Cartelle esattoriali a Piacenza Expo. L’intervento del consigliere Levoni

Piacenza Expo chiude il bilancio 2016 in positivo

Circa un mese fa avevamo anticipato con due articoli (Tasse arretrate per Piacenza Expo? Il Comune sarebbe pronto a batter cassa e Piacenza Expo e la spada di Damocle delle tasse arretrate) la vicenda delle cartelle esattoriali spedite dal comune di Piacenza alla sua società partecipata Piacenza Expo, cartelle che rischierebbero di far saltare i bilanci della società fieristica. Ora sull’argomento c’è da registrare la presa di posizione ufficiale del consigliere di Maggioranza Antonio Levoni:

«L’Amministrazione Barbieri, dopo la decisione dei soci di Pc Expo di passare da un CdA ad un amministratore unico, ha provveduto alla nomina di Giuseppe Cavalli al vertice della società.

Da allora e ad oggi, il “nostro” Ente Fiere ha potenziato e migliorato le iniziative in essere, ora consolidate, una fra tutte Geofluid, oltre a crearne di nuove ed a sviluppare  un sempre maggiore interesse da parte dei vari operatori economici nei confronti appunto di PC Expo.

Tutto ciò ha migliorato costantemente i bilanci societari ed addirittura, anche grazie alle nuove iniziative fieristiche, (nel 2020 partiranno ben 5 nuovi appuntamenti) i conti, da sempre in rosso, si stanno avviando ad un pareggio di bilancio che solo pochi anni fa sembrava fosse impossibile da raggiungere – e che ora potrebbe essere a portata di mano.

Il Consiglio Comunale, in modo trasversale, ha da poco riconosciuto la bontà del lavoro svolto dall’amministratore Cavalli, prendendo atto degli ottimi risultati raggiunti e delle interessanti prospettive in campo.

Ora, in questo magico momento per PC Expo, il rischio di vanificare tutto ciò che di buono è stato fatto è purtroppo concreto e bussa alle sue porte.

Cartelle esattoriali per oltre 300.000 Euro causate, sembra, dal mancato pagamento di imposte comunali potrebbero affossare i conti oggi, come detto, in deciso miglioramento, bloccando sul nascere tutte le prospettive positive e di qualità che sono in campo.

Credo sia assurdo ciò che sta accadendo o che, purtroppo, è già accaduto.

Mi chiedo chi ne sia responsabile; chi doveva controllare in Pc Expo nel 2013 e 2014?

Il CdA in carica in quegli anni ne era consapevole?

Il Comune di Piacenza, proprietario del 54% delle quote societarie che atteggiamento ha tenuto, sia amministrativamente sia politicamente?

Ed ancora, perché solo oggi si inviano cartelle esattoriali per timore (così sembra) della prescrizione dei crediti?

Dall’insediamento dell’amministratore unico ad oggi non si potevano cercare soluzioni o strategie che avrebbero potuto pianificare la situazione in modo indolore?

Il Comune proprietario mette in mora un “suo figlio minorenne” chiedendogli le spese arretrate di vitto e alloggio mentre lo stesso figlio, studente, convive con i genitori (in questo caso Pc Expo il figlio, il Comune i genitori).

Tutto ciò mi sembra assurdo anche e soprattutto perché i Comuni, nei confronti dei tributi immobiliari di loro competenza hanno ex lege piena libertà.

A tal proposito il D. Lgs. N°446 del 15.12.1997 all’art. 52 stabilisce “la potestà regolamentare generale delle Province e dei Comuni”.

Riguardo al’IMU il DL 201 del 6.12.2011 all’art. 13 specifica che i Comuni possono modificare in aumento o in diminuzione l’aliquota di base sino a 0,3 punti percentuali salvo che si tratti di immobili ad uso produttivo classificati nel gruppo catastale D; immobili per i quali la legge di stabilità n° 228 del 24.12.2012 non consente, sul piano generale, riduzioni in diminuzione rispetto all’aliquota base dello 0,76 %, dato che il gettito fino a questa soglia è riservato interamente allo Stato.

Specifiche esenzioni in tema di IMU le troviamo anche all’art. 9 del D. Lgs. N° 23 del 14.3.2011 relativamente agli immobili posseduti nel proprio territorio dai Comuni;

Il presupposto per l’esenzione è che tali immobili siano destinati esclusivamente ai compiti istituzionali.

In tema di IMU (ma lo stesso discorso si può fare sostanzialmente anche per la TASI) il quadro che emerge con riferimento a Pc Expo e non solo, è dunque il seguente:

i Comuni hanno la libertà di disciplinare con regolamento le proprie entrate, come previsto dal suddetto art. 52;

nel caso di Pc Expo il Comune di Piacenza avrebbe potuto ab origine fissare un’aliquota ridotta di 0,3 punti rispetto a quella ordinaria.

Tutto ciò detto, volendo dare uno sguardo al passato;

ma fondamentale è che questo discorso resta senz’altro valido anche per il futuro e anzi si rafforza: la prevista unificazione IMU-TASI consentirà, infatti, ai Comuni – sempre con l’eccezione degli immobili in categoria D – per i quali resterà sempre la soglia minima invalicabile dello 0,76%, di azzerare l’aliquota e quindi non solo di ridurla di 0,3 punti percentuali.

Tutto ciò specificato, il miglior compromesso per pianificare il passato e limitare i danni potrebbe essere l’applicazione della riduzione dello 0,3% agli anni in questione,  e cioè il 2013 e il 2014,  per i quali, per evitare la prescrizione dei crediti, sono state emesse le cartelle in questione, oltre che applicare la massima rateizzazione possibile di quanto risulterà dovuto; da oggi invece, prevedendo, come detto, l’unificazione IMU-TASI si potrà addirittura procedere all’azzeramento dell’aliquota e quindi non solo alla riduzione della stessa di 0,3 punti percentuali, tramite una responsabile, moderna e lungimirante scelta politica».

Publicità

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il commento
Inserisci il tuo nome