieme al sindaco Romeo Gandolfi.
La “Cittadella della salute” nelle intenzioni dovrebbe ridisegnare l’area nord-ovest del centro storico e della prima periferia – anch’essa visitata in mattinata dalla Giunta regionale – compresa tra l’ex Municipio (dove avranno sede la nuova Casa della Salute e il corso di laurea in Fisioterapia dell’Università di Parma) e l’ospedale, grazie a un avveniristico intervento di riqualificazione urbana che coinvolge Ausl di Piacenza, Comune di Fiorenzuola e Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano.

Secondo quanto è stato detto stamani le parole chiave dell’intervento dovranno essere rigenerazione, valorizzazione e riqualificazione ambientale e sanitaria dell’intero quadrante urbano, con l’obiettivo di migliorare la fruibilità, la qualità, la vivibilità e la salubrità degli spazi e degli edifici pubblici in un’area di particolare interesse per caratteristiche storico-culturali, architettoniche e ambientali.

Il piano straordinario di investimenti

Dopo Fiorenzuola il bus della giunta regionale si è fermato all’ospedale militare di viale Palmerio che l’amministrazione comunale di piacenza vorrebbe riportare a nuova vita (leggi qui).

L’incontro con i sindaci è stata l’occasione per parlare del piano di investimenti destinati al nostro territorio.

Un Piano straordinario per aiutare la ripartenza dell’area più duramente colpita dall’emergenza Coronavirus, sostenuto da 12,5 milioni di euro stanziati dalla Regione. Risorse nuove del bilancio, al di là di qualsiasi programmazione precedente, che permetteranno di finanziare progetti in settori strategici quali quelli della mobilità sostenibile, delle infrastrutture, della riqualificazione urbana e degli edifici pubblici. In ogni Comune, progetti già cantierabili, in grado dunque di partire in tempi brevi.  Un piano condiviso con la Conferenza territoriale – a cui partecipano gli Enti locali promotori di idee e proposte –, sulla base dei bisogni espressi dalle comunità locali e della capacità stessa del territorio di esprimere progettualità integrate, di qualità e reale fattibilità.

«Avevo chiesto ad ogni sindaco della provincia – ha detto Bonaccini nella breve conferenza stampa – di pensare ad un progetto esecutivo da avviare entro l’estate. Sono tornato come avevo promesso».

«Ci sono differenze politiche fra me e molti sindaci di questa provincia – ha sottolineato il presidente della Regione – ma siamo sempre riusciti tutti a metterle da parte e lavorare insieme. In tutti loro, nell’affrontare l’emergenza Covid, ho trovato equilibrio, qualità e dignità. Solo con il vaccino avremo la vera vittoria ma intanto battagliamo ogni giorno anche, ad esempio, con i 70 mila test che stiamo facendo nel mondo della logistica e della lavorazione delle carni per individuare eventuali asintomatici. Ci vuole molta attenzione. Non vogliamo chiudere ciò che abbiamo faticosamente riaperto».

Il sindaco Patrizia Barbieri, dopo aver parlato dei possibili progetti per l’ex ospedale militare, ha illustrato alcuni sconfortanti dati sull’impatto che il Coronavirus ha avuto e sta avendo sulla nostra economia. «Al momento abbiamo dati parziali ed approssimativi ma che ci parlano di cassa integrazione per 7 milioni e 500 mila euro ma anche e soprattutto la perdita di tremila posti di lavoro nella nostra provincia. Ed ancora – ha affermato il sindaco – cali di fatturato del 37%, 46% e 23% negli ultimi mesi ed una visione per niente incoraggiante con un calo di ordini stimato di circa il 70%».

Per questo – ha detto il sindaco di Piacenza – occorrono azioni rapide per dare risposte concrete al mondo del lavoro. Occorre un piano di investimenti che faccia ripartire subito l’economia».

«Oltre ad investimenti importanti ma a lungo termine come il nuovo ospedale – ha detto Patrizia Barbieri – ce ne vogliono altri a breve. A proposito di salute occorrerà impostare in maniera totalmente diversa il tema sanitario anche perché tutto ciò che credevamo e sapevamo prima del Covid è ormai solo preistoria».

Non è mancato un accenno, da parte del primo cittadino di Piacenza, anche alla ripresa delle scuole a settembre «Ho condiviso con il presidente Bonaccini le preoccupazioni su questo tema e  staiamo sollecitando risposte da parte del Governo».

«Per Piacenza, nel 2020, avevamo un piano ricchissimo per il turismo e la cultura. La pandemia ha cancellato tutto e dovremo lavorare per riprendere ciò che si è fermato. Avremo bisogno dell’aiuto della Regione ed dello Stato».

Dopo un breve pranzo Giunta regionale si è spostata a Castel San Giovanni, nel primo pomeriggio, per l’incontro con il sindaco Lucia Fontana e la giunta comunale, passando dall’ospedale che è stato in prima linea nell’emergenza Covid. Poi in Appennino a Bobbio, col sindaco Roberto Pasquali ed anche qui visita all’ospedale del comune montano ed a Travo col sindaco Ludovico Albasi. Infine per Bonaccini ed i suoi assessori serata al Castello di Rivalta nel Comune di Gazzola, ospiti dell’amico conte Orazio Zanardi Landi.

Gli incontri ed i discorsi della giornata

«La comunità piacentina ha affrontato con forza e senso di responsabilità mesi durissimi – ha affermato Bonaccini -, dai quali siamo venuti fuori come comunità regionale, sostenendoci a vicenda, ma non c’è dubbio sul fatto che Piacenza e l’intera provincia abbiano dovuto moltiplicare gli sforzi, pagando un prezzo altissimo: qui si è consumata la prova più difficile, e ora vogliamo sostenere la ripresa continuando a lavorare insieme. Una ripartenza che metta al centro il lavoro e le persone, la crescita sostenibile, l’innovazione, la tenuta del tessuto economico sociale. La Regione c’è e lo dimostra con questo Piano straordinario di risorse aggiuntive del bilancio regionale, espressamente destinate a finanziare progetti proposti dalle amministrazioni locali, che verranno attuati accelerando il più possibile le procedure. Vogliamo guardare al futuro– sottolinea il presidente della Giunta- ma non dimentichiamo chi non c’è più. A loro va il nostro pensiero, ai familiari, ai tanti – medici, infermieri, volontari – che hanno profuso senza risparmiarsi il loro massimo impegno».

«Ringrazio il presidente Bonaccini, la sua Giunta e il sottosegretario Baruffi- ha commentato il sindaco e presidente della provincia di Piacenza, Patrizia Barbieri- anche a nome di tutti gli amministratori del territorio, perché la loro presenza qui, oggi, ha un grande significato”. Barbieri ha tracciato un quadro socioeconomico del territorio piacentino profondamente colpito dall’emergenza sanitaria: “Piacenza è stata una delle province più colpite dal Covid. La gravità dell’impatto non ha eguali nella nostra regione, come ci racconta la fredda contabilità dei numeri. Oggi è necessario essere uniti e coesi per sostenere la nostra economia e far ripartire il territorio».

Quella piacentina è stata la seconda tappa, dopo Rimini, di un tour che toccherà tutta l’Emilia-Romagna, ma che è partito proprio dai territori che più hanno subito le pesanti conseguenze della pandemia. Il prossimo appuntamento sarà a Parma il 31 luglio.

Il Piano straordinario di investimenti della Regione

Risorse aggiuntive e straordinarie per i territori colpiti dalla pandemia e per le aree montane e interne dell’Emilia-Romagna.

Con questo obiettivo la Regione ha dato il via a un Piano straordinario di investimenti che può contare su risorse certe per 40 milioni di euro nel triennio: 12,5 milioni per la provincia piacentina, altrettanti per quella riminese, 1 milione per il comune di Medicina nel Bolognese e 14 milioni complessivi – ripartiti in base alla popolazione –  per le aree interne e appenniniche delle province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara (Basso Ferrarese), Ravenna e Forlì-Cesena.

Analogo il meccanismo per la definizione dei progetti. Le parole chiave sono concertazione e coinvolgimento delle comunità locali. Saranno loro infatti, attraverso le singole Conferenze territoriali, a individuare gli interventi, già cantierabili, che potranno essere finanziati. Il Programma straordinario di investimenti sarà all’esame dell’Assemblea legislativa a fine mese, in occasione dell’assestamento di bilancio, nel quale la Giunta ha inserito le risorse necessarie.

La sanità piacentina tra presente e futuro

Piacenza snodo strategico e di eccellenza della sanità dell’Emilia-Romagna, capace di ritagliarsi un ruolo da protagonista anche oltre confine.

Grazie a un programma straordinario di investimenti (nazionali, regionali e aziendali) e di interventi, tra nuove edificazioni e riqualificazioni, potrà contare sul nuovo ospedale cittadino, con una prima tranche di finanziamento per 114 milioni di euro (156 il costo complessivo dell’opera); sull’ospedale di Fiorenzuola D’Arda, con due blocchi: quello A – visitato in mattinata dal presidente Bonaccini e dagli assessori regionali – con i reparti di Medicina, Radiologia e Pronto soccorso, completamente operativo e in grado di gestire casistiche sempre più complesse, che vedrà anche la creazione di nuove sale operatorie; e un secondo blocco, il B, in fase di completamento, che diverrà centro Hub sovra-provinciale per la riabilitazione delle gravi patologie spinali e ospiterà tutte le funzioni riabilitative specialistiche presenti sul territorio. Un intervento complessivamente finanziato dalla Regione con 13,5 milioni di euro.

Altri 20 milioni per la sanità piacentina

Ed è in corso in questi giorni il confronto tra Regione Emilia-Romagna e Ministero della Salute per dare corso all’impegno assunto dal ministro Roberto Speranza nella sua recente visita a Piacenza: uno stanziamento ulteriore di 20 milioni di euro per investimenti nella rete ospedaliera piacentina, attraverso i quali la Regione potrà aggiornare il proprio programma a favore della rete territoriale della provincia di Piacenza.

Il rafforzamento della terapia intensiva

E dopo la grande capacità organizzativa in risposta all’emergenza sanitaria che l’ha duramente colpita, Piacenza è al lavoro per potenziare, con il sostegno economico dello Stato e della Regione per oltre 4 milioni di euro, i posti letto di terapia intensiva e sub-intensiva in caso di ripresa epidemica del virus: sono già stati programmati e iniziati gli interventi nei tre principali ospedali provinciali – Piacenza, Castel San Giovanni e Fiorenzuola – per creare oltre 50 posti aggiuntivi, con modifiche strutturali permanenti ma flessibili, che permetteranno di utilizzare i locali per degenze ordinarie o, in caso di necessità, per la terapia intensiva.

L’ospedale di Bobbio

A queste risorse si aggiungono oltre 2 milioni di euro stanziati per interventi di riqualificazione nell’ospedale di Castel San Giovanni e nell’Ospedale di Bobbio. In particolare, nel capoluogo della Val Trebbia partiranno a breve i lavori al piano terra dell’edificio, che sarà completamente ridisegnato in due tranche. Proprio a Bobbio, nel pomeriggio, doppia tappa della Giunta regionale e del presidente Bonaccini. Si inaugurerà un’apparecchiatura d’avanguardia di cui è stato recentemente dotato l’ospedale, caratterizzata da un tavolo radiotelecomandato reclinabile in verticale e orizzontale che permette di muovere e posizionare il paziente nel modo più funzionale possibile all’esame diagnostico e sarà in grado di assolvere a tutte le esigenze radiografiche: degenti in Medicina, pazienti che accedono al Punto di primo intervento e prestazioni ambulatoriali (oltre 5.600 quelle effettuate nel 2019).

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