Covid: a Piacenza situazione stabile. Da 10 settimane, il rapporto tamponi/positivi sotto il 4%

I nuovi positivi incrementati dello 0,8% a fronte di 195 tamponi in più. Vaccinato il 14,15 della popolazione. Basse le prenotazioni fra gli over 75 (vaccino Astra Zeneca). A rilento le vaccinazioni domiciliari

Una situazione di assoluta stabilità quella fotografata dai dati settimanali dell’Azienda Usl di Piacenza sul fronte Covid.

Gli ultimi sette giorni appena trascorsi sembrano la fotocopia dei precedenti quindici. I positivi sono stati infatti 391 contro i 388 della settimana precedente con incremento minimo dello 0,8%

Come sempre, per una corretta lettura, questi numeri vanno confrontati con i tamponi effettuati che sono stati 195 in più, per un totale di 10.579. Questo significa che la percentuale di positivi rispetto ai tamponi è stata del 3,7% la stessa identica percentuale delle ultime tre settimane. Ma non solo: da dieci settimane la nostra provincia ha avuto come dato massimo il 4% senza dunque che l’imposizione della zona rossa nelle ultime due abbia comportato significative variazioni. I nuovi casi restano in maggioranza asintomatici (65%).

Un dato molto positivo arriva dalle CRA dove questa settimana non ci sono stati nuovi casi né fra gli anziani ricoverati né fra gli operatori. In tutte le case di riposo piacentini vi sono ancora due anziani positivi ma asintomatici. Questo vuol dire che la diffusione del contagio nelle residenze per anziani nella nostra provincia è dello 0,1% la più bassa in regione (media 0,7%) e pari a quella di Ferrara.

In diminuzione anche il numero di persone in isolamento/quarantena che passa da 1.929 a 1.547.

La chiusura delle scuole sostituita dalla didattica a distanza come ha sottolineato il direttore generale Ausl Luca Baldino “ha modificato radicalmente” il numero di nuovi positivi che sono questa settimana 17 (su 11 classi), quattro dei quali documentati come contagi interni.

Sul fronte ricoveri è in leggera, ma non preoccupante, salita il numero di casi Covid Like che si sono presentati al pronto soccorso (passati da 8  10 medi al giorno) mentre è in lenta ma costante discesa il numero di ricoverati per Covid nelle strutture ospedaliere mentre resta stabile il numero di ricoverati in terapia intensiva Utir.

I decessi nell’ultima settimana sono stati 5 contro i 7 originariamente conteggiati che invece erano relativi alla settimana precedente e dunque è anche questo un numero in calo.

Baldino ha poi fatto il quadro della situazione vaccinazioni. Al momento se ne effettuano circa 1.500 al giorno ma già questa settimana dovrebbero aumentare a 1.700/18.000 e potrebbero aumentare ancora se ci fossero più vaccini.

Senza averlo detto esplicitamente il direttore dell’Ausl ha fatto capire che la vaccinazione notturna pubblicizzata ieri dal presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini è, almeno a piacenza, più che altro un slogan ad effetto in questa fase che riguarda la vaccinazione soprattutto degli anziani. Probablmente dalla settimana prossima anche il centro vaccinazioni dell’Arsenale resterà aperto fino a mezzanotte ma, secondo Baldino, non saranno molti gli anziani che sceglieranno questa fascia oraria. Diverso potrà essere in futuro quando ci sarà da immunizzare fasce di popolazione più giovani.

Nelle persone over 80 il 60% ha ricevuto almeno una dose (16.144), il 22% si è prenotata, il 18%  deve prenotarsi. Curiosamente (per l’arrivo di dosi aggiuntive) c’è chi si è prenotato 15 giorni fa e verrà vaccinato a il 4 aprile, giorno di Pasqua mentre se un 80enne si prenota oggi gli viene data disponibilità a vaccinarlo per il 2 aprile.

Va decisamente peggio invece la campagna di vaccinazione delle persone fra i 75 ed i 79 anni che anziché con Pzfzer o Moderna ricevono Astra-Zeneca. Lo stop and go del vaccino anglo svedese ha evidentemente accresciuto la diffidenza di molti nei suoi confronti con il risultato che a Piacenza  il in 45% degli anziani in questo scaglione di età non si è ancora prenotato, mentre il 26% è prenotato ed il 29% vaccinato con almeno una dose. Per questo il direttore Ausl ha lanciato un appello a tutti coloro che ancora non lo hanno fatto di prenotarsi al più presto.

Qualche criticità emerge sul fronte delle vaccinazioni domiciliari di persone che per età o patologia necessitano di ricevere l’inoculazione a casa propria. Su un totale di 5.000 persone che ne hanno fatto richiesta devono essere ancora vaccinate 2.700 persone e l’impressione è che i tempi restino decisamente lunghi e che forse occorra studiare una qualche soluzione per rafforzare le squadre impegnate in questo compito.

Infine Baldino ha brevemente toccato un tema caldo in questi giorni, quello della vaccinazione dei dipendenti sanitari. A Piacenza, da un’analisi approfondita dell’Ausl i sanitari non ancora vaccinati (o coperti da Covid recente) sono 376. Di questi il 59% risulta non vaccinabile per vari motivi (maternità, lunga malattia, in comando presso altre amministrazioni etc.). A conti fatti i sanitari ancora non vaccinati sono circa 150 su 3.900 dipendenti e si sta provvedendo per far si che nessuno di questi operi in reparti delicati.

In totale nella nostra provincia sono state somministrate 59.064 dosi, con un rapporto popolazione/persone vaccinate pari al 14,1%.

Infine a poche ore dalla pubblicazione della notizia sono già 150 le persone che si sono candidate per la fase di sperimentazione del vaccino italiano Reithera.

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