Oggi doveva tenersi il consiglio comunale di Piacenza ma i consiglieri di maggioranza di Lega e Fratelli d’Italia e due consiglieri di Forza Italia hanno deciso di abbandonare la seduta per partecipare alla manifestazione indetta sul Facsal dalle categorie economiche più colpite dal nuovo Dpcm Conte (palestre, baristi e ristoratori). In seno alla maggioranza non hanno invece abbandonato la seduta Mauro Saccardi, Michele Giardino, Sergio Pecorara e Antonio Levoni.
Proprio Michele Giardino ha stigatizzato la scelta dei colleghi che hanno disertato il consiglio.
“Oggi, a Piacenza, in Consiglio comunale, è accaduta una cosa che induce molto a pensare.
Al momento dell’appello, i consiglieri di Lega, Fratelli d’Italia e (purtroppo tocca dirlo) i due consiglieri di Forza Italia hanno abbandonato l’aula, facendo mancare il numero legale. Quindi il Consiglio comunale di oggi è saltato.
Perché questo? Per partecipare alla manifestazione organizzata sul Pubblico Passeggio alle ore 17 dalle categorie afflitte dal recente Dpcm (che ha introdotto una nuova serie di limitazioni e di chiusure).
Proteste più che legittime, sia chiaro. Istanze alle quali sono anch’io particolarmente vicino e per le quali è sacrosanto, anzi doveroso protestare. Ma senza mandare gambe all’aria un Consiglio comunale. Che motivo c’era, infatti, di impedirne lo svolgimento? Il Consiglio comunale di Piacenza non è mica un’emanazione di Palazzo Chigi. Al contrario, è il luogo dove i problemi della cittadinanza piacentina devono trovare istituzionalmente “sfogo”.
Alla manifestazione era sufficiente partecipasse un delegato per ciascun partito, uno per ciascun gruppo consiliare. Essere presenti a queste manifestazioni ha notoriamente un valore ideale, simbolico. La Lega non è “più presente” se vi partecipa con tre, cinque o otto consiglieri. La Lega è presente alla protesta anche se vi fa testimonianza con un solo consigliere. E così dicasi per Fratelli d’Italia e (purtroppo tocca dirlo) per Forza Italia.
Anche perché l’ordine del giorno dell’odierno Consiglio comunale si prestava benissimo a fare da grancassa alla manifestazione, avendo fissato al primo punto le libere Comunicazioni dei consiglieri. Quindi ciascun consigliere avrebbe potuto solidarizzare coi manifestanti e stigmatizzare il decreto presidenziale nei punti che avesse ritenuto di mettere a fuoco, in maniera di gran lunga più efficace che partecipando “silenziosamente” a un corteo.
Ricoprire una carica pubblica offre spazi di espressione pubblica cui abbiamo dovuto rinunciare tutti per la decisione di alcuni.
Trovo molto triste questa abdicazione volontaria al ruolo”.
Anche Stefano Cugini, consigliere PD, trova incomprensibile la scelta.
“Oggi uno dei punti più bassi del Consiglio comunale di Piacenza. Tanta amarezza di fronte a una politica che ha abdicato al suo ruolo per rincorrere letteralmente la piazza. I cittadini dovrebbero poter contare, oltre che sui luoghi fisici della democratica protesta, pure su quelli istituzionali di elaborazione di proposte o rappreaentanza della protesta stessa. I consiglieri comunali che DAVVERO vogliono dimostrare solidarietà e vicinanza alle persone in difficoltà, dovrebbero stare in aula a lavorare, non far saltare la seduta per fare passerelle. Oggi mi vergogno per interposta persona. Ringrazio davvero i colleghi di maggioranza Mauro Saccardi, Michele Giardino, Sergio Pecorara e Antonio Levoni per non aver seguito il cattivo esempio, dimostrando che ci si può scontrare da opposte barricate ma sui fondamentali siamo d’accordo. E oggi, quei fondamentali violati sono il rispetto e l’onorabilità delle istituzioni.