Cinque sindaci vogliono installare nuovi autovelox fissi ma dalla prefettura non c’è al momento l’ok

I primi cittadini reiterano alla Prefettura la richiesta di postazioni fisse per il controllo della velocità. “Deterrente più efficace per abituare alla prudenza e alla responsabilità”

Cinque sindaco della nostra provincia vorrebbero installare nuovi autovelox fissi ma dalla prefettura al momento non è arrivato il via libera. Uno stop che ha contrariato i primi cittadini e che li ha portati in via San Giovanni per ribadire il perché della loro richiesta basata su ragioni di sicurezza stradale.
Questo il comunicato diffuso dai sindaci piacentini.
“La sicurezza stradale è un diritto, un dovere e una responsabilità che riguarda ciascuno di noi, nei confronti della collettività. Per questo è fondamentale contare su ogni strumento che possa contribuire a ridurre i rischi non in modo estemporaneo, ma stabilmente e sul lungo periodo, consolidando una cultura dell’attenzione, della prudenza e della prevenzione che ci stiamo impegnando a portare avanti in tutti i modi possibili”.
I sindaci di Piacenza, Podenzano, Carpaneto, Pontenure e Vigolzone lo hanno ribadito ieri, a Palazzo Scotti da Vigoleno, nel corso di un incontro con il prefetto Daniela Lupo, incentrato sulla frequenza degli incidenti lungo determinate strade di città e provincia e sulla necessità di adottare misure concrete a riguardo.

Spiegano Katia Tarasconi, Alessandro Piva, Andrea Arfani, Manola Gruppi e Gianluca Argellati: “Abbiamo reiterato la richiesta di installare alcuni rilevatori di velocità a postazione fissa – per i quali è necessaria l’autorizzazione con decreto prefettizio – nei tratti che sono più spesso teatro di sinistri provocati dall’eccesso di velocità. Ne sono prova i dati territoriali che avevamo già condiviso, nei mesi scorsi, con la Prefettura e la Polizia Stradale, ripresentandoli anche in questa occasione; lo conferma l’Istat, le cui statistiche rilevano che il mancato rispetto dei limiti è tra i fattori che, insieme a distrazione e inosservanza delle regole di precedenza, è tra le principali cause di incidentalità”.

“Non solo: sono i cittadini stessi a domandarci, costantemente – rimarcano i sindaci – di collocare i rilevatori fissi nei punti più a rischio, come deterrente efficace contro comportamenti imprudenti e pericolosi di cui hanno giustamente paura: come possiamo tollerare che si tocchino punte di oltre 140 km orari su arterie come strada Farnesiana o via Emilia Pavese? Ben venga ogni provvedimento utile a tutelare la sicurezza, dal miglioramento della segnaletica agli incontri di sensibilizzazione nelle scuole, sino all’incremento dei posti di controllo periodici lungo le strade, ma non possiamo prescindere da misure definitive: installare un rilevatore fisso su una via a scorrimento veloce significa costringere chi è al volante a rallentare, consolidando gesti e abitudini improntate alla cautela ogni giorno, non solo nel momento in cui è operativa una pattuglia”.

“Sebbene non le sia stata nascosta, da parte nostra, un po’ di amarezza per il protrarsi dei tempi, a fronte di una richiesta che abbiamo rinnovato in più occasioni – concludono i sindaci – ringraziamo il prefetto Daniela Lupo per la disponibilità all’ascolto, confidando nella sua sensibilità su un tema prioritario come questo.
Ieri, nell’anniversario dell’incidente che ha spezzato il cammino di Andrea Cavanna a Podenzano, mentre il nostro territorio piangeva un’altra giovane vittima, Davide Cecere, a seguito dello schianto sulla statale 10, crediamo sia parsa chiara, agli occhi di tutti, l’urgenza di agire con ogni modalità che abbiamo a disposizione per proteggere la vita di chi viaggia sulle nostre strade”.

Alla riunione hanno partecipato, in collegamento, anche il sindaco di Cortemaggiore Luigi Merli e il sindaco di Monticelli d’Ongina Gimmi Distante.

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