Covid a Piacenza: Caregiver senza telefono e vaccini senza nome

I famigliari conviventi delle persone fragili non possono prenotare in farmacia o per telefono ma devono recarsi al Cup. Nel frattempo l'Ausl ribattezza l'Astra Zeneca "vaccino a vettore virale"

Ogni volta che il mondo politico parla di accelerazione della campagna vaccinale si penserebbe alla velocizzazione della somministrazione delle dosi. Ed invece ci si ritrova a constatare nuove vette di creatività nell’organizzazione di una campagna che a tratti ricorda quella di Grecia, ai tempi del Ventennio.

L’ultimo atto dell’offensiva contro il Covid-19 è quello rivolto ai conviventi e ai caregiver dei pazienti “estremamente fragili” per i quali (pazienti) le prenotazioni erano accessibili ed aperte – con i consueti canali telefonici, fisici e analogici – da una settimana. Un atto più che dovuto – seppur fortemente ritardato, ad avviso di chi scrive – per chi si ritrova ogni giorno a cautelarsi per sé stesso e per famigliari che avrebbero rischiato grosso, ben prima dei tempi della pandemia.

Se il premier Draghi lamentava dell’utilizzo troppo intenso di anglismi, l’ASL locale va oltre nello sforzo di richiamo alla tradizione: per conviventi e “prestatori di cure” infatti per fissare la data di somministrazione del vaccino è bandito anche il telefono. Nessuna menzione di telegrafi o telegrammi: per la prenotazione sarà necessario infatti presentarsi di persona presso uno sportello CUP della provincia, autocertificando di fare parte dello stesso stato di famiglia del soggetto “estremamente fragile”. Anche la farmacia diventa inaccessibile – seppure potrebbe insistere proprio sotto casa – così come un collegamento informatico con l’Anagrafe comunale per la verifica dello status di convivente. Siamo andati sulla Luna, non riusciamo a collegarci in via Beverora.

Una scelta che stride con lo stesso concetto di caregiver e convivente: chi si ritrova ad affrontare situazioni con famigliari allettati e non autosufficienti dovrà assentarsi da casa per presentarsi al CUP con tempistiche di accesso aleatorie e dipendenti da parcheggio e altre persone in coda. Chi coprirà quindi la loro assenza? Un convivente che nel frattempo ha dovuto assentarsi da lavoro o un altro soggetto potenzialmente esposto al virus? Pareva proprio necessario chiedere a persone che si spostano il meno possibile di muoversi per effettuare una prenotazione che nel 2021, in tempi di pandemia globale, dovrebbe essere a portata di mouse o cellulare? (1)

Oltre al vincolo di presenza fisica – che più passano le righe di questo articolo più diventa inammissibile vista la situazione epidemiologica complessiva – in apertura di comunicato si parla della somministrazione di “vaccino a vettore virale” per conviventi e caregiver.

Non servirebbe nemmeno celare la casa farmaceutica produttrice del “vaccino a vettore virale” indicato nel comunicato stampa ASL considerando che gli ultimi risultati sulla fase III del vaccino Astra Zeneca (2) – al momento unico vaccino basato su questa tecnologia in Italia – raccontano dell’80% di efficacia nella prevenzione dei sintomi da Covid-19 (anche negli over 65), il 100% di efficacia nel prevenire manifestazioni severe o da ricovero in ospedale e nessun incremento del rischio di trombosi (rischio che, gioverebbe ricordarlo, è di qualche ordine di grandezza superiore con l’assunzione di pillola contraccettiva). Risultati quindi estremamente promettenti guardando anche alla situazione della pandemia nel Regno Unito dove anche la lineage B.1.1.7 del covid (la tanto chiacchierata “variante inglese”) sta cedendo il passo di fronte ad una fetta sempre crescente di popolazione vaccinata proprio con Astra Zeneca.

Si potrebbe forse pensare ai futuri rinforzi di Johnson&Johnson (che è vaccino a vettore adenovirale) o Sputnik (il quale sfrutta due adenovirus distinti nelle due dosi) dietro a questa scelta di non indicare il nome Astra Zeneca nel comunicato?

Si chiede al cittadino di avere fiducia nella Scienza e gli si impone di limitare gli spostamenti salvo poi non nominare una casa farmaceutica e obbligando a prenotazione di persona: essenzialmente come si può costruire una campagna efficiente, rapida e basata sulla partecipazione di tutti i cittadini con questo modus operandi? E pensare che basterebbe un SMS, confidando che diversamente da altre latitudini possa arrivare a destinazione.

(1 ) Lo stesso direttore dell’Ausl di Piacenza Luca Baldino durante la presentazione della fase vaccinale che coinvolgeva gli anziani aveva caldamente sconsigliato l’utilizzo dei Cup come modalità di prenotazione.

(2) https://www.astrazeneca.com/media-centre/press-releases/2021/astrazeneca-us-vaccine-trial-met-primary-endpoint.html?fbclid=IwAR1gJbPibZkPEy_-pb7ce7kl6jp38mERzZ1WgZJhmbSajEVonmizu8JxPHo

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