Coronavirus: a Piacenza il picco potrebbe non essere ancora stato raggiunto

La Prefettura rende noto che a Piacenza vi sono 65 casi positivi su 463 tamponi effettuati: 5 sono in terapia intensiva. Si attendono gli esiti di altri 600 referti che dovrebbero giungere tra la serata e la giornata di domani.Nessuna particolare criticità nelle strutture sanitarie

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato della Prefettura di Piacenza sul Coronavirus.

“Nella giornata odierna si sono tenute due riunioni del Centro Coordinamento Soccorsi (C.C.S.) coordinato dal Prefetto, Maurizio Falco con il Direttore generale dell’AUSL di Piacenza, i rappresentanti delle Forze di Polizia, del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco, del Presidente della Provincia e di alcuni Comuni della Provincia.

Il Direttore generale dell’ASL, nel pomeriggio, ha confermato la crescita del numero dei casi positivi di coronavirus accertati pari a 65 su 463 referti: di questi, 5 sono in terapia intensiva. Si attendono gli esiti di altri 600 referti che dovrebbero giungere tra la serata e la giornata di domani. I dati odierni, tuttavia, potrebbero non rappresentare il picco massimo del fenomeno: è stato precisato comunque che è necessario continuare ad attenersi a tutte le cautele del caso, peraltro disposte dall’OMS e dal Ministero della Salute.

I Presidi medici avanzati (PMA) di Castel San Giovanni e Fiorenzuola, pur allestiti, non sono stati ancora attivati per il pre-triage perché i responsabili sanitari non ne hanno ravvisato al momento alcuna necessità.

La situazione, ad ogni buon conto, per quanto concerne la gestione delle strutture sanitarie è stata riferita regolare, senza particolare criticità.

Alcuni Sindaci, inoltre, hanno paventato che la provincia di Piacenza potrebbe essere assimilata ai comuni della zona rossa con tutte le conseguenze del caso, seppure tale situazione non è si appalesata sotto il profilo sanitario.

E tuttavia, anche nella riunione di questa mattina tra Prefetto e Sindaco e Presidente della Provincia con le OO.SS. confederali CGIL, CISL, UIL e UGL, tale tema è emerso in uno alla necessità di rappresentare agli organi deputati, regionali e nazionali, di individuare misure idonee di sostegno al sistema economico piacentino che, pur non trovandosi in zona rossa, sta subendo molti degli effetti negativi ad essa connessa sia per gli approvvigionamenti che per l’attività produttiva.

I lavori del CCS si sono aggiornati a domani, anche per verificare le indicazioni che perverranno, eventualmente, dalla Regione e dal Dipartimento di Protezione civile”.

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