Confedilizia: “risparmio immobiliare distrutto, urgente intervenire”

Si è tenuta oggi a Roma una conferenza stampa di Confedilizia. Il presidente nazionale Giorgio Spaziani Testa ha presentato dei dati sconfortanti sulla situazione del mercato immobiliare italiano, pressoché distrutto da anni di disinteresse politico ed anzi di vessazioni fiscali che hanno messo in ginocchio il comparto, allontanando i risparmiatori italiani da un classico bene rifugio. Per questo il  presidente di Confedilizia ha presentato una serie di documenti che vogliono soprattutto essere uno spunto ed una ispirazione ai parlamentari in vista dell’approvazione della legge di bilancio. Secondo Spaziani Testa «i dati del Notariato confermano che il risparmio immobiliare sta subendo un’erosione senza precedenti. Secondo il rapporto diffuso oggi, se il 2017 aveva fatto segnare un calo del 17% sui valori medi delle vendite di fabbricati, tale calo si accentua di un ulteriore 5% nel primo semestre 2018 rispetto ad analogo periodo dell’anno precedenti».

Il presidente di Confedilizia ha ricordato come Eurostat certifica periodicamente che il calo dura ormai da molti anni e distingue, in negativo, l’Italia rispetto al resto d’Europa. Senza parlare di tutti gli immobili che sono del tutto privi di mercato.

«Sono dati sconcertanti, che richiedono una risposta da parte della politica. Quello che servirebbe è uno shock fiscale uguale e contrario rispetto a quello avvenuto a fine 2011, che continua a devastare il settore immobiliare e tutta l’economia collegata. Cinquanta miliardi l’anno di tributi immobiliari, di cui quasi la metà di natura patrimoniale, non possono più essere sopportati dal sistema.

La legge di bilancio all’esame del Parlamento può essere ancora l’occasione per qualche intervento che sia tale da restituire fiducia a un comparto stremato. Nella nostra conferenza stampa di oggi sulla manovra abbiamo dato alcuni spunti al Parlamento e al Governo per agire con interventi mirati, in grado di dare almeno qualche segnale al settore. Ci aspettiamo risposte».

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