Bonifica di Piacenza. Confedilizia all’attacco: “Prima di tutto la legalità”

Nonostante dieci anni sia previsto il voto telematico per il rinnovo del consiglio del consorzio a due mesi dalla scadenza ancora non si sa con quale modalità si sceglieranno i nuovi vertici

Diga-Mignano-Consorzio-Bonifica

Prima di tutto la legalità». È questo l’invito “pressante e condizionante” che Confedilizia Piacenza e il Sindacato della Proprietà fondiaria di Piacenza rivolgono a tutte le organizzazioni che da decenni reggono il Consorzio di bonifica (Coldiretti, Cna, Confindustria, Confcommercio, Confesercenti, Libera Artigiani, Upa, Federimpresa, Confagricoltura e Cia).

La legge regionale e (paradossalmente) perfino lo statuto del Consorzio, prevedono da 10 anni, sia l’una sia l’altro, che le votazioni per l’elezione degli organi consortili si svolgano con modalità telematica (art. 18 Statuto 2010, art. 17 legge regionale n. 42 del 2.8.’84, come modificata).

In 10 anni i rappresentanti delle organizzazioni sopra citate si sono sempre fatti eleggere con modalità tradizionali e di persona (impugnate), anni fa anche eliminando dalla competizione elettorale una lista non allineata (con relativa seguente impugnazione). Anno per anno, l’argomento – che anche quest’anno verrà certo ripescato – è che non si è riusciti ad organizzare tempestivamente il meccanismo per il voto a distanza: argomentazione che, dopo 10 anni, fa solo sorridere, come altrettanto fa sorridere che la maggioranza Pd in Regione abbia – per lo stesso motivo – all’inizio di quest’anno, respinto una mozione dei partiti di opposizione, per il rispetto dell’obbligo di votazione telematica.

Alla legalità deve aggiungersi la trasparenza. A due mesi dalla scadenza, le Associazioni Coldiretti, Cna, Confindustria, Confcommercio, Confesercenti, Libera Artigiani, Upa, Federimpresa, Confagricoltura e Cia ancora non ci dicono come si voterà (se finalmente in modo legale o no) e dove e quando, secondo il consueto metodo.

Confedilizia e Proprietà fondiaria invitano i soci delle organizzazioni nominate «a farsi sentire presso le organizzazioni stesse, sottolineando almeno la necessità di muoversi secondo legalità e trasparenza. Solo osservate queste preliminari condizioni, Confedilizia e Proprietà fondiaria – subito disponibili, ed anzi invitando, ad un pubblico confronto – sono disposte (non essendo alla ricerca di alcun beneficio, se non quello consortile che dovrebbe sottostare ad ogni richiesta di obbligato contributo al Consorzio) a condividere linee formali di conduzione del Consorzio, a reale servizio delle categorie ed anche dei (dimenticati) contribuenti obbligati, il più delle volte contribuenti senza saperne il perché».

Al proposito, Confedilizia e Proprietà fondiaria «invitano le organizzazioni anzidette a tenere presente che un conto, certo, è l’irrigazione (fornita dal Consorzio, comunque a prezzo maggiore dei condomìnii privati) e un altro conto è la bonifica urbana, notoriamente inesistente in molti casi e le cui tasse non vengono impugnate per ragioni di risparmio di spese legali, così risolvendosi in giustizia denegata. Legalità e trasparenza devono essere in ogni caso le linee guida direttrici perché cessi il continuo contenzioso consortile e si passi ad una bonifica corretta, conoscendo finalmente “la buona bonifica”».

 

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