Coltivavano marijuana e non pagavano nemmeno la bolletta: sette misure cautelari

L'indagine dei carabinieri ha portato a quattro arresti in flagranza, al sequestro 5 kg di droga ed infine ad altre sette misure cautelari, eseguite ieri

Nell’aprile del 2019 i carabinieri avevano trovato una serra per la coltivazione di piante di marijuana, collocata all’interno di un’abitazione in Borgonovo Val Tidone (PC). Le indagini coordinate dal pm Matteo Centini e svolte dagli uomini della sezione operativa di Piacenza hanno consentito di individuare e disarticolare un gruppo di spacciatori italiani e stranieri (di nazionalità macedone, moldava e ucraina) dedita alla coltivazione e al successivo smercio di stupefacente. L’inchiesta ha consentito di documentare numerosi episodi di spaccio nella città di Piacenza e nei comuni della Provincia.

Nel corso dell’indagine, sono stati eseguiti quattro arresti in flagranza, il sequestro di oltre 5 kg di marjuana e di circa 400 piante di canapa indica.

Inoltre, sono state scoperte due serre per la coltivazione di marijuana riconducibili agli indagati, dove è stato anche accertato il furto di energia elettrica.

L’operazione denominata “Green Diy” (verde fai da te) ha vissuto ieri, alle prime ore dell’alba, l’epilogo con l’esecuzione di sette ordinanze cautelari, di cui cinque di obbligo di dimora e due di obbligo di presentazione alla p.g., emesse dal gip del tribunale di Piacenza, su richiesta della procura della Repubblica piacentina, nei confronti di 7 persone ritenute responsabili – a vario titolo e in concorso tra loro – di “coltivazione, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti e furto di energia elettrica”.

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