Cantamaggio ai tempi del virus: la forza delle nostre tradizioni per ripartire.

In un periodo come quello che stiamo vivendo, le tradizioni nonostante tutto non si fermano: le note del cantamaggio diffondono speranza anche da lontano.

Cantamaggio ai tempi del virus
I bagaï ad Cör e il Coro Val Curiasca

Per chi non lo conoscesse, il cantamaggio è un’antica celebrazione che, in passato aveva una funzione fortemente propiziatoria, di buon auspicio per l’imminente stagione dei raccolti, e che oggi rimane viva, in particolare sulle nostre montagne, soprattutto come occasione di festa e di aggregazione sociale.

Lo spirito del cantamaggio

Nei vari paesi, gruppi di persone, armati di camicie, foulard, fisarmonica, e cappelli, si spostano di casa in casa intonando canzoni beneauguranti, come annuncio dell’arrivo di maggio e della bella stagione. In cambio di questi canti, i canterini ricevono dai proprietari delle case un cesto di uova e qualche bottiglia di vino. Come mai proprio le uova? In passato, quando le famiglie non avevano a disposizione tutto ciò che abbiamo ora, le uova erano un bene che tutti avevano. Ma, cosa ancor più importante, l’uovo racchiude un significato fortemente simbolico: la rinascita.

Ogni anno quindi, nella notte tra il 30 aprile ed il primo maggio, le nostre valli si riempiono di canterini che, con le loro note e la loro allegria, colorano i paesi di festa e di speranza. Non quest’anno però, e per ovvie ragioni. Ma lo spirito delle nostre terre e delle nostre tradizioni è più forte di tutto. Se c’è, infatti, una cosa che ha sempre accomunato le nostre valli, è la forza e la dignità nel ripartire, sempre. Lo abbiamo fatto in passato e lo stiamo facendo oggi: piangiamo, ci asciughiamo le lacrime, ci tiriamo su le maniche della camicia, e “via andare!”.

Un video-cantamaggio

Così, i vari gruppi di canterini non si sono scoraggiati. Anzi, si sono organizzati per diffondere lo stesso i loro canti, tramite il web, i social, i telefoni, la tv. Sono nati splendidi video in cui i tenaci cantori, ognuno a casa propria, intonano le canzoni beneauguranti di maggio. Creando una perfetta armonia, anche a distanza. Si sono riuniti in questo modo i cori di canterini di un po’ tutte le nostre valli. Uno di questi video, quello mostrato in copertina, è stato confezionato tra la Val Trebbia e la Val Perino, precisamente a Coli, grazie alla collaborazione del gruppo di promozione sociale “I bagaï ad Cör” e del “Coro val Curiasca”: clicca qui per vedere il video.

Rinascita

In un periodo come questo, dove ci si ricorda del vero valore delle piccole cose, e si riscopre la rassicurante bellezza di tutte quelle tradizioni che spesso diamo per scontate, o peggio per dimenticate, la speranza è proprio questa: ripartire, grazie anche al nostro passato, grazie alle nostre amate tradizioni.. ripartire più forti di prima.

Ivan Corbellini

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