Conte in Prefettura: “Piacenza no zona rossa perchè contagiata di riflesso”

Annuncia anche la riapertura "a pieno regime" dal 4 maggio. Pur con le dovute cautele definite nel DPCM

Un omaggio a Piacenza, una delle città più colpite dall’emergenza Coronavirus. Con queste semplici parole il premier Giuseppe Conte ha iniziato il suo saluto dopo l’incontro tenutosi in Prefettura con il Ministro delle Infrastrutture, la piacentina Paola De Micheli, il presidente della Regione Stefano Bonaccini, il Prefetto e le altre autorità, soprattutto del comparto sanitario.

“Una città che ha subito una ferita tra le più laceranti, e ancora soffre”.

Spllecitato dalla domanda di una giornalista Conte ha risposta a chi lo accusa di essere troppo “decisionista” e di usare uno strumento come il DPCM anzichè i decreti, ecitando di confrontarsi con il Parlamento: “Un giorno – ha risposto – sono questo, un giorno non lo sono. Io so che il nostro è un lavoro collegiale, il DPCM è solo la punta del lavoro, perchè sentiamo costantemente anche ANCI e Regioni, rappresentanti degli Enti Locali. Il nostro percorso è ben dichiarato, sentiamo gli scienziati, con loro prendiamo decisioni, studiamo grafici e curve epidemiologiche. Questo ci ha consentito di non ondeggiare. Stiamo seguendo criteri di prudenza e cautela”.

Ha sottolineato come in determinati casi le zone rosse sono state decise “anche in poche ore”. “Le prerogative del Parlamento sono ascoltate, sia la maggioranza che l’opposizione”.

Sullo specifico caso di Piacenza al presidente del Consiglio è stato chiesto come mai la nostra provincia che ha avuto il livello di morti più alto d’Italia rispetto alla popolazione non sia stata subito inserita nella zona rossa.

«Per le decisioni sulla zona rossa abbiamo seguito le indicazioni del comitato tecnico scientifico. E’ vero che c’è una prossimità con il lodigiano però è vero anche che qui è stato considerato un contagio di risulta rispetto all’epidemia, al focolaio scoppiato nel lodigiano. Quindi ci era stato suggerito che la cintura rossa del lodigiano era una misura sufficiente. Poi Piacenza è stata interessata da misure molto severe che hanno interessato l’intera Lombardia. Nel momento in cui abbiamo disposto una sorta di zona rossa molto più estesa a livello regionale anche Piacenza vi è rientrata».

Ha annunciato che nel nuovo Decreto sulle misure economiche Piacenza verrà presa in considerazione per un piano straordinario di investimenti, “così come per tutte le categorie di lavoratori”. “Un territorio – prosegue – che merita qualche ristoro da parte dello Stato, qualche gesto di attenzione”.

BONACCINI: “Investimenti in Regione per 14 miliardi di euro” 

Stefano Bonaccini ha voluto spiegare la posizione dei sindaci piacentini, con cui ha avuto un colloquio contemporaneamente alla conferenza stampa di Conte, e del loro desiderio di uscire dalle restrizioni in cui si trovavano. E aprire maggiormente dal 4 maggio.

“Da ieri hanno potuto riprendere la propria attività le aziende più esposte sui mercati internazionali, oltre che i cantieri pubblici. E’ la proposta avanzata dall’Emilia-Romagna 10 giorni fa e portata alla condivisione nella Cabina di regia nazionale. Una via libera per il quale ringrazio il presidente del Consiglio, Conte, anche per la collaborazione costante portata avanti in queste settimane. Sempre con spirito di leale collaborazione, chiediamo ora di poter ragionare nello stesso modo, preparando le condizioni di distanziamento e sicurezza per far partire un altro pezzo di commercio e di servizi non appena sia possibile”.

Durante invece l’informativa sull’emergenza Coronavirus oggi in Assemblea legislativa regionale, riunita in seduta telematica, il presidente di Regione ha sottolineato il desiderio delle aziende di ricominciare.

Annuncia inoltre un piano di investimenti da quasi 14 miliardi di euro. Sanità e scuola, mobilità e infrastrutture, ambiente e difesa del territorio: opere e interventi per quasi 6 miliardi da avviare subito o entro il 2020. Per quanto riguarda il 2020, sono cinque i filoni dove si concentra in particolare l’azione regionale: salute, scuola, mobilità, imprese, ambiente e territorio, con il capitolo ricostruzione post sisma (oltre 2 miliardi nel triennio per completarla definitivamente, che tocca trasversalmente un po’ tutti i settori). Oltre a turismo, cultura, casa, sport, digitale e big data.

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