Bufera social contro l’ex candidato sindaco di Podenzano

E’ una vera e propria bufera social quella che si sta scatenando contro Silvia Pantano, medico chirurgo in pensione, in passato direttore del distretto sanitario della Val Tidone ed ex candidato sindaco al comune di Podenzano, nel 2014, alla guida della lista “Sicurezza e Futuro” (appoggiata da Forza Italia, Lega Nord e Udc). Pantano è stata successivamente consigliere comunale dello stesso paese, finchè non le è subentrata Elena Murelli.

Il polverone odierno è nato da un post pubblicato dal giornalista Enrico Mentana sul proprio profilo Facebook ed intitolato «Anszou Cissé, 19 anni. Cacciato dal Cara di Castelnuovo, “adottato” da Open».

Il direttore del TG de LA7 rilanciava la storia del ragazzo senegalese di 19 anni, centravanti della squadra di Castelnuovo, che è stato trasferito dalla sera alla mattina, durante lo sgombero voluto dal ministero dell’Interno sulla base del Decreto Sicurezza.

Sono seguiti oltre 900 commenti, moltissimi a difesa della linea scelta da Salvini sul tema dell’immigrazione. Fra la miriade di questi, spesso ruvidi, commenti anche quello del medico piacentino che sulla sua bacheca Facebook posta frequentemente link legati proprio al tema dell’immigrazione e della sicurezza.

Questa volta però a Silvia Pantano deve essere sfuggita la mano ed ha usato parole che potrebbero forse anche costarle una denuncia per istigazione all’odio razziale.

Una frase che non è passata inosservata e che la giornalista Selvaggia Lucarelli ha stigmatizzato su Twitter sotto il titolo “Senza Vergogna”.

E’ così partito un vero e proprio assalto alla bacheca di Silvia Pantano. Visto che su Facebook compare ancora la qualifica di Direttore di Distretto presso AUSL Piacenza (e non si fa menzione del suo pensionamento) molti ne hanno chiesto il licenziamento.

Commenti molto pesanti, alcuni al limite della querela.

Perché, purtroppo moltissimi, da una parte e dall’altra, sui social, si dimenticano del fatto che bisognerebbe pensare bene a quello che si vuole scrivere e magari evitare proprio di scriverlo.

Anche perché “scripta manent”.

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