“Carissimo vescovo Adriano oggi siamo qui per fare festa con lei e per lei”

I discorsi pronunciati oggi in Duomo in occasione dell'insediamento del vescovo di Piacenza-Bobbio monsignor Adriano Cevolotto.

Pubblichiamo di seguito i discorsi pronunciati oggi in Duomo in occasione dell’insediamento del vescovo di Piacenza-Bobbio monsignor Adriano Cevolotto. Qui potete leggere il saluto del sindaco Patrizia Barbieri e qui trovate pubblicata l’omelia del nuovo vescovo.

Il saluto del vescovo emerito Ambrosio

Carissimo confratello Vescovo Adriano: “Benvenuto nel nome del Signore”. Ripeto oggi le parole di saluto e di accoglienza che ho detto qui in Cattedrale il giorno dell’annuncio della tua nomina. Al gioioso saluto di accoglienza aggiungo ora le parole del Salmo: “Benedetto colui che viene nel nome del Signore” (118, 26). Sì, tu sei benedetto perché vieni a noi nel nome del Signore. Tutta la Chiesa di Piacenza-Bobbio ti porge il benvenuto e ti accoglie nel nome del Signore.
Vieni a noi come “servo di Cristo, apostolo per chiamata, scelto per annunciare il Vangelo di Dio” (Romani 1,1).
Rendiamo grazie a Dio che nella sua provvidenza – nei suoi “benevoli disegni”, dice l’apostolo Paolo (Filippesi 2,12-13) – viene incontro alle necessità di questo popolo in cammino.
Il Signore ha scelto te, vescovo Adriano, quale nostropastore, maestro, sacerdote e guida della diocesi di Piacenza-Bobbio Rendiamo grazie al santo Padre, Papa Francesco, che ti ha nominato e ti ha mandato qui, per confermare la fede dei fratelli e delle sorelle e rendere a tutti la testimonianza del Vangelo. Rendiamo grazie alla Chiesa di Treviso che ti ha generato alla fede, ti ha formato alle virtù cristiane e sacerdotali, come afferma Papa Francesco nella Lettera Apostolica, e ora ti offre a noi come “pastore sollecito per il progresso spirituale di questa nostra comunità”.
Il passaggio da un Vescovo all’altro è un evento che celebriamo nella fede. Nella tua chiamata e nel mandato del Santo Padre, scorgiamo l’invito che il Signore Gesù, il Pastore dei pastori, rivolge a tutti noi, come un giorno si rivolse a Pietro dicendogli: “prendi il largo”. Siamo chiamati ad una risposta gioiosa e fiduciosa a Gesù Cristo e al Vangelo. Con te, che hai scelto come motto episcopale l’invito di Gesù rivolto a Pietro, questa Chiesa desidera prestare ascolto a Gesù per staccarsi dalla riva e guardare avanti, con fiducia. Continuamente il Signore ci chiama a prendere il largo, a fare un altro passo, ad andare oltre il presente, a muoverci verso quella vita nuova dove Egli sempre ci precede.
La Chiesa piacentina-bobbiese, che si è preparata nella preghiera per accoglierti, vuole camminare con te per crescere nella fede, per ravvivare la speranza, per vivere più generosamente la carità. Vuole essere, insieme a te, al servizio di Dio e del bene degli uomini e delle donne di questa terra, desiderosi di luce, di fiducia, di amore. Le difficoltà non mancano: stiamo attraversando momenti difficili, con molte sofferenze e con grandi incertezze per tutti, in particolare per i poveri e i bisognosi sia nello spirito sia nella vita materiale. La rete da gettare, dopo aver preso il largo, deve essere grande per non dimenticare nessuno. Se le nostre forze sono poche, ci consola la certezza che lo Spirito
Santo promesso da Gesù è il protagonista della missione.
Egli vince le nostre paure, guarisce le nostre ferite, ci trasforma in discepoli missionari, testimoni umili e coraggiosi del Vangelo del Signore Gesù.
Con te, caro Vescovo Adriano, apriamo la vela del nostro cuore al vento dello Spirito di Gesù, che soffia dove vuole (Giovanni 3,8), libero e misterioso, sicuri che il timone dellabarca sarà ben governato da te che, nella successione apostolica, sei mandato a noi come ‘pescatore’ apostolico. Insieme a te, nostro Vescovo, chiediamo allo Spirito di verità e di amore di insegnarci ad amare tutti con lo stesso cuore di Cristo.
Affidiamo al Signore il tuo cammino di pastore di questa comunità, confidando nell’intercessione della Vergine Santa, Madonna del popolo, e dei nostri santi patroni Antonino, Colombano e Giustina.

Il saluto dei giovani

Benvenuto Vescovo Adriano! Oggi noi giovani siamo stati invitati ad accorrere da tutta la Diocesi per accoglierti nella nostra Chiesa di Piacenza‐Bobbio. Rappresentiamo tutto il nostro territorio, ci sono ragazzi venuti dai vicariati più lontani (dal Vicariato della Val Taro e Ceno e dal Vicariato di Bobbio) fino a quelli più vicini.

Arriviamo da realtà e storie molto diverse ma uniti nella stessa Fede, come i settantadue discepoli inviati da Gesù ad annunciare la Parola.

Siamo qui per conoscerti e farci conoscere, e per non arrivare impreparati ci siamo lasciati ispirare dal tuo stemma e dal tuo motto episcopale. Le tue scelte ci hanno aiutato in due sensi: in primo luogo, come presentazione simbolica, ci hanno fatto scorgere, intravedere, chi si nasconde dietro quelle immagini e quelle parole, ed insieme ci siamo sentiti personalmente interpellati e chiamati ad una riflessione.

«Prendi il largo» non è solo l’invito che cambierà la vita di Pietro, crediamo che sia anche un bisogno, un desiderio ‐ più o meno espresso ‐ custodito nel cuore di ogni persona, allora come oggi, dai bambini agli anziani. Noi, giovani adulti, siamo nell’età in cui questo desiderio divampa, chiamati alla ricerca della nostra vocazione con uno sguardo di speranza e di attesa al futuro, consapevoli però che questo desiderio, questa sete, se siamo lasciati a noi stessi senza una guida, piuttosto che al «largo» ci porti alla deriva.

Nello stemma troviamo riferimenti a San Colombano, pellegrino d’Europa per il Vangelo, Charles de Foucauld, che ha abbandonato ricchezze e titoli nobiliari per vivere nel deserto, San Pietro, che ha lasciato tutto per seguire Gesù e Sant’Antonino, patrono della Diocesi, giovane che ha dato la vita stessa nel nome di Dio.

Come è accaduto a tutte queste figure, vorremmo che le nostre diverse vocazioni trovassero compimento, come Pietro da semplice pescatore a pescatore di uomini, segno indelebile del cambiamento concreto che Gesù porta nella vita di chi lo segue.

Come possiamo noi giovani capire qual è la giusta strada per ciascuno di noi per «prendere il largo», nella Parola di Dio e nella nostra vita, senza che essa si dissolva in un andare alla deriva, in modo da lasciare un segno nelle nostre comunità e nelle nostre relazioni?

Anche tu, Vescovo Adriano, hai scelto con coraggio di seguire Gesù, tanto che oggi Dio ha voluto che fossi qui in mezzo a noi con il tuo bagaglio di esperienze per iniziare un nuovo cammino come nostro pastore. Come hai fatto a capire che la Parola che ti veniva rivolta da giovane fosse la chiamata di Dio per dare compimento alla tua strada?

Il saluto di Ilaria Massera, presidente Azione Cattolica Diocesana

Eccellenza reverendissima, carissimo vescovo Adriano, benvenuto!
E’ con grande emozione che oggi rivolgo questo saluto in rappresentanza di tutti i laici, dai più piccoli ai più anziani, di questa nostra diocesi piacentino‐bobbiese.
Siamo grati al Signore e a Papa Francesco che ci hanno dato nella Sua persona un segno di attenzione e di benevolenza, un pastore amorevole che ci accompagni e guidi nella sequela di Gesù.
Leggiamo il segno del Suo arrivo tra noi, in questo tempo che sta provando fortemente la nostra comunità civile ed ecclesiale, come una possibilità nuova: un inizio che ha già in sé il seme dellanovità e per questo non può lasciarci immutati ma ci invita a metterci in moto per essere Chiesa docile che non ha paura di affidarsi al suo pastore.
In questa giornata gioiosa desideriamo riaffermare il nostro impegno per la realizzazione di una piena sinodalità tra laici e presbiteri, nella comunità e per la comunità.
Rinnoviamo il desiderio e la disponibilità alla partecipazione e al confronto, soprattutto in quegli spazi e appuntamenti che, sia a livello diocesano che di comunità pastorale, costituiscono l’opportunità per far maturare il discernimento pastorale e uno stile caritativo a sostegno dei più poveri e delle situazioni di fragilità.
Desideriamo insieme a lei spiegare le nostre vele, per essere Chiesa in uscita che incontra, accoglie e condivide il vissuto di ogni uomo, per essere credenti attenti alle istanze della società nei luoghi della vita quotidiana, collaborando a costruire concordia e fraternità, per essere “fratelli di tutti” come auspicato nella recente enciclica di Papa Francesco .
Oggi siamo qui per fare festa con Lei e per Lei, per rimboccare le vesti e prendere il largo. Ancora benvenuto Vescovo Adriano!

 

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