Consorzio di Bonifica di Piacenza – Foti: “Senza voto telematico possibili rischi per la salute degli elettori” 

Finisce in Parlamento la decisione dell’assessore regionale all’agricoltura, recepita dal Consorzio di bonifica di Piacenza, di prevedere che le elezioni per il rinnovo degli organi consortili, indette per i prossimi 13 e 14 dicembre, si svolgano senza l’utilizzo del voto in forma telematica.

Il parlamentare piacentino Tommaso Foti, che già da consigliere regionale aveva condotto una dura battaglia affinché venisse attuata detta modalità di voto, ha investito infatti del problema il Presidente del Consiglio Conte e i ministri Bellanova (risorse agricole) e Speranza (salute). Foti richiama nell’interrogazione quanto disposto dalla legge regionale 42 del 1984, in più occasioni modificata, che “per favorire la partecipazione al voto dei consorziati” stabiliva che gli statuti dei consorzi prevedessero “l’utilizzazione di nuovi sistemi di voto, ivi compresi quelli di tipo telematico attraverso modalità certificate che assicurino la provenienza del voto, la segretezza e la non modificabilità dello stesso”.

“Detto indirizzo regionale – continua il parlamentare di Fratelli d’Italia – è stato recepito con apposita norma nello statuto del Consorzio di bonifica di Piacenza, ma alla stessa non è poi stata data concreta attuazione, tant’è che più elezioni si sono svolte senza possibilità per i consorziati di fruire del voto telematico”. “Ma la vera e proprio beffa – per Foti –  è rappresentata dalla comunicazione dell’assessore Mammi che, accennando a non meglio precisate questioni tecniche rappresentate in una riunione di non meglio identificati dipendenti regionali con omologhi di Lepida, ha deciso di fare svolgere le elezioni consortili anche in assenza del possibile ricorso al voto telematico”.

“Non si è mai visto in uno Stato di diritto – commenta il parlamentare piacentino – che un assessore, con una letterina inviata nel mese di agosto, stabilisca che  la modalità del voto telematico non è tecnicamente applicabile in questa tornata elettorale. Siamo nei fatti  in presenza di una decisione politica assunta unilateralmente dall’assessore Mammi evidentemente compiaciuto del fatto che, con buona pace del concetto di partecipazione popolare tanto sbandierato a sinistra dai sinistri suoi rappresentanti, alle elezioni consortili votino mediamente il 2% dei consorziati”.

“La cosa non sorprende  – continua Foti – basti pensare che, con nessuna coerenza, l’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna – in ragione del voto espresso dai soli consiglieri regionali del PD – già a gennaio 2019 aveva respinto la risoluzione del consigliere Tagliaferri che impegnava la Giunta a mettere a disposizione il sistema di voto telematico in occasione dell’elezioni degli organi dei Consorzi di Bonifica”.

“Tuttavia il disinteresse della Regione per quanto richiesto dagli enti locali piacentini – osserva l’esponente di Fratelli d’Italia – è confermato dalla letterina con cui l’assessore all’agricoltura ignora del tutto il contenuto della risoluzione approvata all’unanimità dal consiglio comunale di Piacenza il 7 ottobre 2019, il quale esplicitamente richiedeva che fosse consentito ai consorziati di potere disporre anche del sistema di voto telematico.” “La vicenda appare emblematica sia alla luce dell’esigenza di una più ampia riflessione sulla governance dei consorzi di bonifica, in rapporto alla rilevanza del ruolo che sono chiamati a svolgere – prosegue Foti – sia al fatto che, nonostante l’emergenza sanitaria in atto, la Regione preclude il ricorso ad  un sistema di votazione che garantirebbe ai consorziati l’espressione di voto in sicurezza”.

Nell’interrogazione il deputato del movimento politico di Giorgia Meloni chiede quindi al Governo “se intenda adottare le iniziative di competenza, anche di carattere normativo, per assicurare un’adeguata governance degli enti in questione ed il loro effettivo funzionamento, a partire dall’elezione dei relativi organi che di certo, in un momento di emergenza sanitaria come quello attuale, non può svolgersi prescindendo dalla tutela della salute dei consorziati”.

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