Coronavirus: operativa la postazione medica avanzata del Pronto Soccorso

Tutti i pazienti devono passare attraverso queste due tende prima di essere ammessi al Pronto Soccorso tradizionale o alla nuova area dedicata al Coronavirus

Fino a che continuerà l’emergenza Coronavirus cambiano le modalità di accesso al pronto soccorso.  D’ora in poi si dovrà prima passare per la postazione medica avanzata, due tende riscaldate montate a tempo di record dai volontari dell’Anpas davanti all’ospedale di Piacenza

Il dottor Luca Baldino, direttore Generale dell’Ausl di Piacenza, ha passato una lunga giornata nella “trincea” dell’emergenza Coronavirus, lui come le decine di uomini e donne della sanità piacentina. Visibilmente stanco ha preso parte alla simbolica cerimonia di inaugurazione di questa area “pre-ospedaliera” esprimendo la sua soddisfazione per questo ulteriore tassello.

«E’ un’infrastruttura molto importante – ha detto Baldino – perchè ci permette lo screening dei pazienti al di fuori dell’area di pronto soccorso per poterli indirizzare su percorsi diversi a secondo che siano a rischio di Coronavirus o normali. Ringrazio la Protezione Civile, L’Anpas che ci ha permesso di averla praticamente in dodici ore di averla montata e operativa. Ringrazio la Regione che ci sta supportando in maniera fortissima ma ringrazio soprattutto tutti gli operatori dell’azienda che non hanno paura di niente, che sono qui, che stanno lavorando che, perdonate l’espressione, si stanno facendo il mazzo per riuscire a garantire il massimo livello di assistenza e la massima qualità di assistenza in questa situazione che è una situazione importante ma che stiamo riuscendo a mantenere sotto controllo».

A spiegare nei dettagli il funzionamento delle due tende è stato Stefano Nani, coordinatore del Servizio di Emergenza Territoriale 118 della Azienda Usl di Piacenza: «si tratta di un primo filtro, una prima barriera dell’ospedale. Tutti gli accessi al pronto soccorso a parte gli accessi gravi (come i pazienti politraumatizzati assistiti dall’ambulanza, le ischemie, gli ictus che seguiranno i loro percorsi classici) accederanno tutti a questa area dove opereranno un medico ed un infermiere che si prenderanno a carico i pazienti in modo da definire se gli stessi abbiano un criterio di inclusione o esclusione rispetto al Coronavirus. Da qui si creano percorsi differenti. Se non rientra accederà normalmente al pronto soccorso altrimenti accederà alla prima tenda. Le strutture sono due: una di accoglienza dove verranno fatti i primi accertamenti per poi passare a una seconda area di attesa e di stabilizzazione. In queste due aree il paziente deve soggiornare poco e deve trovare il prima possibile l’ubicazione idonea rispetto alla sua problematica. E’ un’azione importante per contenere la patologia».

Il piacentino Paolo Rebecchi, responsabile regionale di Protezione Civile Anpas ha spiegato che non appena la regione e l’Ausl hanno chiesto il loro supporto i volontari Anpas hanno subito messo in moto la macchina organizzativa: «domenica avevamo sul posto circa 45 volontari, in larga maggioranza piacentini ma anche dieci provenienti da Sasso Marconi, con un’unità specifica. Abbiamo montato questi due moduli ad archi compartimentati, in circa tre ore. Per i prossimi giorni garantiremo una presenza fissa H24. Abbiamo predisposto altri due moduli di supporto nel caso in cui – speriamo di no – ce ne sia bisogno.

 

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