Caserma Levante di Piacenza: 5 carabinieri condannati in totale a 33 anni e 4 mesi di carcere

La pena più pesante per Giuseppe Montella che dovrà scontare dodici anni di reclusione. Otto anni per Cappellano, sei per Falanga, quattro per l’ex comandante Orlando, tre anni e quattro mesi per Spagnolo

Si chiude con la condanna a complessivi a 33 anni e 4 mesi di carcere per i cinque carabinieri  imputati il primo capitolo della vicenda che un anno fa travolse la caserma Levante di Piacenza e portò, per la prima volta in Italia al sequestro della stazione dell’Arma oltre all’arresto dei militari che vi prestavano servizio.

Oggi, poco dopo le 19, dopo circa due ore di camera di consiglio, il gup presso il tribunale di Piacenza, la dottoressa Fiammetta Modica, ha emesso una sentenza che da un lato accoglie il complesso accusatorio della procura piacentina guidata da Grazia Pradella (presente in aula con i sostituti Matteo Centini ed Antonio Colonna) ma dall’altro ridimensiona le richieste di condanna avanzata dai pm, assolvendo gli imputati da alcuni dei reati contestati e riqualificandone altri (come meno gravi): non ritiene, ad esempio, che via siano state torture nei confronti di Paolo Silvestris mentre condanna gli imputati Montella, Cappellano e Falanga per torture nei confronti di Elsayed Atef Elhazari Elzaki.

Venendo al dispositivo della sentenza Giuseppe Montella (difeso dagli avvocati Emanuele Solari e Giuseppe Dametti) è stato condannato a 12 anni di reclusione e 40 mila euro di multa oltre alle spese processuali e di custodia cautelare in carcere.  Una volta espiata dovrà essere inoltre sottoposto a tre anni di libertà vigilata. Montella è stato interdetto in perpetuo dai pubblici uffici ed è stato dichiarato estinto il suo rapporto di lavoro con l’arma dei carabinieri. La procura aveva chiesto una condanna a 16 anni 1 mese e 10 giorni.

Salvatore Cappellano (difeso dall’avvocato Paolo Fiori)  è stato condannato ad 8 anni di reclusione, oltre alle spese processuali e di custodia cautelare in carcere.  Sarà inoltre sottoposto ad un anno di libertà vigilata una volta espiata la pena. Anche per lui è stata disposta l’interdizione in perpetuo dai pubblici uffici e dichiarata l’estinzione del rapporto di lavoro con l’Arma di carabinieri. La procura aveva chiesto 14 anni, 5 mesi e 10 giorni.

Giacomo Falanga (difeso dagli avvocati Daniele Mancini e Paolo Molaschi) è stato condannato a 6 anni di reclusione oltre alle spese processuali e di custodia cautelare in carcere.  Sarà a sua volta sottoposto ad un anno di libertà vigilata una volta espiata la pena ed è stata dichiarata l’estinzione del rapporto di lavoro con l’Arma di carabinieri. La procura aveva chiesto 13 anni.

Daniele Spagnolo (difeso dagli avvocati Francesca Beoni e Aldo Truncé) è stato condannato a 3 anni e 4 mesi di reclusione. La procura aveva chiesto 7 anni e 8 mesi.

Infine l’ex comandante della caserma levante, il maresciallo Marco Orlando (difeso dall’avvocato Antonio Nicoli) è stato condannato 4 anni di reclusione oltre al pagamento delle spese processuali. La procura aveva chiesto 5 anni.

Trattandosi di rito abbreviato (la sentenza viene emessa senza la fase del dibattimento) le pene hanno avuto una riduzione di un terzo. Il sesto carabiniere coinvolto, l’appuntato Angelo Esposito, ha invece optato per il rito ordinario.

Tutti e cinque sono stati condannati in solido tra loro al risarcimento del danno patrimoniale e non patrimoniale nei confronti del comando generale dell’Arma dei carabinieri, costituitasi parte civile, da liquidarsi in sede civile. Inoltre sono stati condannati al pagamento di una provvisionale immediatamente esecutiva pari a 25 mila euro. I soli Montella, Cappellano e Falanga dovranno inoltre pagare, in solido fra di loro, un’ulteriore provvisionale di 75 mila euro sempre a favore dell’Arma dei carabinieri. Infine il solo Montella dovrà pagare una provvisionale di 50 mila euro a favore del comando generale.

Tutti gli imputati sono stati condannati, in solido fra loro, al pagamento delle spese processuali dell’arma calcolate in 4 mila euro.

Ulteriori provvisionali sono state concesse a favore del Nuovo Sindacato Carabinieri (10 mila euro + 4.600 euro per spese processuali) nonché di altre parti civili costituitesi nel processo, fra cui anche Elsayed Atef Elhazari Elzaki, Andrea Bonetti, Seniguer Megid. Rigettate invece le richieste di Ghormy El Mehdi e Paolo Silvestris, Padron Lopez Raul Osvaldo e Lyamani Hamza, Luca Montone e Anyanwu Israel.

E’ stata infine disposta la confisca di quanto preventivamente sequestrato lo scorso 19 luglio 2020. La motivazione della sentenza sarà depositata entro 90 giorni.

 

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