Covid a Piacenza. Contagi in frenata: questa settimana si registra un -9,6%

Dopo sei settimane di crescita, a Piacenza si registra questa settimana un’inversione di tendenza

Dopo sei settimane di crescita, a Piacenza si registra questa settimana un’inversione di tendenza: i nuovi contagi da Covid19 scendono del 9,6%. Il report settimanale pubblicato dall’Ausl evidenzia un decremento a quota 2096 dei nuovi contagi rispetto ai 2319 della scorsa settimana.

L’andamento dei contagi piacentini è in linea con una situazione più generale: la media regionale (- 22%), nazionale (-27,2%) e lombarda (-22,8%).

Se si analizzano i nuovi positivi su 100mila abitanti, il tasso di incidenza locale (738 casi) è comunque inferiore alla media emiliano-romagnola (883) e italiana (872) ma leggermente superiore a quello lombardo (677),.

Negli ultimi sette giorni sono stati effettuati 7727 tamponi (in diminuazione rispetto ai 8096 della scorsa) con una percentuale di positivi che scende da 28,6% a 27,1%.

Continuano i monitoraggi periodici nelle Cra. Lo screening di questa settimana registra 22 nuove diagnosi tra gli ospiti e 4 tra gli operatori. Si tratta di casi generalmente asintomatici o comunque con sintomi lievi, individuati per la maggior parte grazie al monitoraggio periodico proattivo effettuato nelle strutture.

Analizzando le fasce d’età delle nuove diagnosi si evidenzia un incremento per gli over 80.

Il numero delle persone in isolamento passa da 3160 a 3030.

Diminuisce anche l’attività delle Usca, le Unità speciali di continuità assistenziale: le richieste medie giornaliere passano da 40,3 a 37 con 259 segnalazioni complessive (erano 282 la settimana scorsa).

La situazione della rete ospedaliera resta stabile con aumenti di lieve entità: si registra una media di 18 accessi giornalieri in Pronto soccorso per pazienti con sintomatologia riconducibile al Covid (la settimana precedente erano 16). Il 24 luglio i ricoverati con Covid erano 113, mentre la domenica precedente erano 110. La media settimanale è di 111; in Terapia intensiva non c’è nessun paziente positivo. Nella settimana si sono registrati sei decessi.

Per quanto riguarda la vaccinazione, si è assistito a un netto aumento delle somministrazioni (1983 in una settimana, erano 467 la settimana scorsa), soprattutto in funzione dell’ampliamento delle categorie per cui è possibile la richiesta della quarta dose.
Sul sito www.covidpiacenza.it sono indicate le modalità per la prenotazione di un appuntamento per la vaccinazione in una delle 5 sedi attualmente disponibili.

In riferimento alla IV dose, la somministrazione del secondo booster è possibile solo previa prenotazione, tramite i consueti canali, nelle sedute dedicate. Per poter ricevere il secondo booster occorre aver completato il ciclo vaccinale primario (prima e seconda dose), seguito dalla terza dose (di richiamo), dopo un intervallo minimo di almeno quattro mesi da quest’ultima o dall’infezione successiva al richiamo. Destinatari dell’estensione della platea vaccinale sono tutti i cittadini a partire dai 60 anni di età e quelli con elevata fragilità, motivata da patologie concomitanti o preesistenti, dai 12 anni compiuti in su (quindi nati a partire dal 2010). Rimangono attive le vaccinazioni per gli over 80, aperte ormai da mesi.

Aggiornamento Emergenza profughi provenienti dall’Ucraina

Attualmente sono 1.906 i profughi per i quali è stato emesso il codice STP (stranieri temporaneamente presenti); sono invece 1.862 quelli presenti sul territorio.

I tamponi eseguiti sono 1.533; 27 i positivi finora accertati.

L’ambulatorio per la presa in carico dei profughi ucraini è collocato al Laboratorio analisi dell’ospedale di Piacenza.

Qui, in via Taverna 49, è attivo un Centro Accoglienza Sanitaria Profughi provenienti dall’Ucraina. Giorni e orari di apertura sono aggiornati sul sito www.ausl.pc.it

L’obiettivo è quello di concentrare il più possibile le attività sanitarie dedicate a questa specifica utenza.

Dopo la registrazione della presenza in Questura, i profughi provenienti dall’Ucraina sono quindi invitati a recarsi nella stessa giornata (e comunque non oltre 48 ore) nel centro per una presa in carico dal punto di vista sanitario. Alla fine del percorso, gli operatori rilasciano il certificato necessario per la successiva richiesta del permesso di soggiorno.

I controlli sanitari sono previsti sia per minori sia per gli adulti.

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