Confedilizia spiega perchè a Piacenza ci sono pochi appartamenti da affittare agli studenti

L'associazione indirà una riunione per capire insieme alle istituzioni quali strade percorrere per tentare di risolvere il problema

In questi giorni è stato sollevato il problema dei pochi appartamenti disponibili per gli studenti universitari. A fronte delle tante richieste sembra che non ci sia un’offerta adeguata. Ma se c’è carenza di immobili sul mercato della locazione un motivo c’è. E per spiegare il fenomeno bisogna fotografare la situazione del momento che stiamo vivendo. Tenta di farlo, dalla propria prospettiva, l’associazione dei proprietari di casa Confedilizia.

«Il buon funzionamento del nuovo Accordo territoriale sottoscritto da Confedilizia e dai sindacati inquilini, attraverso il quale, ricorrendo ai contratti agevolati e ai contratti per studenti, i proprietari accettano di abbassare i canoni pur di abbassare le tasse conferma quanto Confedilizia da sempre evidenzia: che l’imposizione fiscale è determinante.

Oggigiorno l’importante è che l’affitto percepito riesca a coprire almeno le tasse e le spese, ma non sempre è così. Perchè un immobile per essere locato ha bisogno di essere sistemato (lavori di ristrutturazione, impianti e servizi igienici ben funzionanti, ecc…) e il più delle volte, come nel caso della locazione a studenti universitari, l’immobile deve essere anche compiutamente arredato e ciò non sempre è possibile, soprattutto per mancanza di mezzi dovendo – come detto – i proprietari già sostenere ingenti somme per le imposte sull’immobile stesso erariali e comunali. La conseguenza è che l’affitto alla fine non basta neppure a coprire le spese sostenute per il recupero dell’immobile.

C’è forse qualcuno oggi che compera immobili per affittare, e cioè per ritrarne un reddito? Se non c’è, è perché la locazione non rende niente e crea problemi enormi (anche gli inquilini sono cambiati…).

Inoltre altro fattore che scoraggia i proprietari è anche la mancanza di adeguate garanzie. E se da questo punto di vista analizziamo in particolare la locazione agli universitari, dovendosi necessariamente (per legge cioè) intestare il contratto agli studenti, appare evidente come questi ultimi (seppur con i genitori alle “spalle”) – essendo per la maggior parte giovani senza reddito – non diano idonee rassicurazioni ai proprietari. Senza contare che la durata di questi rapporti di locazione solitamente non supera i 12 mesi e impone quindi ai proprietari di ripristinare l’immobile e di rifare i contratti con grande frequenza.

Pertanto il nesso sta tutto qui. Senza opportune certezze a garanzia dei proprietari è sicuramente difficile poter reperire nuovi immobili, oltre a quelli già presenti, da destinare al mercato della locazione. 

E non aiuta certo ad ispirare fiducia il reiterato blocco degli sfratti (che la Consulta ha appena dichiarato legittimo) che rappresenta una requisizione di fatto e che lascia i proprietari senza reddito e senza risarcimenti.

L’affitto va incentivato certo, ma non deve rappresentare un ulteriore gravame per i proprietari, che devono contare necessariamente su adeguate garanzie e sgravi fiscali, specie locali e da subito.

Sul problema (che è un problema di tutti) Confedilizia indirà una riunione. Le rappresentanze che intendano partecipare, possono già segnalarsi. Insieme studieremo le misure alle quali interessare – oltre che le università con facoltà nel piacentino – i parlamentari, i consiglieri regionali e comunali, i Sindaci, le associazioni di categoria».

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