Coranavirus a Piacenza: situazione in evoluzione. Scuole chiuse fino a martedì

Scuole chiuse fino al 25 febbraio (compreso), questo è uno dei responsi usciti dal summit in Prefettura con le autorità coinvolte.

Il paziente uno e la moglie hanno cenato in un ristorante di Rivergaro

Sono emersi anche alcuni dettagli che toccano da vicino la nostra Provincia: il paziente 1 (il 28 enne) e la moglie hanno cenato, intorno al 15 febbraio 2020,  al ristorante Bellaria di  Rivergaro, in compagnia di amici. Come ha dichiarato questa mattina il direttore generale dell’Ausl Luca Baldino il personale e gli avventori presenti durante la serata, circa 15 persone, sono stati rintracciati per essere sottoposti oggi  ai tamponi.

Chiusi gli accessi alle case di riposo

Un altro fronte è quello delle case di riposo. E’ stata decisa la chiusura degli accessi alla casa di cura Vittorio Emanuele e  molte altre strutture protette stanno adottando decisioni analoghe.

Fra queste la casa di riposo Gasparini di Pieve Dugliara come ci ha spiegato il dottor Renato Zurla responsabile sanitario.

«E’ una misura prudenziale che abbiamo deciso di adottare fino a tutto mercoledì compreso.  Sarà quindi vietato l’accesso ad amici e parenti. Il personale è stato dotato di mascherine e guanti ed abbiamo posizionato disinfettante per le mani in tutta la struttura. Inoltre abbiamo deciso di chiudere il centro diurno».

Questo per evitare che il virus possa entrare in un ambiente dove vivono molte persone di età avanzata?

«Esattamente. Qui abbiamo anche otto giovani adulti del Programma Cerchio verde. Normalmente entrano ed escono dalla struttura. Anche loro invece dovranno rimanere all’interno ed evitare contatti con amici e parenti. Lo si fa per proteggere il più possibile i nostri ospiti. Sono misure analoghe a quelle prese da altre case di riposo».

Il Prefetto: situazione in costante aggiornamento

Il Prefetto Maurizio Falco ha sottolineato che la chiusura fino al 25 è dovuta ad ulteriori analisi che devono essere fatte, “così come manifestazioni sportive. Il nostro è un work in progress quasi orario”.

Al momento nessuna chiusura per negozi ed aziende

Il dottor Falco ha poi spiegato che per ora non si è deciso di chiudere pubblici esercizi, sale da ballo, negozi, palestre ed aziende per evitare un forte impatto economico sulla provincia in mancanza di un “focolaio” locale. A stabilire la “quarantena” per i dieci comuni lodigiani è stata un’ordinanza della regione Lombardia e del ministero della Salute che non ha però contemplato Piacenza. Qualora emergesse un qualche piacentino contagiato le misure potrebbero essere immediatamente modificate, ma al momento viene ritenuto sufficiente cancellare le manifestazioni pubbliche (come il carnevale) e quelle sportive.

Invito a evitare luoghi affollati

Senza prendere provvedimenti precisi dalla riunione è emerso solo un invito ad evitare, se proprio non è indispensabile, i luoghi molto affollati. 

Il presidente della Provincia e sindaco di Piacenza Patrizia Barbieri ha rimarcato di essere in contatto costante con i colleghi di altre città ed anche con il sindaco di Cremona.

“Il costante contatto ci consente di dare alla Sanità l’ausilio che ci serve per adottare provvedimenti idonei. Le misure devono essere adottate gradualmente, anche la chiusura dei locali pubblici è una misura che verrà presa in considerazione se vi saranno le condizioni. Lo stesso caso accertato riguarda una persona che non è di Piacenza”.

Il direttore generale AUSL consiglia di evitare visite non necesarie in ospedale

Luca Baldino, direttore generale AUSL, informa invece che sono 3 le persone ricoverate. “Tuttavia non abbiamo un paziente piacentino che gira per le strade di Piacenza, non abbiamo casi autoctoni, la situazione rispetto a ieri non è cambiata. In giornata riceveremo i tamponi di tutti i dipendenti della Mae”. Infine Baldino ha raccomandato di evitare visite in Ospedale a parenti e amici se non sono strettamente necessarie. “L’ospedale – ha detto – è di fatto al momento l’unico luogo di Piacenza in cui vi è un caso accertato di coronavirus. E’ prudente evitare di recarvisi a meno che non se ne abbia realmente bisogno”.

In attesa dei test sugli anticopri per il paziente zero

Baldino ha detto che si è ancora in attesa dei risultati relativi al presunto paziente zero (il manager dell’azienda di Fiorenzuola) risultato negativo ai test  sulò Coronavirus. Si sta cercando di capire se nel suo sangue ci siamo gli anticorpi del Covid-19. Se si trovassero vorrebbe dire che l’uomo è stato contagiato dal virus diventandone portatore, pur in assenza di sinomi evidenti.

Alla riunione in Prefettura oggi erano presenti le autorità civili e militari, quelle sanitarie, e i sindaci del territorio, a partire da Patrizia Barbieri, prima cittadina di Piacenza. Presente il direttore generale della Asl di Piacenza, Luca Baldino, il futuro assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini, vista una lieve indisposizione dell’assessore Sergio Venturi, l’assessore Paola Gazzolo (Protezione civile), la direttrice generale dell’assessorato alla Sanità, Licia Petrapoulacos, e Rita Nicolini, direttrice dell’agenzia regionale di Protezione civile.

Nel corso dell’incontro è stata ribadita l’importanza dei contenuti dell’Ordinanza emessa ieri dal Ministro della Salute, Roberto Speranza, proprio per mettere in campo ogni accorgimento utile per prevenire la diffusione del virus.

Importante attenersi all direttiva del ministro Speranza

Chi torna dalla Cina oppure chi è stato in contatto con una persona risultata positiva in Italia deve restare a casa. Lo prevede l’ordinanza firmata ieri dal ministro della Salute, Roberto Speranza, che impone la «permanenza domiciliare» e prima ancora l’obbligo (e se non lo fa è sanzionabile) di riferire al Servizio di Sanità pubblica della propria azienda sanitaria di aver di aver viaggiato nelle zone a rischio negli ultimi 14 giorni.

In particolare, chi ha la possibilità di sostenere la quarantena a casa, avendo a disposizione una camera e un bagno personale, dovrà evitare contatti con altri famigliari e altre persone consumando i pasti nella propria camera, indossando mascherina protettiva e guanti in presenza di altre persone. chi non fosse in grado di attuare tali misure la Regione e le Aziende sanitarie offriranno una sistemazione alternativa, anche in collaborazione con le associazioni di volontariato.

In entrambe le situazioni il Servizio di Sanità pubblica garantirà il monitoraggio costante -due volte al giorno- delle condizioni di salute (febbre e altri sintomi) per tutta la durata dei 14 giorni di “quarantena” domiciliare.

Qualora si presentassero anche minimi sintomi verrà effettuato un tampone da personale sanitario al domicilio del paziente e nell’ipotesi nella quale risultasse positivo, trasferito con sistema del 118 appositamente attrezzato nei reparti ospedalieri di malattie infettive.

Nell’ordinanza si ribadisce inoltre che i soggetti a rischio non si devono rivolgere spontaneamente a strutture sanitarie, per evitare possibili contagi.

La raccomandazione rimane quella che, in caso di sintomatologia collegabile al Coronavirus (febbre e sintomi respiratori) di non accedere direttamente alle strutture di Pronto Soccorso e neppure agli ambulatori dei medici di famiglia, ma di contattare il proprio medico di medicina generale o, in caso di emergenza, il numero 118. Per i cittadini piacentini è attivo il numero dedicato 0523 317979.

Prevenzione, le regole da osservare

L’Istituto Superiore di Sanità e ministero della Salute in collaborazione con le Regioni, gli ordini professionali e le società scientifiche hanno definito un decalogo comportamentale per affrontare il rischio di contagio da coronavirus.

Poche semplici misure che ogni cittadino è tenuto a rispettare per contribuire a salvaguardare la propria incolumità e quella degli altri cittadini.

Oltre ad indicare i principali sintomi della malattia (da non confondersi con un banale influenza) nel decalogo si va dalle raccomandazioni basilari di igiene come lavarsi spesso le mani, non toccarsi occhi e mani, evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute, coprirsi bocca e naso in caso di starnuti e colpi di tosse, fino alla pulizia delle superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol.

Altre indicazioni di tipo sanitario riguardano la raccomandazione a non prendere farmaci antivirali né antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico; contattare il numero verde 1500 in caso di febbre o tosse per chi rientra da zone a rischio da meno di 14 giorni. E ancora: utilizzo della mascherina solo se si è sospetti di essere malati o si assistono persone malate. Infine, occorre ricordare che i prodotti made in China e i pacchi ricevuti dalla Cina non sono pericolosi e gli animali da compagnia non diffondono il nuovo coronavirus.

Publicità

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il commento
Inserisci il tuo nome