Il cordoglio del sindaco Patrizia Barbieri per la scomparsa di Massimo Bergamaschi

Anche il sindaco e presidente della Provincia Patrizia Barbieri si associa al vasto cordoglio suscitato dalla scomparsa dell’ex presidente dell’Unione provinciale Agricoltori Massimo Bergamaschi, “imprenditore stimato che ha sempre saputo coniugare la forza della tradizione allo spirito innovatore, non solo alla guida della storica azienda di famiglia, ma in tutti gli incarichi di primo piano che ha ricoperto con passione e competenza”.

“Profondo conoscitore del territorio e dell’economia locale – prosegue Patrizia Barbieri – Massimo Bergamaschi ha sempre messo le proprie doti a servizio del sistema Piacenza, facendosi portavoce delle istanze del comparto agricolo con grande lungimiranza, consapevolezza e capacità di visione, ponendosi come punto di riferimento anche in ambito nazionale, con l’affidamento di ruoli di vertice nelle associazioni di categoria, nel rappresentare le esigenze e le trasformazioni di un settore di importanza cruciale”.

“Il suo impegno civile, sociale e politico – aggiunge il sindaco – è stato espressione di una personalità generosa e poliedrica, ma anche del coraggio che lo ha sempre caratterizzato nell’assumersi la propria responsabilità sia nella gestione di un’azienda, La Casa Bianca, riconosciuta come esempio virtuoso e come modello, sia nella sua fattiva partecipazione a tutti gli organi istituzionali di cui è stato apprezzato componente, tra cui il Cda della Banca di Piacenza e quello di Piacenza Expo. Le tante voci che oggi, con unanimità, ne ricordano le doti professionali e umane, sono la dimostrazione più evidente del contributo che Massimo Bergamaschi ha dato al nostro territorio, senza mai risparmiarsi né esitare nel mettersi in gioco in prima persona, come avvenne per la sua candidatura alla guida della nostra Provincia”.

“Anche a nome dell’Amministrazione provinciale e del Comune di Piacenza – conclude Patrizia Barbieri – porgo le più sentite condoglianze alla moglie Enrica e ai figli Umberto, Ferdinando e Anna, cui sono vicina con sincera commozione”.

 

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