Conte: “Chiudiamo ogni attività produttiva che non sia necessaria”

Si vociferava di una dichiarazione di Giuseppe Conte già nel pomeriggio, quando il premier aveva ascoltato i suoi Ministri. Oggi aveva anche parlato con la sindaca di Piacenza Patrizia Barbieri, la quale aveva chiesto misure ancora più restrittive, sul modello lombardo, in particolare per quanto concerne la chiusura delle fabbriche.

Alla fine è arrivata la diretta Facebook per annunciare la nuova stretta e la messa in stand by della produzione industriale italiana.

“Sin dall’inizio ho scelto la linea della trasparenza. In questi giorni durissimi siamo chiamati a confrontarci con immagini durissime, anche quando questo sarà finito. La morte di tanti concittadini è un dolore che si rinnova. Questi non sono semplici numeri, sono persone, famiglie che perdono gli effetti più cari. Le misure richiedono tempo prima che possano spiegare i propri effetti. Rimanere a casa, non è affatto facile, ma non abbiamo alternative, dobbiamo resistere, per tutelare noi stessi. Il nostro sacrificio è minimo, se paragonato a quello di altri concittadini, c’è chi rinuncia molto di più, penso ai medici e gli infermieri, ma anche alle Forze dell’Ordine, ai farmacisti, i lavoratori dei servizi pubblici, e dell’informazione, che compiono un atto d’amore nei confronti dell’Italia intera.

Chiudiamo nell’intero territorio nazionale ogni attività produttiva che non sia necessaria. Abbiamo lavorato tutto il pomeriggio per individuare i servizi di pubblica utilità. Abbiamo stilato coi sindacati una lista delle filiere produttive e dei servizi di pubblica utilità più necessari. Rimarrano aperti tutti i supermercati e i generi di prima necessità, così come farmacie e parafarmacie”.  Questa dovrebbe essere la lista delle attività ritenute essenziali

Nessuna restrizione sui giorni di apertura. Non c’è ragione di creare code. Resteranno aperte le farmacie, i servizi postali, bancari, potali, i trasporti e anche le attività connesse.

Al di fuori consentiremo solo lo smart working.

Rallentiamo il motore produttivo del paese ma non lo fermiamo. E’ una decisione non facile ma necessaria per contenere la diffusione della malattia. Lo Stato c’è. Il Governo interverrà con misure straordinarie per ripartire quanto prima.

Le rinunce che vi sembrano un passo indietro vi consentiranno di riprendere al più presto. Uniti ce la faremo” 

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