Covid: a Piacenza impatto estremamente contenuto sul 118. Record di tamponi

Arrivano anche due ambulanze dell'esercito che si affiancano ad Anpas e croce Rossa per il trasporto di pazienti fra gli ospedali. Crolla il numero di positivi nelle scuole

La settimana che è appena trascorsa (dal 9 al 15 novembre 2020) ha visto un deciso incremento di positivi nella nostra provincia raggiungendo quota 1.320 con un aumento del 20% che resta in ogni caso più basso dell’incremento regionale (+24%) mentre è molto più alto di quello nazionale (+8%). In realtà però i dati vanno analizzati tenendo in conto il numero di tamponi eseguiti che in Emilia Romagna è altissimo. In particolare a Piacenza il numero di tamponi eseguiti rispetto alla popolazione è probabilmente il più alto d’Italia.

Rispetto alla settimana scorsa sono stati eseguiti 11.769 tamponi con un incremento del 13% rispetto al 3% regionale ed al 7% nazionale.

Percentuale di positivi rispetto ai tamponi: 11,2%

Proprio dall’incrocio di questi dati si scopre a Piacenza la percentuale di positivi rispetto al numero di tamponi è del 11,2% in leggera crescita (0,6%) rispetto alla settimana scorsa (era del 10,6%). Si tratta però di una crescita lineare e non esponenziale. In Emilia Romagna l’incremento è stato del 13,115 ed in Italia del 16,19%.

Rispetto al numero anomalo di positivi registrati sabato scorso (308 positivi) il direttore generale dell’Ausl di Piacenza davanti alla nostra domanda se si potesse trattare di falsi positivi ha risposto dicendo «Escludo la possibilità che si tratti di falsi positivi. Bisogna guardare ai dati settimanali e non a quelli giornalieri». Baldino ha poi aggiunto che le macchine del laboratorio sono tenute sempre sotto costante monitoraggio e che una piccolissima percentuale di falsi positivi è endemica, ma si parla di quantità impercettibili.

L’ingegner Baldino si aspettava forse in questa settimana un appiattimento della curva e per questo ha parlato di dati non proprio positivi e si è augurato che le misure prese possano portare risultati.

In verità l’unico dato realmente negativo che emerge dal report settimanale è quello dei morti che nella settimana dal 9 al 15 novembre 2020 sono stati 17 contro gli 8 di quella precedente.

Il direttore dell’Ausl ha spiegato che stando alle esperienze maturate nei mesi passati prima iniziano ad crescere i nuovi positivi, poi aumentano i ricoveri ospedalieri ed infine i decessi. Una “regola” vista a marzo e che si ripropone ora.

La curva dei ricoveri ospedalieri, a differenza dei decessi, sta crescendo in maniera costante e lineare con circa  7 – 8 nuovi ricoveri  ogni giorno. Domenica erano 195 i ricoverati mentre ad oggi sono 210.

Costante anche l’andamento dei ricoverati fra terapia intensiva ed Utir (unità di terapia intensiva respiratoria) calati di un’unità rispetto alla settimana precedente. Domenica vi erano 7 pazienti ricoverati in terapia intensiva e 6 in Utir. Il picco dei ricoveri in terapia intensiva è stato il 6 aprile 2020 con 156 pazienti in terapia intensiva (allora non venivano conteggiati i pazienti in Utir).

Resta relativamente basso il numero di ricoveri di pazienti Covid con polmonite (mediamente meno di dieci casi al giorno).

Nonostante i proclami di vari componenti del Governo e di loro esperti, secondo cui le scuole pesano pochissimo sulla diffusione del virus, a Piacenza sembra emergere con chiarezza l’impatto positivo della didattica a distanza sui numeri di nuovi casi.

La chiusura delle scuole superiori fa precipitare il numero di nuovi positivi

Con la chiusura delle scuole superiori i numeri sono scesi e questa settimana i nuovi casi positivi sono stati 16 (10 studenti e 6 docenti/personale Ata) portando il numero complessivo di positivi individuati nelle scuole a 340 (306 studenti e 34 docenti/personale Ata). La settimana scorsa i nuovi casi erano invece stati 104 pari al 9,4% dei nuovi positivi totali. Questa settimana la percentuale è invece precipitata al 1,21%.

Gli Istituti scolastici in cui sono state riscontrate positività Sars-CoV-2 sono 113 per un totale di 328 classi così suddivise: 24 Nidi d’infanzia (33 classi), 39 Scuole primarie (85 classi), 21 Scuole secondarie I grado (79 classi), 29 Scuole secondarie II grado (131 classi).

Le classi in cui è stata documentata un’effettiva trasmissione crescono ancora e sono sette in più questa settimana per un totale complessivo di 36 classi.

Le persone attualmente in quarantena sono 1692 di cui 1658 studenti e 34 docenti/personale Ata. Questa settimana sono aumentate di 84 unità, 78 studenti e 6 docenti/personale Ata.

Un dato che Baldino ha definito confortante «Sta incominciando a rallentare grazie anche a didattica a distanza» ha detto.

La notizia migliore emersa dalla conferenza stampa conferma una sensazione che i piacentini già avevano: il numero di gran lunga inferiore di sirene che “lacerano il silenzio” rispetto a marzo ed aprile.

Stefano Nani, responsabile del 118 piacentino ha confermato questa impressione empirica con il supporto dei numeri.

«La situazione sul fronte del 118 è buona – ha detto Nani – l’emergenza è agevolata dai potenziamenti fatti dall’Azienda Usl sul territorio. Funziona il sistema territoriale della sanità pubblica con l’integrazione di Usca, medicina territoriale, medici famiglia, pediatri. I numeri di oggi non sono assolutamente paragonabili a quelli di marzo od aprile. Allora avevamo 160 casi al giorno di potenziali pazienti Covid soccorsi dalle ambulanze. Oggi siamo a circa 20 casi al giorno su tutta la provincia. I servizi giornalieri sono un centinaio, numeri in linea con la percentuale che viene normalmente gestita. Anche il numero medio di codici tre (i casi più gravi) che sono 3 al giorno e nella norma, così come il numero di 4 decessi giornalieri».

«Al momento – ha aggiunto il responsabile del 118 – non sono fatti potenziamenti nell’ambito dell’emergenza. L’impatto del Covid sul 118, ad oggi, è normale. Non riceviamo nemmeno le telefonate di aiuto che ricevevamo la scorsa primavera. Segno che la strategia dell’Ausl sul territorio ha funzionato».

L’unico cambiamento che il Coronavirus sta avendo sulle ambulanze è invece legato ai trasporti fra le varie strutture sanitarie. Poiché l’Ausl ha deciso di dislocare pazienti fra varie strutture ospedalieri, comprese le cliniche utilizzate per operazioni, è un puzzle di spostamenti di pazienti fra un ospedale ed un altro. A questo scopo,  a fianco di Anpas e Croce Rossa, è sceso in campo anche l’esercito che, grazie al generale Sergio Santamaria, ha messo a disposizione due ambulanze militari per il trasporto di pazienti non in emergenza e non Covid.

Il personale militare, questa volta, è tutto “piacentino”, fornito dal Polo di Mantenimento Pesante Nord e dal 2° Reggimento Genio Pontieri. Si tratta di un infermiere e di un autista per turno, che operano per coprire complessivamente una fascia oraria quotidiana dalle 7 alle 19, da lunedì a sabato.

«Per la nostra Centrale unica trasporti – ha evidenziato il direttore generale Luca Baldino – è un contributo prezioso, che rinnova una collaborazione che è stata molto proficua fin da marzo. Non possiamo che ringraziare il Polo e il 2° Reggimento per la loro disponibilità e per aver messo a disposizione i loro uomini per la comunità piacentina».

Concludendo la disamina dei dati si nota un incremento di casi nelle CRA, strutture protette per anziani. I casi sono stati 40 contro i 12 della settimana prima, di cui 28 asintomatici. Per questo Luca Baldino ha reso noto che conta di aumentare la frequenza con cui vengono effettuati gli screening in queste strutture e cinta, dalla settimana prossima, di utilizzare anche i tamponi rapidi che dovrebbero arrivare dalla regione.

Anche l’età dei nuovi casi si sta progressivamente spostando con meno giovani ma anche meno nuovi positivi fra le persone di mezza età mentre sono cresciuti gli over 65 che complessivamente pesano per il 18,6%.

Baldino ha poi ribadito come la vicinanza con la Lombardia non ci aiuti a contenere i numeri, in particolare il fatto che molti piacentini lavorino a Milano. «In ogni caso ha detto – oggi la priorità per noi non è fare statistica ma far funzionare la macchina sanitaria che, sta reggendo bene ed è pronta anche a far fronte ad una peggioramento, se dovesse arrivare».

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