Cappucciati (Lega): “Bus e treni affollati. De Micheli dia risposte”

"Il ministro piacentino deve prendersi le sue responsabilità e, se non è già troppo tardi, rivedere le norme che regolano la capienza di passeggeri e il numero di mezzi"

Lorella cappucciati consigliere della Lega

“De Micheli, se ci sei batti un colpo”.

Il ministro dei trasporti, la piacentina Paola De Micheli, è al centro delle domande che si pone la consigliera comunale della Lega Lorella Cappucciati sulle norme che regolano il trasporto pubblico in questo periodo.

“Che misure sta prendendo il ministro De Micheli per evitare i contagi su pullman e treni? Si rende conto che il suo Governo sta chiudendo esercizi commerciali, palestre, ristoranti, dove le regole anticovid sono attuate e rispettate, mentre sui mezzi pubblici regna la confusione e l’affollamento? Il Ministro è consapevole che molto probabilmente l’esecutivo imporrà un lockdown alle Regioni mentre su bus e treni c’èil caos? – chiede la consigliera del Carroccio -. Proprio ieri mia figlia si trovava sull’autobus nella tratta Gariga Piacenza e mi ha descritto una situazione insostenibile; il mezzo, nonostante fosse quasi pieno di gente, raccoglieva persone ad ogni fermata, il distanziamento non era garantito, tutti i posti a sedere erano occupati costringendo gli altri passeggeri ad ammassarsi in piedi e, per rendere il tutto ancora più surreale, era presente un cartello che indicava il numero massimo di persone a 79? – continua Cappucciati -. Ma stiamo scherzando? 79 persone su un vecchio autobus, non tanto grande, durante un’epidemia? È ovvio che la colpa non è dell’autista o di Seta; loro seguono le direttive del Ministero dei Trasporti che in questo periodo sembra stia dormendo perché anche sui treni la situazione è analoga. Chiedo a Paola De Micheli di prendersi le sue responsabilità da Ministro e, se non è già troppo tardi, di rivedere le norme che regolano la capienza di passeggeri e il numero di mezzi perché la situazione le è già sfuggita di mano” conclude l’esponente della Lega.

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