Cottarelli in Cattolica: “Crescita attorno allo 0,3% dato molto deludente rispetto alle potenzialità”

L'Osservatorio Cottarelli pone Piacenza tra i Comuni finanziariamente più virtuosi d'Italia

Grande pomeriggio quello di oggi in Cattolica in compagnia di uno dei nomi illustri del panorama economico italiano di oggi. Carlo Cottarelli si è presentato puntualissimo nella sede di Via Emilia Parmense per parlare di crescita durante la XV lezione “Mario Arcelli”, dal nome del rinomato economista di origine piacentina cui il CeSPEM rende omaggio. Prima di lui una breve introduzione della sindaca Barbieri.

“Un piacere e un onore parlare di Mario Arcelli – ha introdotto la Barbieri – una persona che non si è risparmiata e che ha lasciato un grande segno. Ha avuto amore per la vita dei ragazzi piacentini. Queste occasioni ci danno sempre la possibilità di avere dei relatori di levatura incredibile. Anche noi amministratori abbiamo bisogno di ascoltare persone come Cottarelli, perchè le difficoltà di un’Italia che non cresce le tocchiamo con mano tutti i giorni. Fare l’amministratore oggi è un po’ come andare controvento, perchè al di la delle programmazioni c’è un sistema burocratico che non funziona. Siamo oberati da una normativa schizofrenica”.

La sindaca nello specifico si è soffermata sulla situazione di strade e scuole, le cui risorse sono state definite “insufficienti”. In particolare i costi delle strade preoccupano la sindaca, la quale considera: “Se le strade sono sempre strade, perchè se vengono gestite da ANAS devono costare 190 mila euro al km e quando le deve fare la Provincia le deve fare con 2 mila euro al km? Non stupiamoci se l’Italia non cresce”.

COTTARELLI: “CRESCITA DELUDENTE”

“Il problema della crescita non è attuale – ha sentenziato Cottarelli, direttore dell’Osservatorio Conti Pubblici -, ma ha radici ventennali. Il nostro reddito è cresciuto sempre poco, oggi un italiano ha pressochè lo stesso reddito di vent’anni fa. Già negli anni 90 si constatava un arretramento dovuto al crollo demografico degli anni prima, cosicchè meno persone entravano nel mondo del lavoro, ma in termini di reddito pro capite crescevamo come l’Europa. La mancata crescita è coincisa con l’entrata dell’euro. Sia chiaro, sono per stare nell’Euro e credo che possiamo crescere nell’Euro. E comunque uscirne comporta dei costi notevoli. Due cose sono andate storte: prima di tutto la competitività, la capacità di esportare che ha visto l’Italia deficitare. In più i nostri costi di produzione hanno continuato a crescere più rapidamente che in Germania”.

Riguardo la situazione economica attuale, Cottarelli rimane ancora ottimista sul breve periodo: “Mi aspetto di vedere nel terzo e quarto trimestre un po’ di crescita, dovuta ad alcune misure messe in campo oggi, ma al massimo penso ad una crescita che si aggira sullo 0,3%, non di più, un dato che rimane comunque piuttosto deludente. Noi dobbiamo temere che una recessione in Europa abbia effetti negativi anche su di noi”. 

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