Con Polledri e Gandolfini un incontro su vita e famiglia

“In questi giorni siamo chiamati a scegliere il nostro futuro, Cantoni diceva che per anni abbiamo raccolto quello che è stato seminato negli oratori, nella società civile, anche nella politica, oggi dobbiamo tornare a seminare, non basta il pre politico perché le leggi contro la famiglia cambieranno la storia.” 

Così Massimo Polledri, candidato al Consiglio comunale di Piacenza per la lista Lega, “PER DARE VOCE A CHI NON HA VOCE” ha introdotto l’incontro che si è svolto ieri nella splendida cornice dello pressoSpazio Rosso Tiziano.

Ospite Massimo Gandolfini, leader del Family Day, che ha ripercorso le tappe della creazione del movimento, la cui spinta viene dal 2004 referendum sulla procreazione assistita e poi dalla manifestazione di un milione di persone del Family Day perché “la sensibilità più profonda del popolo italiano è a favore della vita, e bisognava dare vita a un movimento che rappresentasse questo valore, qualcuno che ci mettesse la faccia. Anche oggi, contro il sistema dominante siamo ad essere, per essere testimoni oggi, prendendo decisamente, chiaramente e senza interesse personale, la causa della vita, della famiglia e della libertà educativa come e diffondere i nostri valori, come qui a Piacenza – ha detto – Massimo Polledri. Stiamo discutendo in Senato il disegno Bazoli, che di fatto legalizzerà la morte di stato, e siamo chiamati a  votare per chi condanna ogni azione che determini la morte di una persona. Dobbbiamo scegliere i candidati e le forze politiche che difendono la vita.”

Tra i libri che Massimo Gandolfini ha scritto ce n’è uno che analizza l’affermazione che il bambino ha bisogno di amore  qualunque per crescere. “Dopo aver fatto uno attento studio bibliografico ho voluto portare in evidenza che questa dichiarazione contrasta con la neurobiologia: perché per la crescita armonica della personalità del bambino il confronto e la differenza con il padre e con la madre, quindi con la figura maschile e la figura femminile è fondamentale; il bambino da 0 a 3 anni ha bisogno di identificarsi, riconoscendosi nel genitore di pari sesso e si differenzia nei confronti del genitore del sesso opposto. Questa strutturazione identificativa e diversificativa è la pietra miliare per la costruzione della personalità del bambino”.

E’ intervenuta anche Patrizia Barbieri, apprezzata dal parterre dei partecipanti che sul tema della famiglia ha detto “Sono stati anni molto difficili per la famiglia e noi ci siamo impegnati per il nostro welfare, soprattutto per evitare l’isolamento, garantendo l’eliminazione delle liste di attesa per l’assistenza agli anziani. Abbiamo anche sostenuto con progetti specifici i giovani, perché dopo il Covid abbiamo avuto fare fronte a diverse emergenze con l’acuirsi di gravi patologie come l’anoressia, la bulimia fino agli hikikomori.”

Barbieri ha sottolineato l’importanza di una attenzione al ceto medio che oggi non si rivolge al sociale per pudore e vergogna e che deve trovare uno spazio ed una risposta anche con le competenze sociali. Per questo sta definendo le priorità anche del nuovo assessorato alla sanità.

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