Catturato in Albania l’ultimo dei tre assassini di Betty Ponce Ramirez. Una caccia durata 18 anni

Arrestato ieri a Tirana l'ultimo dei tre albanesi responsabili dell'omicidio della giovane ecuadoriana rapita nel dicembre 1999. Il video della cattura

Ci sono voluti 18 anni ma alla fine anche l’ultimo degli assassini di Betty Ponce Ramirez (la giovane prostituta equadoriana assassinata nell’ormai lontano 2000) è stato assicurato alla giustizia. I carabinieri del colonnello Corrado Scattaretico hanno così mantenuto la promessa fatta ai genitori della ragazza che venne rapita il 9 dicembre del 1999, uccisa, seviziata e uccisa dalla una banda di sfruttatori albanesi che volevano imporre il loro predominio territoriale. Il cadavere venne poi abbandonato sulle rive del Po a Mortizza. Per il brutale assassinio vennero individuati e ritenuti responsabili tre albanesi Erjon Sejdiraj, Robert Ziu e Fatmir Vangjelai, l’unico che ancora mancava all’appello. L’uomo, oggi 40enne, condannato in via definitiva a 23 anni di carcere, era inserito nella della lista dei 100 latitanti più pericolosi a livello nazionale ed internazionale. Viveva a Tirana dove come operaio in campo edile.

I militari del nucleo catturandi non hanno mai mollato la presa ed hanno pazientemente seguito ogni più piccolo indizio, in collaborazione con i colleghi del Paese delle Aquile e sotto il coordinamento del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia.

Robert Ziu fu il primo ad essere catturato, nel 2006, negli Stati Uniti;  Erjon Sejdiraj venne invece rintracciato in Belgio nel 2015 ed ora l’ultimo arresto, ieri mattina, in Albania.

Una cattura resa difficile dai numerosi cambi di identità effettuati da Fatmir Vangjela che era riuscito ad ottenere nuovi documenti, utilizzando il nome del fratello e la data di nascita della sorella, nel 2001. Dopo un periodo trascorso in Albania Fatmir era anche tornato a vivere in Italia, in provincia di Chieti per poi fuggire definitivamente in patria, nel 2006 quando venne arrestato Robert Ziu.

A Tirana l’uomo viveva con una compagna ed aveva una figlia. Proprio seguendo le tracce delle due – che si spostavano fra Italia ed Albania – i carabinieri ed i colleghi albanesi sono giunti fino al latitante facendo scattare le manette ai suoi polsi. Ora si attende l’estradizione.

Nel video alcune fasi della cattura a Tirana

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