Coronavirus: spuntano i primi sciacalli

Telefonate da parte di sedicenti operatori sanitari, la Polizia Locale invita i cittadini a respingere qualsiasi approccio. Nessuno chiama per fare i tamponi

Sono state segnalate, alla Polizia Locale, telefonate da parte di sedicenti operatori sanitari che millantano la necessità di eseguire, a domicilio, il tampone per la rilevazione del Coronavirus. Dal Comando di via Rogerio arriva l’indicazione di respingere tali proposte e di non lasciar accedere, alla propria abitazione, chiunque si presenti con tale motivazione.

Si ricorda, infatti, che gli operatori sanitari effettuano visite ed eventuali esami a domicilio solo se allertati preventivamente dai cittadini stessi che, attraverso il medico di famiglia, il 118, il numero nazionale 1500 o lo 0523-317979 istituito dall’Azienda Usl di Piacenza, abbiano segnalato sintomi sospetti o la necessità di accertamenti.

Aggiornamento: contattate solo persone “a rischio”

Si conferma che non sono in corso contatti telefonici “a tappeto” riguardanti l’intera cittadinanza, ma vengono chiamate dall’Ufficio di Igiene Pubblica dell’Ausl, per accertamenti sanitari, unicamente le persone che – a seguito della ricostruzione degli spostamenti e delle frequentazioni di chi risulta affetto dal virus – possono essere considerate a rischio di infezione.

Le procedure di indagine epidemiologica sono rigorose e condotte, nel rispetto della privacy, con la massima trasparenza: i cittadini che, pur non avvertendo sintomi di alcun genere, ricevessero la telefonata dell’Azienda sanitaria, possono verificare l’autenticità del contatto facendosi fornire il numero telefonico fisso a cui richiamare l’operatore dell’Ufficio di Igiene Pubblica presso la sede di piazzale Milano.

Se telefonicamente viene concordato un appuntamento domiciliare per l’effettuazione del tampone, il cittadino può sentirsi sicuro: gli operatori sanitari si presenteranno con l’auto aziendale su cui è ben visibile il logo Ausl, in divisa, indossando i necessari dispositivi individuali di protezione e con il regolare tesserino identificativo.

Qualora non sussistessero questi requisiti e i cittadini si rendessero conto di essere vittima di un tentato raggiro, l’invito è a contattare immediatamente il 113, il 112 o lo 0523-7171, per consentire un tempestivo intervento o comunque per verificare se si tratti davvero di un appuntamento fissato da operatori dell’Ausl.

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