Una carriera tutta nel crimine quella di una 63 che, dal 1976 ad oggi, è stata denunciata per 18 volte ed arrestata per 11 volte per furti in abitazione, rapine, estorsioni ed altro in particolare a danno di soggetti deboli. A suo carico innumerevoli divieti di rientro in comuni dell’Emilia Romagna e della Lombardia fra cui Parma, Casalmaggiore, Palazzo Rignano, Santo Stefano Lodigiano, Lodi, Viadana, Crema, Pianello Val Tidone. Come hanno ricostruito i carabinieri la malvivente si spostava insieme ai suoi complici, sul territorio della provincia di Piacenza e di quelle limitrofe, utilizzando come rifugio le abitazioni dei suoi “compagni di scorribande”per diminuire la possibilità di essere individuata.
Al momento la donna, che si trova in carcere, è accusata di essere promotrice ed organizzatrice di un’associazione dedita alla commissione di delitti di furto, anche in abitazione, estorsioni, truffe, ricettazione, riciclaggio ed indebito utilizzo di carte di credito.
Ovviamente risulta nullatenente, non ha mai presentato le dichiarazioni dei redditi, non ha mai svolto un’attività lavorativa regolarmente retributiva e le due ditte individuali di cui è risultata titolare non hanno mai prodotto reddito.
Gli uomini del nucleo Investigativo del Reparto Operativo Carabinieri di Piacenza dopo pazienti indagini patrimoniali sono riusciti a individuare un fondo agricolo e due appartamenti ubicati nel comune di Premana (LC) per un valore complessivo di circa 160.000 euro a lei riconducibili e sottoposti alla misura di prevenzione patrimoniale della confisca – emessa dal Tribunale di Bologna. I due appartamenti che sono stati confiscati, sono stati acquistati nel novembre del 2007, ma dalla disamina della situazione patrimoniale e reddituale eseguita, non si poteva giustificare tali acquisti né da parte sua ne dell’ex convivente (nel frattempo deceduto).
